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XII

Disegni e preparativi del re di Francia per la spedizione contro il reame di Napoli: obiezioni del pontefice. I preparativi sospesi e ripresi; proposte del pontefice al viceré. Discussione nel consiglio dell’esercito di Cesare. Risposta del viceré al pontefice. Breve del pontefice a Cesare; risposta dell’oratore pontificio alle querele di Cesare.

Avea in questo mezzo deliberato il re di Francia di assaltare il reame di Napoli, sperando o che il viceré, mosso dal pericolo perché non vi era rimasto presidio alcuno, abbandonerebbe, per andare a difenderlo, lo stato di Milano, o almeno cederebbe a deporre l’armi con inique condizioni; il che il re, mosso dalle difficoltá di ottenere Pavia cominciava a desiderare. Destinò che a questa guerra andasse Giovanni Stuardo duca d’Albania, del sangue de’ re di Scozia, con dugento lancie [secento] cavalli leggieri e quattromila fanti che si levassino dall’esercito, la metá italiani quattrocento svizzeri e gli altri tedeschi; e che, per unirsi a lui, Renzo da Ceri scendesse a Livorno co’ fanti destinati per l’armata, la quale ritardata dalle difficoltá de’ provedimenti necessari dimorava ancora nel porto di Villafranca; e che Renzo medesimo e gli altri Orsini soldassino nel paese di Roma [quattro]mila fanti: la quale deliberazione fece, per Alberto conte di Carpi oratore suo, nota al pontefice, ricercandolo che permettesse che a Roma si soldassino i fanti e consentisse che l’esercito passasse per lo stato della Chiesa. Grave era questa dimanda al pontefice, a cui sarebbe stato molestissimo che al re di Francia pervenisse oltre al ducato di Milano il regno di Napoli, ma, non avendo ardire apertamente di negarla, confortava il re che per allora non facesse questa impresa, né mettesse lui in necessitá di non gli concedere quello che per giusti rispetti non poteva consentire; dimostrandogli con prudente discorso questo pensiero essere contro alla propria utilitá: perché se la cupiditá di ricuperare il ducato di Milano gli avea per il passato concitati tanti inimici, che farebbe ora il vedersi che aspirasse