Gli assempri/D'uno ipocrito che morendo diceva a' figliuoli che l'aitassero, però che 'l diavolo nel portava: e cosi dicendo morì
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D'uno ipocrito che morendo diceva a' figliuoli che l’aitassero, però che ’l diavolo nel portava: e cosi dicendo morì1.
CAP. 8.º
Fue ne la città di Siena un cittadino, el quale era molto grande nel reggimento de la città. Costui era un grande ipocrita, però che per l’abito suo e nel suo ragionare pareva molto spirituale, e nello ’ntrinseco, con chiunque egli aveva a fare, era trovato uomo litigoso e di gattiva conscienzia, ed era da chiunque il conosceva molto odiato e sgratato. E venendo a morte, si volse contra de figliuoli e cominciò fortemente ’a gridare in grandissima boce e diceva: oimè! figliuoli, aiutatemi che ’l diavol me ne porta! e rinforzando la boce, gridava: o figlioli miei, o voi non m’aiutate, che vedete che me ne porta ’l diavolo! E così gridando rispesso più volte e voltandosi per lo letto, dimostrava d’aver tanta paura, che tutti quegli che gli eran d’intorno piangevano fortemente e tremavano di paura: è così miseramente passò di questa vita. Questo mi disse più volte un uomo degno di fede che l’udiva gridare, presso ch’una balestrata di longa.