Le Ferrovie/Lezione VIII

Lezione VIII

../Lezione VII ../Indice IncludiIntestazione 30 aprile 2015 100% Da definire

Lezione VII Indice
[p. 69 modifica]

LEZIONE VIII




I vantaggi economico-sociali
e l’avvenire delle ferrovie.


Gli effetti economici e sociali delle ferrovie. — Sarebbe un errore considerare il progresso attuale come prodotto da una sola delle molteplici invenzioni di cui si è negli ultimi tempi arricchita l’umanità. La diffusione delle macchine, lo sviluppo preso dalla stampa, la facilità delle comunicazioni del pensiero e delle notizie per mezzo del telegrafo, hanno contribuito con la ferrovia all’attuale assetto della civiltà, i cui benefizi abbiamo occasione di apprezzare specialmente quando, nelle conquiste coloniali, veniamo a contatto di popoli primitivi. Ma di tutti i mezzi di cui si avvale il progresso, le ferrovie sono senza dubbio quello più efficace.

Le macchine, infatti, non avrebbero potuto diffondersi come hanno fatto se la ferrovia non provvedesse al pronto ed economico trasporto della fonte più conveniente dell’energia, che è il carbon fossile. Il giornale e il libro, mezzi così potenti di conoscenza e di istruzione, non si potrebbe tanto facilmente trasmettere e commerciare se la ferrovia non si prestasse al loro pronto trasporto.

La trasmissione rapida delle notizie per mezzo del telegrafo costituirebbe un vantaggio molto discutibile se le ferrovie non fossero state inventate: a che scopo avvalersi per la trasmissione di un ordine della rapidità telegrafica quando non esistesse la possibilità di eseguir l’ordine con prontezza?

La stessa costituzione politica degli Stati moderni è un portato della accresciuta facilità e della [p. 70 modifica]diffusione dei mezzi di comunicazione e specialmente delle ferrovie. Sarebbe impossibile governare nelle forme costituzionali — che implicano la partecipazione alla vita pubblica di molte persone — paesi di vasta estensione se non esistesse la ferrovia che consente il contatto continuo fra membri del Parlamento ed elettori, fra governanti e governati. In un paese di scarse comunicazioni non possono esistere che governi assoluti come in Russia o governi disordinati come in Turchia o deboli e insufficienti come nell’America del Sud. I tentativi fatti per assoggettare a governi costituiti i paesi di conquista non hanno attecchito se non sono stati preceduti dall’attivazione delle ferrovie.

I rapporti fra i diversi paesi si sono resi, in grazia della ferrovia, così intensi da creare una uniformità nei costumi e nelle abitudini, che è assai vantaggiosa, perchè finiscono col prevalere costumi e abitudini migliori. Le utili istituzioni create in un paese, per la grande facilità che abbiamo di viaggiare ed apprendere, vengono facilmente trapiantate negli altri. Lo scambio di idee è continuo e le innovazioni della scienza, i perfezionamenti tecnici, le invenzioni si diffondono in maniera che tutti ne possano trarre profitto.

Le Associazioni internazionali, i Congressi, le Federazioni mondiali e simili grandi organizzazioni, d’indiscussa utilità, vengan esse dalla privata iniziativa o siano il frutto di accordi fra gli Stati, avrebbero potuto moltiplicarsi così prontamente se la ferrovia non esistesse, se l’adunarsi di molte persone, intente ad un ideale comune o aventi un comune interesse, non fosse cosa facilissima e poco costosa?

Le grandi città moderne, che presentano bensì gravi inconvenienti, ma che costituiscono agglomerazioni potenti di persone e di energie, cui devono vita le più proficue imprese, sia nel campo dell’industria e del commercio come in quello dell’arte e della filantropia, certamente non avrebbero potuto [p. 71 modifica]sorgere se non esistessero le ferrovie. Sono queste, infatti, che consentono il rapido inoltro delle derrate necessarie al giornaliero approvvigionamento dei mercati, destinati ad alimentare più milioni di abitanti, che trasportano a prezzo conveniente i materiali da costruzione, le manifatture, le materie di consumo di ogni genere; e sono le tramvie a trazione meccanica che danno mezzo di portarsi con spesa insensibile e in brevissimo tempo da un punto all’altro dell’abitato.

Il sorgere della grande industria, come l’aumento dei salari dei lavoratori, sono anch’essi conseguenze del diffondersi della ferrovia. Un grande stabilimento che ha bisogno giornalmente di ingenti quantità di materie prime da trasformare, che deve spedire i suoi prodotti al luogo di vendita con tutta regolarità per non vedere la sua mano d’opera obbligata a restare inattiva o i suoi magazzini ingombri della merce manifatturata, non potrebbe fare a meno della ferrovia. Se ne ha la prova evidente nel grave disagio in cui le moderne industrie cadono allorchè, per una causa qualsiasi, la ferrovia perde quella regolarità di funzionamento alla quale siamo abituati e sulla quale facciamo sicuro assegnamento.

