Gli assempri/Come Dio per li meriti di Santa Caterina provvidde miracolosamente a due frati minori che s'erano smarriti nel diserto

Come Dio per li meriti di Santa Caterina provvidde miracolosamente a due frati minori che s'erano smarriti nel diserto

../D'un uomo che percosse con una daga su 'n un grosso la figura de la Vergine Maria ../Come Dio providde miracolosamente a sessanta e due cristiani e' quali fuoro tenuti in prigione sette mesi da' Saracini IncludiIntestazione 4 luglio 2023 75% Da definire

Come Dio per li meriti di Santa Caterina provvidde miracolosamente a due frati minori che s'erano smarriti nel diserto
D'un uomo che percosse con una daga su 'n un grosso la figura de la Vergine Maria Come Dio providde miracolosamente a sessanta e due cristiani e' quali fuoro tenuti in prigione sette mesi da' Saracini

[p. 103 modifica]Come Dio per li meriti di Santa Caterina provvidde miracolosamente a due frati minori che s'erano smarriti nel diserto.

CAP. 30.°


Due venerabili religiosi dell’ordine del glorioso e venerabile misser Santo Francesco, e l’uno era di tempo e l’altro giovano, andaro a visitare el santo Sepolcro e gli altri santi luoghi che sono in quelle contrade. E doppo questo andare a visitare el Sepolcro di Santa Caterina al Monte Sinai. Et essendo [p. 104 modifica]entrati nel diserto e venendo la sera e’ camellieri fermaro e’ camelli et ogni gente scavalcò per mangiare e riposarsi un poco. Sicchè mangiato che ebbero, questi religiosi servi di Dio si recaro da parte per dire el loro officio e per riposarsi un po’. E tanto si scostaro da’ compagni che le voci loro non lo’ facesse noia a dir l’officio. E detto che ebbero el loro officio si posero a dormire ine in quel medesimo luogo, sicchè quando si svegliaro la brigata era andata via e non gli avevano chiamati nè detto lo’ nulla. Sicchè questi servi di Dio rimasero soli nel diserto e li compagni cioè la brigata era caminata innanzi. Unde che tutto ’l dì andaro senza mangiare e senza bere non sapendo nè via nè campo, e con molta malenconia e con molta tristizia sempre pregando Idio e Santa Caterina ch’avesse misericordia di loro sicchè non rimanessero in quel deserto. E la notte poi si riposaro come potero: E la mattina seguente si missero in camino et andavano a la ventura e non sapevano dove s’andavano. Ma ben pregavano Idio e Santa Caterina continuamente con grandissima contrizione e con amare lagrime che avesse misericordia dell’anime loro però che lo scampo de la vita loro non lo’ pareva possibile sicchè se n’erano al tutto disperati. E cosi caminando [p. 105 modifica]tutta la mattina con molta debilezza e fame e sete quanta si può credare. All’ultimo essendo già quasi in su la nona, el frate giovano si volse d’intorno e da nessuna parte non vedeva altro che rena, e nulla cosa vedeva in nessun luogo per la quale potessero avere nulla speranza. Unde che fra per la stanchezza e per la debilezza del non mangiare e del non bere e per la disperazione che non vedevano lo scampo de la vita loro, cadde in terra e con amaro pianto disse al compagno: Io vi prego che noi non ci andiamo più affadigando, che vedete bene che non c’è lo scampo de la vita nostra et io non mi posso più tener ritto, sicchè mi pare che sia al meglio che noi ci riposiamo qui e non andiamo più oltre, però chè non camparemo però la vita, e confessiamci l’un dall’altro et acconciamci dell’anime nostre e preghiamo Idio ch’abhia misericordia di noi. Poi che fuoro confessati et acconci dell’anime con molta compunzione e contrizione e con molte lagrime, ciascuno sì pose in orazione e devotamente pregavano Dio ch’avesse misericordia di loro e così aspettavano la morte. E stati un poco in orazione e quello venerabile frate più di tempo levando gli occhi, vidde un macchione verde di sterpi. E levandosi et andando là per vedere vidde fra quel [p. 106 modifica]macchione una tovaglietta con un pane dentrovi e con un barluzzo di vino. E vedendo questo come prima aveva pianto per amaritudine e dolore, così cominciò a piangere molto più per devozione e dolcezza. È subbitamente si gittò in terra ginocchionie laudò e ringraziò Dio della sua ismisurata carità. E così stato un poco si levò e tornò al compagno che anco stava in orazione e disseli. Da laude e gloria all’Onnipotente Idio et a la biata Santa Caterina che ci ha provveduti. E tornando al macchione dov’era el pane e ’l barluzzo del vino cone smisurata, et indicibile devozione e dolcezza si gittaro in terra ginocchioni e stettero una buona dotta che non si potevano saziare di piangere per devozione e di laudare e ringraziare l’Onnipotente Idio e Santa Caterina, che si graziosamente gli aveva proveduti. E fatto questo si levaro ritti e fecero la benedizione de la mensa e poi graziosamente presero el pane e mangiato che n’ebbero un poco e bevuto un poco di vino subito si parti da loro ogni stanchezza et ogni difetto e fuoro pienamente saziati. E mangiato che ebbero rendero le grazie a Dio con molta devozione e reverenzia. E poi el frate giovano disse all’antico se gli pareva che ne portassero l’avanzo del pane e del vino per essere proveduti [p. 107 modifica]per lo camino che avevano a fare. Allora quel venerabile religioso antico riprese ’l giovano aspramente e disse. O figliuolo com’hai tu si poca fede che non credi che Dio ci possa provvedere per innanzi come ci ha proveduti insin qui? E poi riposero el barluzzo del vino e l’avanzo del pane come ’l trovaro, e poi con molta allegrezza e devozione si partiro dando laude e gloria al benigno Dio che gli aveva tanto graziosamente confortati e ricreati. E subbito che si volsero addietro per andare al lor viaggio, poco andaro oltre che rimirando verso ’l macchione ogni cosa era sparito e non viddero più nulla. E seguitando el lor camino andando a la ventura non sapendo nè via nè campo dove s’andare. È parecchie dì andaro di dì e di notte che mai none stancaro nè lo’ venne sonno nè fame nè sete, insino a tanto che guidandoli Dio e Santa Caterina, rigionsero e’ lor compagni appiei el monte Sinai. El sopra detto assempro udii da un venerabile e santo frate di Santo Francesco, el quale io conobbi che era uomo antichissimo puro e semplice e di santa vita e così era tenuto da chiunque el conosceva. E per lo ragionamento che faceva credo che fusse l’antico di quelli due sopra detti.


Note