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viii | prefazione |
Ma, tanto nella prima che nella seconda parte del presente lavoro, mi sono sforzato di mantenermi fedele al metodo che, fin da quando ancora giovanissimo scrivevo la Teorica dei governi, ho adottato e che poi ho cercato sempre di praticare apportandovi tutti i miglioramenti di cui ero capace. Da moltissimi anni sono convinto che l’unico sistema possibile col quale l’uomo può fino ad un certo punto dominare le proprie passioni e migliorare le proprie sorti consiste nello studio della psicologia umana individuale e collettiva. Fin da un’epoca molto remota la saggezza ellenica avea giudicato che la maniera più efficace che avea l’uomo per elevare il proprio carattere e moderare gli effetti di alcuni suoi istinti consistesse nella conoscenza di se stesso. È quindi spiegabile se ho creduto e credo fermamente che un simile metodo possa applicarsi con uguali risultati allo studio della psicologia collettiva. Esso anzi fu già ad essa applicato più di ventidue secoli fa, nell’epoca cioè nella quale il grande Aristotile scriveva la sua Politica, e ben altri risultati potrebbe dare oggi quando, mercè il progresso degli studi storici, geografici e statistici, conosciamo tanta parte del passato e del presente dell’umanità. Aggiungerò che l’esempio dell’Economia politica la quale, studiando collo stesso sistema i fenomeni economici, ha potuto sicuramente mettere in evidenza alcune delle leggi che li regolano, mi ha oltremodo confortato a persistere nella via che da un pezzo avevo scelto.
Naturalmente non mi nascondo le grandi difficoltà che presenta l’uso del metodo che ho rapidamente accennato, fra le quali occupa uno dei primi posti la quantità di cognizioni esatte che esso richiede su tutto quanto è accaduto ed accade nelle società che hanno una storia; nè io mi lusingo di averle tutte superate. Quindi posso soltanto affermare che ho fatto del mio meglio, fiducioso che, se la civiltà umana saprà superare la procella che oggi la minaccia, la modesta opera mia potrà essere da altri continuata e perfezionata e che potranno essere a poco a poco colmate tutte le grandi lacune che essa oggi presenta.
Dirò, per ultimo, che mi sono sforzato di comprimere tutte