Il Tesoro (Latini)/Libro I/Capitolo XLIV

Capitolo XLIV. Di David come fu re e profeta

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XLIV. Di David come fu re e profeta
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Capitolo XLIV.


Di Davit come fu re e profeta1.


Davit, figliuolo di Gesse, fu nato della schiatta di Giuda, e nacque in Bethleem, e2 uccise Golia il grande gigante. che era nimico del re Saul, che fu re di Ierusalem, e di tutti li Giudei. [p. 119 modifica]

Lo nostro signore Dio gli dava grazia che egli uccideva e vinceva li leoni e gli orsi senza alcuna arme, che egli squarciava le mascelle con le mani molto leggermente, e di lupi faceva il simigliante, e d’ogni altra fiera bestia3. Egli vinse lo gigante4 e molte altre cose fece egli. Per che Saul l’odiava mortalmente5, chè dubitava ch’egli non gli togliesse il regno. Ma, siccome piacque a Dio, Saul morì, e Davit fu fatto re dopo lui. E fu molto vittorioso, e Dio volse che fosse re e profeta. E tutto fosse peccatore, chè cadde in adulterio e omicidio, egli ritornò tosto alla penitenza, e fu il più vero ripentitore che uomo sapesse.

In questi due peccati cadde egli, siccome io ne dirò brevemente6. Egli amò di folle amore una femina che aveva nome Bersabe, e era moglie d’un cavaliere che aveva nome Uria7. E [p. 120 modifica]fecelo andare ad una battaglia, perchè dovesse morire, e egli vi morì; e ciò fece egli perchè egli aveva già conosciuta la moglie carnalmente; chè non volea che altri lo sapesse, nè che Uria se ne avvedesse. E tanto l’amava che dopo la sua morte, cioè di Uria, egli la fece moglie, e di lei ebbe egli Salomone, lo grande savio, e un altro figliuolo, ch’ebbe nome Absalone, che fu il più bello uomo del mondo, e li capelli suoi pareano oro veramente. Ma egli si rubellò contra di lui, e contra lui fece molta guerra, e molta persecuzione gli diede. E chi vorrà sapere la diritta storia per che fu quella guerra, e come Absalone morì, cerchi nella Bibbia, e là lo troverà tutto apertamente8.

E sappiate che Davit fu il sovrano profeta di tutti gli altri, chè egli non profetò niente alla maniera degli altri. Che profezie sono in quattro maniere; o in fatto, o in detto, o in visione, o in sogno. In fatto fu l’arca che Noè [p. 121 modifica]fece, che significò santa Chiesa. In detto fu quando l’angelo disse: Abraam, nel tuo seme saranno benedette tutte le genti. In visione fu quando il rovo, ovvero il spino, che Moises vide ardere, e non peggiorava nulla, se non come non ardesse9. In sogno fu le sette vacche e le sette spighe, che Faraone sognò, onde Iosef profetò quello che significò, e quello che doveva avvenire10. Ma Davit profetò fuori di queste quattro maniere, che egli profetò per sola11 interpretazione di Dio e di Santo Spirito, che gl’insegnò tutta la nativitade di Cristo12. Chè egli scoprì quello che gli altri profeti13 avevano detto copertamente, secondo che l’uomo puote vedere nel suo libro, ch’è appellato Psalterio, in sembianza d’uno strumento chiamato altresì psaltero, il quale ha dieci voci14, che significano dieci comandamenti della legge, che [p. 122 modifica]Dio diè a Moises. Il psaltero ne parla molto di ciò in centocinquanta salmi che vi sono.

E sappiate che Davit regnò quaranta anni, e passò di questo secolo in età compiuta di settanta anni in ottanta15. E Salomone, suo figliuolo, regnò dopo lui.


Note

  1. La stampa leggeva Di Davit, come fu sopra gli altri profeti. Corretto col t, e col ms. Vis. De David, qui fu rois et prophetes. Una variante dice, qui fu rois des prophetes, ma la verità è contro di essa.
  2. Aggiunto in Bethleem col t e col ms. Berg. e Vis. Bono appiccicò grande, a gigante, e tutti a Giudei, in fine del periodo.
  3. Il t più laconico il vainqui sanz coutel le lyon et l’ourse, et vainqui le jaiant, et maintes autres granz choses fist il.
  4. Corretto li giganti, in lo gigante, col ms. Amb. e t le geant.
  5. Il t Saul le haoit, et chacoìt por lui tolir la vie. Così anche il ms. Vis.
  6. Il t più laconico et jà fust il pechierres, il revenoit à penitence tost et volentiers. Il ama Bersabèe etc. il ms. Vis. concorda col t.
  7. Il folle amore è regalo di Bono. Egli fa cavaliere Uria, ed il t conestable. Aggiunge pure prolissamente una femina ch’avea nome.... che avea nome Uria. Il ms. Vis. è conforme al t.
  8. Il t dice solo et en la fin fist il aler Urie en une battaille où il morut, et puis tint la feme de celui, et en ele engendra Salemon le sage, qui fu rois après lui. Et sachiez, que David fu etc. Qui è un errore di storia, perchè Assalonne fu figlio di Maacha (II Reg. cap. 3), e non di Betsabea. Il ms. Vis. concorda col t.
  9. Il t La ronce, que Moyses vit ardoir, qui ne definoit.
  10. Quello che significò, e quello che doveva avvenire, manca al t, ed al ms. Vis.
  11. Corretto somma in sola col t. par seul interpretacion. Concorda col ms. Ambrosiano.
  12. Il t qui li enseigna á dire toute sa naissance. Così anche il ms. Vis.
  13. Profeti, manca al t. È nel ms. Vis.
  14. Il t cil qui a X cordes, colla variante di due codici, citati dal Chabaille, c’est X vois qui rendent consonant. Il ms. Vis. corde.
  15. Il t en l’aage de LX anz. Manca al t ed al ms. Vis. la linea che segue, qui aggiunta dal traduttore, perchè dimenticata di sopra, come fu notato.