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sorgere se non esistessero le ferrovie. Sono queste, infatti, che consentono il rapido inoltro delle derrate necessarie al giornaliero approvvigionamento dei mercati, destinati ad alimentare più milioni di abitanti, che trasportano a prezzo conveniente i materiali da costruzione, le manifatture, le materie di consumo di ogni genere; e sono le tramvie a trazione meccanica che danno mezzo di portarsi con spesa insensibile e in brevissimo tempo da un punto all’altro dell’abitato.
Il sorgere della grande industria, come l’aumento dei salari dei lavoratori, sono anch’essi conseguenze del diffondersi della ferrovia. Un grande stabilimento che ha bisogno giornalmente di ingenti quantità di materie prime da trasformare, che deve spedire i suoi prodotti al luogo di vendita con tutta regolarità per non vedere la sua mano d’opera obbligata a restare inattiva o i suoi magazzini ingombri della merce manifatturata, non potrebbe fare a meno della ferrovia. Se ne ha la prova evidente nel grave disagio in cui le moderne industrie cadono allorchè, per una causa qualsiasi, la ferrovia perde quella regolarità di funzionamento alla quale siamo abituati e sulla quale facciamo sicuro assegnamento.
I salari dei lavoratori hanno potuto crescere perchè la ferrovia permette di stabilire sempre un certo equilibrio fra l’offerta e la richiesta di lavoro. L’operaio può facilmente andare in cerca di lavoro a condizioni convenienti e può anche stabilire la sua residenza in località assai distanti dall’officina ove è occupato, servendosi della ferrovia per compiere il tragitto a mane e sera. Nel Belgio si ha l’esempio di un’organizzazione ferroviaria apposita che consente agli operai di mantenere la residenza in posto conveniente alle loro risorse e assumere lavoro in officine lontane anche quindici e venti chilometri, con una spesa lievissima di trasporto.
Si deve alle ferrovie se oggi sono del tutto scomparsi alcuni fenomeni rattristanti dei tempi an-