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indice e sommario 363


ai milanesi (232-233). — I francesi sotto Milano, dove pongono un presidio per l’assedio del castello (234). — Difficoltá di Cesare: contegno degli antichi confederati (234-236). — Vano assalto del re di Francia a Pavia; vani tentativi di deviare le acque del Ticino; assedio della cittá (236-237).

XI. Nuovi e inutili tentativi di concordia del pontefice (237-23S). — Suoi accordi col re di Francia (238). — Nuove angustie e difficoltá di Cesare (238-239).

XII. Disegni e preparativi del re di Francia per la spedizione contro il reame di Napoli: obiezioni del pontefice (240-241). — I preparativi sospesi e ripresi; proposte del pontefice al viceré (241-242). — Discussione nel consiglio dell’esercito di Cesare (242-243). — Risposta del viceré al pontefice (243-244). — Breve del pontefice a Cesare; risposta dell’oratore pontificio alle querele di Cesare (244-24Ó).

XIII. Invio di munizioni del duca di Ferrara al re di Francia; il duca di Albania, capo della spedizione contro il reame di Napoli, presso 1525 Lucca (246-247). — Fazione di Varagine (247). — II duca di Albania a Siena; riordinamento del governo della cittá (247-249). — Fanti assoldati in Roma e dal duca e dai Colonnesi suoi avversari (249).

XIV. Difficoltá degli assediati in Pavia; risposta dei veneziani all’oratore di Cesare (249-250). — Scarsezza di danari nell’esercito di Cesare (251). — Milizie cesaree in marcia verso Pavia (251-252). — Diversitá di pareri nel consiglio del re di Francia (252-253). — Il re delibera di perseverare nell’assedio della cittá; nuove disposizioni delle forze assedianti (253-254). — Le forze del re di Francia (255). — Gli imperiali prendono il castello di Sant’Angelo (255-256). — Casi sfortunati per i francesi (256). — Perché i grigioni richiamano gli uomini propri soldati dal re (256-257). — Appoggio del re d’Inghilterra a Cesare (257).

XV. Gli imperiali, occupati i luoghi vicini a Pavia, si accostano all’esercito nemico; sussidio di munizioni agli assediati (257-259). — Scaramucce fra i soldati nemici; trattative di tregua per opera dei nunzi del pontefice presso i due eserciti (259-260). — Ferita di Giovanni de’ Medici (260). — Battaglia di Pavia (266).

Libro sestodecimo. |||
 p. 267-356

I. Apprensioni dei governi italiani per la potenza di Cesare dopo la battaglia di Pavia (267-268). — Particolari ragioni di apprensione dei veneziani e del pontefice (268-269). — Ragioni del pontefice di temere dell’inimicizia di Cesare (269-271). — Proposte di accordi dei veneziani al pontefice (271-272).

II. Il pontefice si volge con tutto l’animo alla concordia con Cesare (273-274). — Difficoltá di comprendere nella concordia i veneziani (274-275). — Ritorno del duca d’Albania in Francia (275). — Confederazione fra il