Tavola de tutta l'opera

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Introduzione Parte prima
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TAVOLA DE TUTTA L’OPERA.




REPERTORIO O VERO TAVOLA 1


degli argomenti de tutte le cinquanta novelle deyci per deyci in cinque parti distinte secondo de sotto se contene.


Novella I. Maestro Diego da Revaio è portato morto da misser Roderigo al suo convento etc. A lo excelso ed invitto Re don Ferrando d’Aragona pag. 7
Novella II. Un frate domenichino dà ad intendere a madama Barbara che concepirà il quinto evangelista. A lo serenissimo principe don Alfonso d’Aragona duca de Calabria pag. 24
Novella III. Fra Nicolò da Narni innamorato de Agata fa credere al marito che le braghe de San Bernardino abbiano la moglie liberata. Al magnifico Ioanne Pontano pag. 38
Novella IIII. Fra Ieronimo de Spoleto d’uno osso de corpo morto fa credere al populo Sorrentino il braccio de San Luca. Al magnifico messer Antonio d’Aversa regio secretario (Antonello Petrucci). pag. 53
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Novella V. La Maximilla vagheggiata da un preite e da un sarto: il preite vole ponere il Papa a Roma, el sarto il Turco a Costantinopoli. Al magnifico misser Angelo Caracciolo. pag. 66
Novella VI. Doe monache godeno con dui Sacerdoti: il viscovo gli vole dare punitione, una de esse con astucia se libera, e il suo fallo copre con l'altrui biasimo. Al serenissimo principe Roberto. pag. 74
Novella VII. Fra Partenopeo innamorato de Marchesa con fra Ungaro sono vituperosamente presi, e a perpetua carcere condemnato. Al magnifico missere Marino Caracciolo. pag. 86
Novella VIII. Un giovene legista non vole più studiare, vende li libri, e con un novo mutto morde un predicatore che promettea fare resuscitare li morti. Al spettabele Francisco Scales. pag. 100
Novella IX. Un preite giace con la comare, il marito ne devene geloso, lei se fenge spiritata, il preite la libera, e gode senza sospetto. Al generoso misser Dragonetto Bonifacio. pag. 111
Novella X. Frate Antonio de San Marcello vende il paradiso: dui barri con una contraffatta gioia l'ingannano, e per dolore se more. Al virtuosissimo Francesco Arcella. pag. 119

Finita la prima parte comencia la seconda.

Novella XI. Joan Tornese ingelosito porta la moglie travestita in omo: un cavaliere con un bello tratto l’inganna, e gode con la moglie. Al formoso e illustrissimo Signore Don Federico d’Aragona. pag. 137
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Novella XII. Uno giovane ama la moglie de uno oste, travestito in donna alloggia, el oste medesimo lo fa giacere con la moglie. A lo excellente signore Conte Camerlingo. pag. 150
Novella XIII. Pandolfo d’Ascari devene Stratico a Salerno, toglie moglie, e con singulare tratto è carnalmente cognosciuta. A lo excellente Signore Conte de Lauria. pag. 162
Novella XIV. Un cavaliero messinese innamorato de una giovene napolitana vende una schiava al padre, contamina la giovene; e con l’amante se fugge. Al magnifico messer Jacobo Solimena. pag. 173
Novella XV. Un signore Cardinale de una donna innamorato per dinari corrompe il marito, la moglie non se ne vole retornare, resta col signore, el marito va in exilio. Al magnifico missere Antonio de Bologna Panormita pag. 184
Novella XVI. San Bernardino è ingannato sotto fede de santità da dui Salernitani. A lo illustrissimo Signore Don Joanne de Aragona. pag. 191
Novella XVII. Un dottore legista da dui barri le è tolta una coppa d’argento con sottilissimo inganno. Al reverendissimo Monsignore lo Cardinale napoletano. pag. 206
Novella XVIII. Un fratoccio de Santo Antonio con arte usurpa una tela ad una donna, il marito va per reaverla, il fratoccio le fa credere che el foco de Santo Antonio vi sia acceso, e recovera la tela. A lo excellente Signore Antonio de San Severino Conte de Marsico. pag. 212
Novella XIX. Dui Cavoti andano a Napoli, l’uno
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alloggia al ponte Rizzardo, e per uno strano avvenimento guadagnano un sacco de jupponi. Al magnifico misser Bernardo de Rogieri. pag. 217
Novella XX. Jacomo Pinto ama una donna, e da misser Angelo ingannato crede parlare con Barabas, fagli de multe beffe, e lo ingannatore è punito. Al generoso Joan Francesco Caracciolo. pag. 226

Finita la seconda parte incomenzia la terza.

