Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXLIX - È questo il luogo, la spelonca, e 'l sasso

CXLIX - È questo il luogo, la spelonca, e 'l sasso

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CXLIX - È questo il luogo, la spelonca, e 'l sasso
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CXLIX.

Lunga descrizione della località — la Sainte-Baume presso Marsiglia — dove visse penitente, redenta dalla sua vita peccaminosa, Maria Maddalena.
        Da ultimo il poeta invoca la di lei protezione contro le tentazioni dei sensi.
        Canzone sacra.


È questo il luogo, la spelonca, e ’l sasso,1
     La fredda neve, e ’l ghiaccio duro, e alpino

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     U’ Maddalena il corpo stanco, e lasso
     Tant’anni2 tenne col favor divino?
     5È questo il fonte fresco e cristallino
     Che for del sasso stilla,3
     E l’onda fa tranquilla,
     Ch’ambrosia e nettar porse
     A lei che ’l vero ben4 nel mondo scorse?
10Tra questi boschi sì selvaggi5 ed ermi,
     Cui par che maligna ombra6 sempre adugge,
     Fra ’l sibilar di serpi, e crudi vermi,
     Tra fieri mostri che natura fugge,
     Qui dove fieramente Borea rugge,
     15Nè mai si vede Flora7,
     Ma ghiaccio e nevi ognora,
     La stanza fu di quella,
     Che peccatrice il Vangelista8 appella?
Colei che di bellezza un chiaro sole9
     20Visse gran tempo delicata e molle;10
     Colei che vide in carne il vero sole11
     Che nostre colpe per sua grazia tolle12,
     Queste deserte rupi abitar volle,
     Questi luoghi silvestri,
     25Orridi, incolti e alpestri,
     E sola star romita,
     Che dal Sommo Fattor fu sì gradita?
Da queste grotte dunque e gravi orrori,
     (Grazia ch’a pochi il Re donò del Cielo)
     30Era levata fra i divini cori
     Sette fiate il giorno13 al caldo e al gelo?
     Quindi partiva con ardente zelo,
     E sovra l’aria queta
     Maria gioiva lieta
     35Sentendo in dolce canto

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     L’angelico concento vago e santo?
Questi pur son i ricchi suoi palagi,
     L’aurate logge, i palchi aprici e grati.
     Tren’anni in questi boschi in gran disagi
     40A quel servìo, a cui servir siam nati:
     E quanto lunge fu dalle cittati
     Dalle castella e ville,
     Dalle sonanti squille,
     Tanto più fue appresso
     45A quell’in cui lo cor avea già messo.
Che qui più volte il dolce a lei Maestro
     Apparve seco stando dolcemente,
     E ben che fosse il luogo duro e alpestro
     Rideva d’ogn’intorno lietamente.
     50Che dove il Re del cielo sta presente,
     Appar dolcezza e gioia,
     Fugge il martìr e noia;
     Ch’a Lui dinanzi mai
     Cosa non sta che dia tormento o guai.
55In ogni canto l’aria ancora spira
     Di quel favor celeste somma grazia,
     E con sì occulta forza a se mi tira,
     Che del terrestre mondo l’alma è sazia.
     Nè mai fa l’alma stanca
     60Anzi l’anima e affranca,
     E fa bramar la morte
     Per trovar quel ch’aprì del ciel le porte.
D’un certo non so che lo cor s’ingombra14,
     Che mi fa gli occhi rugiadosi e molli,
     65E for del petto arditamente sgombra
     Quanti pensier ci son bugiardi e folli.
     Parmi che d’ogni banda questi colli
     Le quercie, i cerri e i faggi,