I salari dei lavoratori hanno potuto crescere perchè la ferrovia permette di stabilire sempre un certo equilibrio fra l’offerta e la richiesta di lavoro. L’operaio può facilmente andare in cerca di lavoro a condizioni convenienti e può anche stabilire la sua residenza in località assai distanti dall’officina ove è occupato, servendosi della ferrovia per compiere il tragitto a mane e sera. Nel Belgio si ha l’esempio di un’organizzazione ferroviaria apposita che consente agli operai di mantenere la residenza in posto conveniente alle loro risorse e assumere lavoro in officine lontane anche quindici e venti chilometri, con una spesa lievissima di trasporto.

Si deve alle ferrovie se oggi sono del tutto scomparsi alcuni fenomeni rattristanti dei tempi [p. 72 modifica]andati, come le carestie, vale a dire la mancanza, in una data regione, della quantità di derrate indispensabili ad assicurare la vita. Non è lontano il tempo in cui nelle annate di scarso raccolto il grano saliva a prezzi altissimi, inaccessibili alle persone di scarse risorse. Oggidì vi sono paesi popolosi e fiorenti, che pur avendo una scarsa produzione agricola propria, come la Svizzera, riescono a provvedersi con tutta regolarità da altri paesi, spesso assai lontani, delle derrate occorrenti.

Anche la guerra ha subito una grande influenza da parte delle ferrovie. La guerra è un male, e preferibile sarebbe che scomparisse, ma poichè questa sarà ancora per molti anni un’utopia, è bene che le ferrovie abbiano influito sulla guerra in guisa da renderla meno micidiale, affidandone la risoluzione più alle arti della strategia che all’azione diretta.

Ma è quasi superfluo diffondersi sui benefici di cui andiamo debitori alle ferrovie, perchè ormai tutti li intuiscono e nessuno li disconosce.


La ferrovia crea la ricchezza. — Diciamo che la ferrovia crea la ricchezza, perchè essa dà ad alcune cose un valore che non avrebbero se non fossero trasportate a grande distanza, in punti ove possono essere utilizzate. Per fare un esempio semplice ed alla portata di tutti, possiamo ricordare il caso di alcune terre e sabbie che nel posto ove si trovano non servono a nulla: orbene, siccome sono state scoperte in queste terre delle proprietà fertilizzanti e le ferrovie ne possono fare il trasporto a buon mercato nelle località coltivate, ecco che materie senza valore si trasformano in concimi chimici, il cui impiego contribuisce, come tutti sanno, a migliorare enormemente il reddito dei terreni.

Cento altri esempi si potrebbero portare. Il vino prodotto nelle regioni del mezzogiorno di Europa, cioè in Ispagna, in Italia, in Grecia dovrebbe esser venduto a prezzi irrisori sul posto della produzione: [p. 73 modifica]le ferrovie permettono invece di mandarlo con pochissima spesa dove la produzione è scarsa, ed ecco che il vino rialza di valore sia dove si produce che dove viene esportato.

Il cotone, che si coltiva nei paesi caldi, non potrebbe essere trasformato in tessuti negli stessi paesi ove vien prodotto, perchè vi manca la forza motrice rappresentata dal carbon fossile e dall’energia idraulica. La ferrovia permette, congiuntamente ai trasporti di mare, di portare il cotone nei paesi dotati di macchine, che lo trasformano in tessuti, salvo poi a rimandarlo in parte, così trasformato, nelle stesse località di produzione.

Così il cotone, che nella sua forma greggia servirebbe a ben poco e avrebbe scarso valore, diventa un prodotto ricercato e pagato ad alti prezzi.

Questi effetti si possono raggiungere soltanto perchè il trasporto ferroviario costa poco. Se i minerali che servono alla fabbricazione dei concimi chimici e che ci vengono dall’Algeria o dal Messico, giunti ai porti dovessero essere trasportati alle fabbriche e poi da queste sui campi per mezzo di carretti a cavalli, la spesa del trasporto sarebbe così alta che assorbirebbe i vantaggi della concimazione. Questa si fa perchè se ne trae un utile superiore al costo dell’escavazione del minerale, della sua trasformazione, del suo trasporto.

Se il carbon fossile non si trasportasse con una spesa piccolissima da Genova a Milano, molte industrie non potrebbero reggersi: le officine meccaniche che consumano ferro e carbone importato di fuori non darebbero prodotti a prezzo tale da trovare acquirenti sul mercato.

