Gli assempri/D'un fanciullo che morendo vidde un bel giardino, e viddevi venire un suo vicino che allora era morto

Gli Assempri - D'un fancullo che morendo vidde un bel giardino, e viddevi venire un suo vicino che allora era morto

../D'un mercatante che fu veduto strozzare dal diavolo ../D'uno ipocrito che morendo diceva a' figliuoli che l'aitassero, però che 'l diavolo nel portava: e cosi dicendo morì IncludiIntestazione 15 aprile 2023 75% Da definire

Gli Assempri - D'un fancullo che morendo vidde un bel giardino, e viddevi venire un suo vicino che allora era morto
D'un mercatante che fu veduto strozzare dal diavolo D'uno ipocrito che morendo diceva a' figliuoli che l'aitassero, però che 'l diavolo nel portava: e cosi dicendo morì

[p. 38 modifica]D’un fanciulloFonte/commento: 251 che morendo vidde un bel giardino, e viddevi venire un suo vicino che allora era morto.

CAP. 7.º


Essendo io diacano e conventuale nel luogo nostro di Santo Leonardo, el quale è ne la Selva presso a la città di Siena, nel tempo de la mortalità del mille trecento sessanta e tre, nel qual tempo feci ragione che ’l convento aveva a sepoltura sessanta e tre persone, de le quali in due mesi n’aitai a sotterrare quaranta e quattro. Or avvenne, che andando io accompagnando un frate, el quale andava confessando e raccomandando l’anima a’ sopraddetti quando morivano, avvenne che in fermando uno lavoratore el quale aveva nome Ceccarello (e poteva avere nel torno di trenta e sei anni), et esse’1 mandato per lo sopradetto frate che ’l confessasse, et essendo confes[p. 39 modifica]sato è vanendocene, anco l’altro di vedenddosi aggravare, rimandò per lo sopradetto confessore et anco si riconfessò; e poi innanzi che ci partissimo passò di questa vita. Poi subbito ci partimmo et andammo più su a un altra casa, dov’era un fanciullo infermo, forse di dieci anni, e la madre gli aveva fatto un lettuccio in su l’uscio de la casa, e d’intorno gli erano alquanti uomini e donne. E giognendo noi, uno di quegli uomini ci dimandò che fusse di Ceccarello, noi gli rispondemmo ’che allotta allotta era morto, et avavamogli fatta la raccomandazione dell’anima, et aveva avuta la ’ndulgenza di colpa e di pena, la quale era stata concessa dal papa a la città di Siena e nel contado. Dissemi el mio compagno che ’l confessò, ch’egli aveva un peccato abbominevole el quale per timore ’e p’er vergogna non l’aveva voluto confessare; sicchè s’indugiò in sino a lo stremo punto, e confessato che l’ebbe poco stette che si morì. Allora quel l’uomo ch’era col fanciullo ci disse: questo fanciullo poco innanzi che voi veniste; cominciò a dire a la madre che vedeva un bellissimo giardino e tanto bello, che non si potrebbe dire nè immaginare; e v’eravi dentro in numerabile moltitudine di gente, e continua mente ve ne venivano. Allora la madre disse al [p. 40 modifica]fanciullo: mira se tu vi vedi nessuno de’ nostri uomini, però che essendo una gran fameglia in quella mortalità erano tutti morti. Allora el fanciullo mirando affitto disse a la madre: io vi veggo testè venire Ceccarello, el quale era un suo vicino. Allora la madre disse, come può essere che tu vel vegga che è entro la vigna e assappa? Allora el fanciullo disse a la madre: io non so quel che voi vi dite, io vel pur veggo venire. E cosi la madre e l’altre donne che v’erano affermavano al fanciullo, che pur Ceccarello era ne la vigna che assappava: e ’l fanciullo affermava a loro pur ch’egli era venuto in quel giardino, e poi poco stette e noi giungemmo e dicemmo come Ceccarello era morto; sicchè compensando al tempo, ognun conobbe apertamente che Ceccarello era morto in quel punto e in quell’ora che ’l fanciullo aveva detto che l’aveva veduto venire in quel bel giardino; e poi poco stette che ’l fanciullo mori, et andò a vedere quel bel giardino più da presso. Prego adunque carissimamente ciascuno che non prenda assempro da la nigligenzia del sopradetto Cececcarello, cioè d’indugiare a lo stremo ponto di confessarsi e d’acconciare l’uomo l’anima sua; però che nulla stoltizzia e nulla pazzia è simil a quella di colui, che s’indugia d’acconciare [p. 41 modifica]l’anima sua al ponto stremo, e molto maggiore di non acconciarsi mai. E benchè ’l proverbio dica, che pazzo avventurato non gli bisogna senno, nondimeno credemi che fra ’l centonaio de’ pazzi non ve n’à uno avventurato, che la maggior parte si cuocono: e però provedeti quando tu se’ sano e lieto che ti varrà l’un cento.

Note

  1. Di questi troncamenti non radevolte usa Fr. Filippo; cadono più spesso sull’infinito del quale tolgono l’ultima sillaba: e si debbono al parlare de’ popolani sollecito, che confonde il fine d’una parola col principio d’un altra. Noi serberemo solo le meno strane.