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diffusione dei mezzi di comunicazione e specialmente delle ferrovie. Sarebbe impossibile governare nelle forme costituzionali — che implicano la partecipazione alla vita pubblica di molte persone — paesi di vasta estensione se non esistesse la ferrovia che consente il contatto continuo fra membri del Parlamento ed elettori, fra governanti e governati. In un paese di scarse comunicazioni non possono esistere che governi assoluti come in Russia o governi disordinati come in Turchia o deboli e insufficienti come nell’America del Sud. I tentativi fatti per assoggettare a governi costituiti i paesi di conquista non hanno attecchito se non sono stati preceduti dall’attivazione delle ferrovie.

I rapporti fra i diversi paesi si sono resi, in grazia della ferrovia, così intensi da creare una uniformità nei costumi e nelle abitudini, che è assai vantaggiosa, perchè finiscono col prevalere costumi e abitudini migliori. Le utili istituzioni create in un paese, per la grande facilità che abbiamo di viaggiare ed apprendere, vengono facilmente trapiantate negli altri. Lo scambio di idee è continuo e le innovazioni della scienza, i perfezionamenti tecnici, le invenzioni si diffondono in maniera che tutti ne possano trarre profitto.

Le Associazioni internazionali, i Congressi, le Federazioni mondiali e simili grandi organizzazioni, d’indiscussa utilità, vengan esse dalla privata iniziativa o siano il frutto di accordi fra gli Stati, avrebbero potuto moltiplicarsi così prontamente se la ferrovia non esistesse, se l’adunarsi di molte persone, intente ad un ideale comune o aventi un comune interesse, non fosse cosa facilissima e poco costosa?

Le grandi città moderne, che presentano bensì gravi inconvenienti, ma che costituiscono agglomerazioni potenti di persone e di energie, cui devono vita le più proficue imprese, sia nel campo dell’industria e del commercio come in quello dell’arte e della filantropia, certamente non avrebbero potuto