È difficile dire che differenza di spesa vi è fra il trasporto su strade ordinarie fatto con animali e quello fatto per mezzo dei treni ferroviari, perchè le condizioni variano da caso a caso; ma all’ingrosso si può ritenere che la ferrovia trasporta ad un prezzo che è inferiore alla quarta parte di quello sulle strade [p. 74 modifica]comuni. Aggiungasi che, mentre il trasporto fatto con animali non è suscettibile di alcun perfezionamento (i carretti tirati da cavalli oggidì in uso differiscono assai poco da quelli che si usavano mille anni addietro e di mutato non vi sono che le strade, diventate assai migliori), il trasporto con mezzi meccanici si va continuamente perfezionando. Si può dire senza timore di sbagliare che nei settanta od ottanta anni trascorsi da quando cominciò sulle ferrovie un vero ed esteso servizio pubblico, il costo del trasporto ferroviario si è ridotto di almeno il 50 per cento, malgrado i salari del personale, che rappresentano gran parte della spesa assorbita dall’esercizio, siano aumentati di molto. Questo mirabile effetto si deve al progresso delle ferrovie, sia dal punto di vista meccanico che dal punto di vista dell’organizzazione. Impiegando grandi macchine e grandi vagoni, usufruendo di tutti i perfezionamenti che si vanno introducendo nella produzione della forza meccanica, la ferrovia è riuscita a trasportare a prezzi sempre più bassi, ciò che ha moltiplicato il traffico in modo straordinario.


L’avvenire delle ferrovie. — Vi è stato chi si è chiesto se, visto il progresso dell’automobilismo sulle strade, e il successo grandissimo dei trasporti aerei, la ferrovia non sia destinata in un lontano avvenire a scomparire, come mezzo di trasporto imperfetto rispetto a questi nuovi ritrovati, alla stessa guisa che alcuni antichi processi meccanici vengono abbandonati quando se ne scovrono di migliori. Orbene, vi è da credere che le ferrovie, malgrado la rapida evoluzione e la frequente trasformazione di tutte le cose cui attualmente assistiamo, non siano esposte a tal sorte.

Le ferrovie, innanzi tutto, rappresentano una così ingente ricchezza patrimoniale che è pressochè impossibile abbandonarla, fosse pure gradualmente. Oggidì esistono su tutta la terra più di un milione [p. 75 modifica]di chilometri di linee ferrate, il cui costo d’impianto supera, secondo calcoli approssimativi, i 300 miliardi. Questo patrimonio, quando le ferrovie cadessero in disuso, non sarebbe in alcun modo ricuperabile. La spesa occorsa per la creazione della sede stradale, per scavar le trincee, formare i rilevati, traforare le gallerie andrebbe completamente perduta. Nè le macchine e veicoli potrebbero avere altro utile impiego.

D’altra parte è da tener presente che la ferrovia, come abbiamo già detto, oltre a non dare segno alcuno di decadenza, si va sempre più diffondendo e perfezionando. I paesi che, essendo quasi saturi di strade ferrate, avendo cioè una rete più che sufficiente ai loro bisogni, non costruiscono nuove linee se non in scarsa misura, come il Belgio e l’Inghilterra, sono però sempre preoccupati di perfezionare l’esercizio sulle linee esistenti, aumentando la velocità dei treni viaggiatori, ricorrendo a macchine sempre più potenti e quindi d’impiego più economico, adottando tutti gli espedienti efficaci per rendere il servizio più perfetto e meno costoso. E ogni giorno che passa un nuovo perfezionamento si compie: la trazione elettrica, comparsa così di recente, già fa ritenere che, mercè sua, sarà possibile conseguire ancora una riduzione nel costo del trasporto, quale risulta dall’impiego della locomotiva a vapore. È assai difficile, dunque, che un mezzo in continuo ed evidente progresso sia sopraffatto da altri, i quali, per ora, a parte ogni diversa considerazione, sono certamente meno economici e più soggetti ad irregolarità ed inconvenienti.

La ferrovia si è poi dimostrata atta ad assumere forme nuove, adattabili a qualsiasi caso. Abbiamo visto come le ferrovie a dentiera permettano la scalata delle alte montagne e che la ferrovia a rotaia unica, una volta che sia perfezionata, ci potrà far conseguire velocità elevatissime, con grande semplicità d’impianti.

Ma un argomento decisivo a favore della nostra [p. 76 modifica]tesi ci è fornito dalla storia dei mezzi di trasporto. Si è sempre, infatti, verificato che, sorto un sistema più perfezionato di trasporto, hanno continuato a sussistere quelli antichi, ai quali l’altro si è sovrapposto senza annullarli. Le condizioni in cui hanno luogo i trasporti sono così varie che ogni sistema trova casi cui meglio si appropria. Perciò vediamo la navigazione a vela esistere ancora oggi dopo un centennio di progressi della navigazione a vapore, la navigazione interna rifiorire dopo tanti anni di abbandono, la trazione animale essere ancora impiegata dopo il sorgere di tante macchine, le ferrovie a vapore resistere di fronte alle ferrovie elettriche, e via dicendo.

Nè, dunque, il progredire dell’automobilismo, nè i risultati di per sè meravigliosi della navigazione aerea faranno abbandonare la ferrovia, che si trasformerà, si adatterà ai nuovi bisogni, ma continuerà a rappresentare il mezzo di trasporto terrestre più pratico e più economico ed a diffondere i suoi incalcolabili vantaggi.