I. Origine e scopo della scienza politica. — II. Perchè si è scelta questa denominazione. — III. Il metodo sperimentale e l’origine delle scienze. — IV. Varie applicazioni di questo metodo nella scienza politica. — V. Sistema che dà la prevalenza all’ambiente fisico nello studio della scienza politica. — VI. Della prevalenza dei popoli del settentrione su quelli del mezzogiorno. — VII. Continua lo stesso argomento. — VIII. I vari tipi di organizzazione politica e le diversità di clima. — IX. Importanza delia diversa configurazione del suolo. — X. Sistema che fa dipendere i fenomeni politici dalla diversità delle razze umane. — XI. Razze superiori ed inferiori. — XII. Il genio delle razze. — XIII. Il sistema evoluzionista e la lotta per l’esistenza. — XIV. Il progresso politico ed il miglioramento fisico delle razze umane. — XV. Riassunto delle teoriche evoluzioniste. — XVI. Il metodo storico fondato sulla identità fondamentale delle tendenze ed attitudini politiche delle grandi razze umane. — XVII. Nuovi materiali di cui questo metodo dispone. — XVIII. Obiezioni che ad esso si fanno. — XIX. A quali condizioni questo metodo può essere bene adoperato. — XX. Continuazione dello steso argomento o conclusione Pag. 1-51
I. Predominio di una classe dirigente in tutte le società. — II. Importanza politica di questo fatto. — III. Prevalenza delle minoranze organizzate sulle maggioranze. — IV. Forze politiche. Il valor militare. — V. La ricchezza. — VI. Le credenze religiose e la cultura scientifica. — VII. Influenza dell’eredità nella classe politica. — VIII. Periodi di stabilità e di rinnovamento della classe politica Pag. 52-72
I. La formola politica. — II. Il tipo sociale. — III. Rapporti tra il tipo sociale e le religioni universali. — IV. Efficacia di queste religioni. — V. La formola politica e le religioni universali. — VI. Lo Stato feudale e lo Stato burocratico. — VII. Differenze fra questi due tipi di ordinamento politico. — VIII. Cenno sulle cause della decadenza degli Stati burocratici pag. 73-90
I. Tendenza degli organismi ad estendere il proprio tipo sociale. — II. Coesistenza di diversi tipi sociali in unico organismo politico. — III. Unità e differenze di tipo sociale tra le varie classi dello stesso popolo. — IV. Rapporti tra la diversità dei costumi e la varietà del tipo sociale. — V. Psicologia delle plebi. — VI. Conseguenze della diversità di tipo sociale tra la plebe e la classe dirigente Pag. 91-107
I. Varie opinioni intorno al progresso del senso morale. — II. La scuola evoluzionista. — III. Dottrina del Buckle ― Disciplina del senso morale. — IV. Influenza delle credenze religiose nella disciplina del senso morale. — V. Influenza dell’organizzazione politica. — VI. Il semplicismo politico in rapporto alla difesa politica. — VII. I governi misti ― completamento della teoria di Montesquieu sulla divisione dei poteri. — VIII. Influenza della separazione del prestigio religioso dal potere laico. — IX. Influenza della distribuzione della ricchezza. — X. Rappresentanza ed equilibrio di tutte le forze politiche. — XI. L’unità di tipo nella classe politica Pag. 108-140
I. La teoria democratica. — II. Rapporti fra il regime rappresentativo e la difesa giuridica. — III. Significato della così detta azione dello Stato. — IV. Questioni intorno ai limiti di questa azione. — V. La dottrina del Comte sui tre stadi intellettuali e politici. — VI. Valore pratico del parallelismo stabilito dal Comte. — VII. Classificazione degli Stati, secondo lo Spencer, in militari ed industriali. — VIII. Debolezze e lacune di questa classificazione Pag. 141-166
I. Istinto della lotta fra le collettività umane. — II. Altri coefficienti delle gare religiose e politiche. — III. Qualità dei fondatori di nuove religioni e dottrine politiche. — IV. Nuclei dirigenti di ogni nuova religione o dottrina politica. — V. Condizioni transitorie per l’adattabilità delle dottrine religiose e politiche ai vari momenti storici. — VI. Condizioni permanenti per la loro adattabilità alla natura umana. — VII. Transazioni pratiche di certe dottrine. — Vili. Organizzazione stabile dei nuclei dirigenti. — IX. Contemperanza dei sentimenti generosi e degli interessi materiali. — X. Sistemi per attirare e dominare le masse. — Efficacia della forza materiale. — XI. Altre arti adoperate allo stesso scopo. — XII. Conclusione del capitolo Pag. 167-202
