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morte son de vita privati. A la ill. madama Elionora d’Aragona. pag. 335
Novella XXXII. Una viniciana da un fiorentino con grande arte ingannata in casa del quale condutta corre gran naufragii, a la fine con onore se retorna a casa. Al magnifico misser Zaccaria Barbaro nobilissimo viniciano. pag. 348
Novella XXXIII. Mariotto senese innamorato va in esilio, sente la donna esser morta ed a Sena retorna, è preso da la Corte e decollato. la donna che travestita era andata per trovarelo, nol trova, retorna, sentelo morto, e per dolore se more. A l’ill. S. Antonio Duca d’Amalfi. pag. 358
Novella XXXIV. Tobia ragoseo gode con la moglie de uno oste, e dal marito medesimo con grande arte se la fa condurre in nave. Al magnifico Barone de Prignano. pag. 369
Novella XXXV. Eugenia gravida d’uno armigero, dubita de’ fratelli, finge morta de peste, e con l’amante se fugge: sono assaltati da inimici, l’amante è morto e lei si uccide. A l’agregio Fiorentino Francesco Bandini. pag. 376
Novella XXXVI. Dui cari compagni con strane intermesse l'un gode de la moglie de l'altro, a la fine s’accordano, e ogne cosa insieme abottinano. Al magnifico missere Ugolotto Fazino. pag. 383
Novella XXXVII. Marchetto e Lancilao compagni d’una medesima donna innamorati combatteno, tutti dui moreno, e la donna per dolore se dà voluntaria morte. Al speciosissimo Ariete. pag. 390
Novella XXXVIII. Antonio Moro innamorato de