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che regolano l’azione di queste tendenze e lo studio, che ha avuto questo obietto, si è chiamato politica. Nei secoli decimosesto e decimosettimo molti scrittori, in Italia specialmente, si occuparono di politica1. Però essi, a cominciare da Machiavelli, che è fra tutti il più famoso, non si occuparono tanto di determinare quelle tendenze costanti in tutte le società umane, che abbiamo già accennato, quanto d’investigare le arti per le quali un uomo od una classe di jiersone potevano arrivare a disporre del supremo potere, in una data società, ed a difendersi contro gli sforzi di coloro che li volevano surrogare. Si tratta di due cose, che, sebbene abbiano qualche punto di contatto tra loro, pure sono sostanzialmente diverse2. Un esempio, che crediamo molto calzante, dimostra ciò assai meglio di un lungo ragionamento. L’Economia politica studia le leggi o le tendenze costanti, che regolano nelle società umane la produzione e la distribuzione della ricchezza : ma questo studio non equivale in niun modo all’arte di arricchirsi e di conservare le dovizie. Un valentissimo economista può infatti essere assolutamente inetto a costituirsi un patrimonio, ed un banchiere, un industriale, uno speculatore, sebbene possano ricavare qualche lume dalla conoscenza delle leggi economiche, non hanno bisogno di esserne maestri e riescono del resto a fare abbastanza bene i loro affari anche se completamente le ignorano. II. — Ai giorni nostri lo studio iniziato da Aristotele si è suddiviso e specializzato, sicché più che la scienza abbiamo le scienze politiche. Inoltre si è cercato di fare la sintesi, di coordinare i risultati di queste scienze ed è nata così la Sociologia. Anche gli scrittori di diritto pubblico, i quali interpretano e commentano le leggi positive, quasi sempre sono trascinati all’indagine delle tendenze generali alle quali que’ste leggi sono inspirate, e gli storici,

  1. Il Ferrari nel suo Corso sugli scrittori politici italiani (Milano, 1862) ne novera parecchie centinaia quasi tutti appartenenti ai secoli accennati.
  2. La differenza fra la politica come arte di governo (Staatskunst) e la politica come scienza di governare (Staatswissenschaft) è stata svolta, a dir vero con non molta precisione e chiarezza, dall’Holtzendorff nei due primi capitoli del libro Principes de la politique. Introduction à l’étude du droit public contemporain. Tradotto in francese dal Lehr. Hambourg, 1887.