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     E gli augelli selvaggi
     70Faccian sì bel concento,
     Che qui dolcezza inusitata i’ sento.
Chi mi darà ch’io resti, e viva vosco15,
     Riposti luoghi, ombre segrete e dive?
     Qual grazia fia la mia se ’n questo bosco
     75Restin le membra dello spirto prive?
     Oh valli! oh sassi! oh monti! oh boschi! oh rive!16
     Maria pregate meco,
     Che qui mi tenga seco,
     Ov’il morir fia dolce
     80Morendo in grazia a quel che ’l mondo folce.17
Lo piede in alcun luogo mai non poso,
     Che non mostri di lei vestigio ed orma.
     Beate selve e sasso avventuroso,18
     Cui tanta Donna d’ogni parte informa.
     85Ecco, nè già m’inganno, vera forma
     Della persona schietta,
     Imago benedetta
     Che nardo e rose spiri,
     Ed al ciel volgi tutti i miei desiri.
90Questo fu pur un tempo il sacro albergo,
     Ove riposo al corpo talor desti.
     A questa pietra19 quante volte il tergo
     Gli occhi levando al cielo già mettesti?
     Oh quante grazie a Dio di qui rendesti
     95Piangendo di dolcezza,
     Ch’al pianger tant’avvezza
     Fosti con ferma fede
     Ch’a Dio lavasti l’uno, e l’altro piede!
L’ottima parte veramente è stata,
     100Ciò ch’eleggesti, n’esser ti può tolta.
     S’ogni tua colpa fu da Dio purgata

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     È ch’ad amarlo tutta t’eri volta.
     E già lo disse Cristo alcuna volta,
     Per farti in terra esempio,
     105Ch’ogni cor brutto20 ed empio
     Se vuol tornar a Dio
     Pietà ritrova del suo fallo rio.
Alma beata, e santa Peccatrice
     Fa che ’l mio senso sempre
     110Dalla ragion si tempre21;
     Nè mai l’ingorda voglia
     112Altro che ’l tuo voler desiri, o voglia.