I. Carattere delle rivoluzioni nelle città elleniche e nei comuni medioevali. — II. Guerre civili e rivoluzioni in Roma antica, nell’Europa feudale e nei paesi maomettani. — III. Rivoluzioni in China. — IV. Insurrezioni di carattere nazionale. — V. Insurrezioni rurali in Europa. — VI. Rivoluzioni tipiche della Francia moderna. — VII. Condizioni per la riuscita di queste rivoluzioni Pag― 203-225
I. La funzione militare nelle civiltà primitive. — II. Lo Stato burocratico e gli eserciti mercenari e stanziali. — III. Preponderanza politica abituale dell’elemento militare. — IV. Ragioni per le quali questa preponderanza è stata limitata e distrutta nei paesi di civiltà europea. — V. Importanza pratica delle moderne milite cittadine. — VI. Diversità di classe fra la bassa forza e gli ufficiali in molti eserciti stanziali. — VII. Giudizi e pregiudizi intorno alle speciali attitudini militari dei vari popoli. — VIII. Gli eserciti stanziali, la guerra e l’avvenire della civiltà di tipo europeo Pag. 226-246
I. Scopo della conclusione. — II. I tre problemi della vita moderna — Il problema religioso. — III. L’avvenire del Cristianesimo. — IV. Il Cristianesimo e la scienza positiva. — V. Il problema politico. — VI. Esame critico del Parlamentarismo. — VII. Le riforme del Parlamentarismo. — VIII. Quale sarebbe la riforma fondamentale — Ostacoli che incontra. — IX. Il problema sociale — Origine della democrazia sociale. — X. Estensione ed importanza della democrazia sociale — Varie scuole nelle quali si divide. — XI. Esame critico del collettivismo. — XII. La giustizia nell’organizzazione sociale. — XIII. Esame critico dell’anarchia. — XIV. La lotta di classe. — XV. Effetti pratici della democrazia sociale. — XVI. Cause della stessa. — XVII. Probabilità di trionfo della democrazia sociale. — XVIII. Rimedi atti a combatterla. — XIX. Missione della scienza politica Pag. 247-332
I. La dottrina della classe politica è nata da circa un secolo. ~ II. Cause estrinseche che ne hanno ostacolato lo sviluppo. — III. Cause intrinseche della sua mancata diffusione e cenni sui modi di eliminarle. Pag. 335-344
I. I primi nuclei politici. — II. I grandi imperi orientali. — III. Formazione dello Stato ellenico. — IV. Originalità e debolezze dello Stato ellenico Pag. 345-366
I. Caratteri speciali della città-Stato romana. — II. Sua graduale trasformazione in uno Stato burocratico-militare durante l’Impero. — III. Dissolvimento dello Stato e della civiltà romana. — IV. Cause che prepararono lo Stato feudale e sue caratteristiche. — V. Graduale trasformazione dello Stato feudale nello Stato assoluto burocratico. — VI. Cause intellettuali ed economiche che prepararono la trasformazione dello Stato assoluto burocratico nello Stato rappresentativo moderno. — VII. La costituzione inglese del secolo XVIII fornisce il modello formale allo Stato rappresentativo moderno. — Vili. Caratteristiche dello Stato rappresentativo moderno ed elementi dissolvitori che lo minacciano Pag. 367-400
I. I due principi e le due tendenze chre si possono riscontrare nelle varie classi politiche. — II Il principio autocratico. — III. I due strati della classe politica e l’autocrazia burocratica. — IV. Il principio liberale. — V. Analisi della tendenza democratica. — VI. Asalisi della tendenza aristocratica. — VII. Risultati dell’equilibrio fra i due principi e le due tendenze Pag. 401-437
I. Rapporti fra il valore intellettuale e morale dei capi degli Stati o quello della classe politica. — IL Rapporti fra il valore intellettuale e morale della classe politica e quella dei governati. — III. Confutazione del materialismo storico. — IV. Se sia possibile il governo dei migliori e quali siano politicamente i migliori — V. La giustizia assoluta e la giustizia relativa nelle organizzazioni politiche. — VI. Se i progressi della scienza politica potranno in avvenire evitare le grandi crisi sociali Pag. 438-473
I. Quale è il periodo storico che corrisponde al secolo decimonono. — II. Programma politico del detto secolo. — III. Risultati pratici dell’esecuzione di questo programma. — IV. Germi di dissoluzione politica che esso conteneva e contiene. — V. Pericoli e danni che presentano le tre soluzioni radicali possibili della crisi che ora traversa il regime rappresentativo. — VI. Opportunità di una restaurazione del detto regime e modi più adatti per effettuarla Pag. 474-504