Novella XXI. Messer Bertramo d’Aquino ama infelicemente una donna, e per lo marito dire bene de lui se conduce a donarli il suo amore: lui il sente e per gratitudine refuta il suo amore. A la exceliente madama A. d’Aquino Contessa Camerlinga. pag. 243
Novella XXII. Una donna trapanese da un moro cognosciuta se fugge con lui in Barbaria: il marito travestito le va appresso, ammazza tutti dui, e ricco e salvo se ne ritorna a casa. Al magnifico Signore Galeazzo Sanseverino. pag. 254
Novella XXIII. Una donna vidua, del proprio figliolo innamorata, e sotto inganno se fa da lui carnalmente cognoscere: il fatto se divulga, e lei è iustiziata. Al magnifico Marino Brancazo. pag. 265
Novella XXIV. Uno giovene ama una donna, e da lei non è amato, occultaseli in casa, e vede uno moro nero la cavalcare, scoprese e dicele injurie assai. A l’excellente S. Conte de Altavilla. pag. 276
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Novella XXV. Una giovenetta amata da molti gode con uno suo nero, con opera del quale uno de li amanti in moro travestito la cognosce e lassala schernita. A lo excellente Conte Julio pag. 283
Novella XXVI. Una donna de un liggiadro giovene innamorata velato sel fa condurre in casa e senza palesarse gode con lui. fidase de un compagno e perde la preda. A la magnifica Francischella, de Morisco. pag. 290
Novella XXVII. Una donna abbandonata da l'amante va per ucciderlo, abbattese col Reggente, la fa con l’amante rapacificare, e tornano a godere. A la excellente Contessa de Bucchianico pag. 299
Novella XXVIII. Uno cavaliere provenzale ama la moglie, e lei con el suo nano gode, e da una mora sono tutti dui uccisi. A l’ill. S. Francisco d’Aragona. pag. 307
Novella XXIX. La Viola promette a tre soi amanti: l'uno priva l’altro, e per diversi accidenti l'ultimo resta possessore de la fatta preda. Al nobile fiorentino Jacopo Acciaolo. pag. 313
Novella XXX. Una damicella del principe Roberto innamorata con nova intermessa conseguì il suo desiderio. A lo illustrissimo S. principe Jeronimo de Bisignano. pag. 323

Finita la terza comencia la quarta.