Note

  1. V. 1. È questo il luogo, la spelonca, e ’l sasso. Con ogni probabilità il Bandello, che dimorò vent’anni ad Agen e nei dintorni, fu di persona in questi luoghi, che descrive con evidenza e con precisione di particolari. Consultiamo per convincercene il volume di Benoît Valuy su Sainte Marie-Madeleine et les autres amis du Sauveur, apôtres de Provence (Lyon, Jaillet, 1867). Vi leggiamo: «Au point central des distances qui séparent les villes d’Aix, Marseille et Toulon, à l’extrémité d’un des plus ravissants paysages du monde, dans une chaîne d’âpres montagnes qui sert de piédestal aux Alpes et descend en s’inclinant jusqu’à la Méditerranée, est une grotte vaste et profonde que la tradition la plus ancienne et la plus autorisée affirme avoir été habitée pendant trente ans, par Madeleine et qui est appelée Sainte-Baume, ou sainte grotte. Le rocher aux flancs duquel s’ouvre sa noire cavité, est perpendiculaire et d’une très-grande hauteur; et l’on n’arrive à la grotte, située à deux mille huit cents pieds du sol, qu’à force de détours par un étroit sentier dont la partie supérieure est taillée dans le roc» (pp. 438-439). La grotta è assai vasta: «L’enceinte de la grotte mesure quatre-vingt-quatre pieds dans sa longuer, soixante et dix-huit dans sa largeur, et vingt-quatre dans sa hauteur, et elle peut contenir environ mille personnes» (p. 440).
  2. V. 4. Tant’anni: al verso 39 precisa trent’anni, indicati anche come vedemmo or ora, nel testo francese.
  3. Vv. 5-6. Il fonte fresco e cristallino, che for del sasso stilla; «A l’intérieur de la grotte est une fontaine qui ne tarit point dans les plus grandes sécheresses et dont le réservoir ne déborde jamais dans les pluies les plus abondantes» (p. 440).
  4. V. 9. Il vero ben, Dio.
  5. V. 10. Boschi selvaggi, cfr. Petrarca: «Per mezz’i boschi inospiti e selvaggi» Canzoniere, CLXXVI, v. 1.
  6. Vv. 11-12. Maligna ombra, sibilar di serpi ecc. «C’est l’opinion commune qu’à l’arrivée de Madeleine, tout insecte venimeux et toute piante nuisible disparurent, tandis qu’on trouve dans la forêt des fruits sauvages d’un goût exquis...» (p. 440).
  7. Vv. 14-15. Borea, il vento del Nord; Flora, primavera.
  8. V. 18. Il Vangelista, S. Luca (VII, 36-50): «Et ecce mulier, quæ erat in civitate peccatrix ut cognovit quod accubuisset in domo pharisæi, attulit alabastrum unguenti».
  9. V. 19. Di bellezza un chiaro sole, «[Marie] à peine eut-elle atteint l’âge nubile, l’éclat de sa beauté, la douceur de sa voix, l’amenité de son caractère, son port, son regard répandirent sur toute sa personne tant de charmes, qu’elle passait pour un des chefs-d’œuvre du Createur» (p. 3).
  10. V. 20. Verso di gentile grazia, espressivo e nel tempo stesso d’un riserbo discreto. Visse ella infatti, durante la prima parte della sua vita, fra delicate mollezze amorose: «.....succombant à l’inexpérience et à l’attrait d’une dangereuse liberté, se retira au château de Magdalon [“Marie fut surnommée Madeleine du château de Magdalon qu’elle possedait en propre„] où, débarrassèe des regards importuns, elle commença bientôt à se complaire dans ses talents naturels, et à rechercher les délices mondaines» (p. 5). «Toute la ville qui la voit passer, couverte de fleurs et de pierreries, cherchant à entraîner captifs après elle les jeunes seigneurs de la contrée, la montre du doigt et dis: voici la pécheresse!» (p. 7).
  11. V. 21. Vide in carne il vero sole, Dio, v. 9, detto il vero ben fatto carne, uomo. «Madeleine entrait dans la vingt-deuxième année de son âge. Le bruit de la doctrine, des merveilles, de la charité de Jésus, arrive jusqu’à ses oreilles. Elle veut voir et entendre ce nouveau Prophète, elle accourt. A peine a-t-elle envisagé le Sauveur, et déjà ces traits de majesté, etc,... la frappent, l’attirent, l’attendrissent, saisissent son âme toute entière» (p. 13).
  12. V.22. Tolle, lat., prende su di sè. È la parafrasi del: «qui tollit peccata mundi».
  13. V. 31. Sette fiate al giorno, «Madeleine était élevée sept fois par jour sur les ailes des Anges, et au milieu de leur mélodie elle se plongeait dans l’extase de l’amour et préludait aux ravissements du Ciel» (p. 457). Bastino, per brevità, queste postille che col confronto della Vie della Maddalena si potrebbero facilmente mandar di pari passo con ogni verso del Bandello.
  14. V. 63. S’ingombra, si riempie di non so quale indefinibile commozione.
  15. V. 72. Chi mi darà, chi mi compenserà di restar qui vosco, con voi.
  16. V. 76. Verso alla Petrarca; cfr. nota al v. 11, son. LXXII.
  17. V. 80. Folce da fólcere e folcire, puntella, sostiene, appoggia; cfr. Petrarca: «Che pur [Dio] col ciglio il ciel governa e folce», Canzoniere, son. CCCLXIII, v. 13.
  18. V. 83. Sasso fortunato su cui Maria Maddalena s’assise. Un passo analogo è nel Canzoniere, CXXIX, vv. 27-28, del Petrarca, per Laura: «Talor m’arresto, e pur nel primo sasso | Disegno co la mente il suo bel viso».
  19. V. 92. A questa pietra: «De l’immense voûte l’eau distille sans cesse goutte à goutte, excepté sur un point où l’on assure que Madeleine vaquait à la contemplation et prenait ses repos; c’est un roche qui s’élève de huit où dix pieds au milieu de la grotte, et qui n’a guère plus de surface» (l. cit.).
  20. V. 105. Cor brutto, bruttato dal peccato.
  21. V. 110. Si tempre, prenda norma, e, quindi, la ragione moderi i miei sensi.