U’ Maddalena il corpo stanco, e lasso
Tant’anni tenne col favor divino? 5È questo il fonte fresco e cristallino
Che for del sasso stilla,
E l’onda fa tranquilla,
Ch’ambrosia e nettar porse
A lei che ’l vero ben nel mondo scorse? 10Tra questi boschi sì selvaggi ed ermi,
Cui par che maligna ombra sempre adugge,
Fra ’l sibilar di serpi, e crudi vermi,
Tra fieri mostri che natura fugge,
Qui dove fieramente Borea rugge, 15Nè mai si vede Flora,
Ma ghiaccio e nevi ognora,
La stanza fu di quella,
Che peccatrice il Vangelista appella?
Colei che di bellezza un chiaro sole 20Visse gran tempo delicata e molle;
Colei che vide in carne il vero sole
Che nostre colpe per sua grazia tolle,
Queste deserte rupi abitar volle,
Questi luoghi silvestri, 25Orridi, incolti e alpestri,
E sola star romita,
Che dal Sommo Fattor fu sì gradita?
Da queste grotte dunque e gravi orrori,
(Grazia ch’a pochi il Re donò del Cielo) 30Era levata fra i divini cori
Sette fiate il giorno al caldo e al gelo?
Quindi partiva con ardente zelo,
E sovra l’aria queta
Maria gioiva lieta 35Sentendo in dolce canto