Novella XXXI. Una coppia dì liggiadri amanti se fuggono, e in uno Spitale de lazari se abbatteno, l’uno con violenta e l’altra con voluntaria
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morte son de vita privati. A la ill. madama Elionora d’Aragona. pag. 335
Novella XXXII. Una viniciana da un fiorentino con grande arte ingannata in casa del quale condutta corre gran naufragii, a la fine con onore se retorna a casa. Al magnifico misser Zaccaria Barbaro nobilissimo viniciano. pag. 348
Novella XXXIII. Mariotto senese innamorato va in esilio, sente la donna esser morta ed a Sena retorna, è preso da la Corte e decollato. la donna che travestita era andata per trovarelo, nol trova, retorna, sentelo morto, e per dolore se more. A l’ill. S. Antonio Duca d’Amalfi. pag. 358
Novella XXXIV. Tobia ragoseo gode con la moglie de uno oste, e dal marito medesimo con grande arte se la fa condurre in nave. Al magnifico Barone de Prignano. pag. 369
Novella XXXV. Eugenia gravida d’uno armigero, dubita de’ fratelli, finge morta de peste, e con l’amante se fugge: sono assaltati da inimici, l’amante è morto e lei si uccide. A l’agregio Fiorentino Francesco Bandini. pag. 376
Novella XXXVI. Dui cari compagni con strane intermesse l'un gode de la moglie de l'altro, a la fine s’accordano, e ogne cosa insieme abottinano. Al magnifico missere Ugolotto Fazino. pag. 383
Novella XXXVII. Marchetto e Lancilao compagni d’una medesima donna innamorati combatteno, tutti dui moreno, e la donna per dolore se dà voluntaria morte. Al speciosissimo Ariete. pag. 390
Novella XXXVIII. Antonio Moro innamorato de
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la moglie d’un marinaro con suttile inganno il marito medesimo lo conduce a godere con lei. Al magnifico ed eccellente misser Iorgi Containo conte de Iaffa. pag. 399
Novella XXXIX. Susanna se innamora de Joanne il quale è preso da Mori: lei va in Tunisi, e vende sè medesima per redimere l’amante, e tutti dui moreno. A la ill. madonna Beatrice d’Aragona. pag. 407
Novella XL. Genefra catalano ama una donna e con lei gode, il marito ingannato li la conduce in nave, e se la mena in Catalogna. A lo excellente Signore Joanne de San Severino conte de Tursi. pag. 415

Finita la quarta parte comencìa la quinta.

Novella XLI. Dui cavalieri francisi innamorati de doe sorelle con nova intermessa del falso diamante tornano in Firenza, e ognun gode con la sua. Al magnifico Francisco Galioto. pag. 425
Novella XLII. La Regina de Polonia innamorata d’un suo cavaliere manda a morire el figliuolo del Re e suo, e per varii e diversi accidenti devene re. A l’excellente signore Conte de Belcastro. pag. 434
Novella XLIII. Misser Mazzeo Protojudice trova la figlia con Antonio Marcello, mandala a morire, per compassione campa, e con l’amante gode de la eredità paterna. Al magnifico messer Ioanni Guarna salernitano. pag. 447
Novella XLIV. Marino Caracciolo ama una donna,
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e quella ama più il Duca de Calabria: il Duca sente la passione de Marino, e per liberalità le la concede, e li fa compagnia. A la ill. Duchessa de Calabria. pag. 457
Novella XLV. Uno scolaro castigliano da una donna Avignonese ingannato se parte da Avignone, trova il marito, e raccontali la beffa: fallo ritornare, e gli restituisce i perduti denari. A lo ill. S. don Errico d’Aragona. pag. 468
Novella XLVI. Lo Re de Portugalo piglia in battaglia l'arabo capitano, senza recatto a la matre il dona: l’arabo per gratitudine il torna a servire. A lo excellente signore Onorato Conte di Fundi. pag. 479
Novella XLVII. Lo Re de Sicilia da uncavaliero alloggiato, dui soi privati togliono la virginità a doe soe figliole: il Re le fa da loro sposare, e dapo’ tagliare la testa. A lo illustris. S. Duca de Urbino. pag. 489
Novella XLVIII. Un figliolo del Re de Tunisi è preso da corsali e venduto a Pisa, il patrone li dona libertà, devene Re: el patrone li recapita in mano, e li dà la sorella per moglie, e con lei ricchissimo nel remanda a Pisa. A lo illustrissimo S. Duca de Melfi. pag. 497
Novella XLIX. Federigo Barbarossa andò a la Casa Santa, il Papa ne fa avvisare il Soldano, è preso, e per pigno li lassa il corpo di Cristo. A lo excellente Conte di Palena. pag. 508
Novella L. Uno cavaliere castigliano serve al Re de Francia, la figliola del Conte de Armignaca se innamora de lui, il quale refutandola, il Re
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gli la fa dare per moglie. Al generoso Buffillo de lo Iudice nobilissimo partenopeo. pag. 519

Finita la quinta ed ultima parte degli argumenti seguitano le novelle secondo l'ordine promesso.



  1. Questa Tavola o Indice si legge nella edizione del 1483, e forse anche nella prima, ed è anche nella ed. del 1492; però io credo che o sia dello stesso Masuccio, o di Francesco de Tuppo.