Novella V. La Maximilla vagheggiata da un preite e da un sarto: il preite vole ponere il Papa a Roma, el sarto il Turco a Costantinopoli. Al magnifico misser Angelo Caracciolo.
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pag. 66
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Novella VI. Doe monache godeno con dui Sacerdoti: il viscovo gli vole dare punitione, una de esse con astucia se libera, e il suo fallo copre con l'altrui biasimo. Al serenissimo principe Roberto.
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pag. 74
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Novella VII. Fra Partenopeo innamorato de Marchesa con fra Ungaro sono vituperosamente presi, e a perpetua carcere condemnato. Al magnifico missere Marino Caracciolo.
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pag. 86
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Novella VIII. Un giovene legista non vole più studiare, vende li libri, e con un novo mutto morde un predicatore che promettea fare resuscitare li morti. Al spettabele Francisco Scales.
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pag. 100
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Novella IX. Un preite giace con la comare, il marito ne devene geloso, lei se fenge spiritata, il preite la libera, e gode senza sospetto. Al generoso misser Dragonetto Bonifacio.
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pag. 111
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Novella X. Frate Antonio de San Marcello vende il paradiso: dui barri con una contraffatta gioia l'ingannano, e per dolore se more. Al virtuosissimo Francesco Arcella.
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pag. 119
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Finita la prima parte comencia la seconda.
Novella XI. Joan Tornese ingelosito porta la moglie travestita in omo: un cavaliere con un bello tratto l’inganna, e gode con la moglie. Al formoso e illustrissimo Signore Don Federico d’Aragona.
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pag. 137
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