E gli augelli selvaggi 70Faccian sì bel concento,
Che qui dolcezza inusitata i’ sento.
Chi mi darà ch’io resti, e viva vosco,
Riposti luoghi, ombre segrete e dive?
Qual grazia fia la mia se ’n questo bosco 75Restin le membra dello spirto prive?
Oh valli! oh sassi! oh monti! oh boschi! oh rive!
Maria pregate meco,
Che qui mi tenga seco,
Ov’il morir fia dolce 80Morendo in grazia a quel che ’l mondo folce.
Lo piede in alcun luogo mai non poso,
Che non mostri di lei vestigio ed orma.
Beate selve e sasso avventuroso,
Cui tanta Donna d’ogni parte informa. 85Ecco, nè già m’inganno, vera forma
Della persona schietta,
Imago benedetta
Che nardo e rose spiri,
Ed al ciel volgi tutti i miei desiri. 90Questo fu pur un tempo il sacro albergo,
Ove riposo al corpo talor desti.
A questa pietra quante volte il tergo
Gli occhi levando al cielo già mettesti?
Oh quante grazie a Dio di qui rendesti 95Piangendo di dolcezza,
Ch’al pianger tant’avvezza
Fosti con ferma fede
Ch’a Dio lavasti l’uno, e l’altro piede!
L’ottima parte veramente è stata, 100Ciò ch’eleggesti, n’esser ti può tolta.
S’ogni tua colpa fu da Dio purgata