Dizionario - Vocabolario del dialetto triestino/N

N

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M O

[p. 272 modifica]
N
Na
Nadal
Naina
Nana
Nanca
Nando
Nane
Naneto
Naniza
Nano
Napa
Napolion
Napolitana [p. 273 modifica]
NASNaranza
Naranzada
Naranzer
Naranzera
Naranzon
Nardo
Naridola
Nasada
Nasadina
Nasar
Nasàzo
Nascondilio
Nasin
Naso [p. 274 modifica]
Nasopia
Nassa
Nassente
Nasser
Nassita
Nastasio
Nativo
Nato
Nastriti
Nastro
Natura
Naturai
Naturalizar
Naturilizazion [p. 275 modifica]
Naufragaci
Naufragar
Nausea
Nausear
Navigador
Navigar
Navigazion
Navisela
Nazion
Nazional
Ne
Nebiaza
Nebieta
Negada
Negado
Negar
Negligenza
Negoziar
Negreto
Negro
Negrofumo
Nemicar
Nemico
Nervada [p. 276 modifica]
Nervadura
Nerveto
Nervo
Netacondoti
Netada
Netadura
Netaorecie
Neti
Netisia
Neto
Neutral
Neutralizar
Neutralizazion
Neve
Nevera
Nèvigada
Nevigado
Nevigar
Nevódo
Neza
Nezesariamente
Nezesario
Nezesità
Nezesitar
Nicola [p. 277 modifica]
Nicolò(San)
Nidada
Nidar
Nidisin
Nido
Nina
Ninada
Ninar
Ninin
Nissun
Nitrida
Nitrir
Nitrito
No
Nobilir
Nobiltà
Nobiluzo
Nodisin
Nodo
Nodoso
Noghera
Noia
Noiar
Noioso [p. 278 modifica]
Nolegiador
Nolegiar
Nolisin
Nomazo
Nome
Nominai
Nominado
Nominar
Nomuzo
Nonanta
Nonantanove
Nonantesimo
Nonantina
Noneto
Nono
Nontiscordardimé
Nonzolo
Normal
Nosa
Noseler
Noser [p. 279 modifica]
Noseta
Nostran
Notada
Notador
Notar
Notaril
Notazion
Note
Notificar
Notificazion
Notisina
Notolada
Noturna
Nova
Novità
Noviza
Novizo
Novo
Noze
Nubile
Nudabile
Nudada [p. 280 modifica]
Nudador
Nudar
Nudo
Nudrir
Numerar
Numerator
Numerazion
Numerazo
Numereto
Numero
Nutrir
Nutrizion
Nuvola
Nuvolada
Nuvolame
Nuvolazo
Nuvolete
Nuvolo [p. 281 modifica]

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N



N smf. dodicesima lettera dell’alfabeto. Pronunciasi enne, e si fa tanto maschile quanto femminile. N. nel linguaggio geografico vale Nord; N. E. NordEst; N. 0. NordOvest. N S. Nostro Signore. — N. B. significa: nota bene, ed è modo di far avvertito. — N. N. vale un essere che non si può o che non si vuol nominare.

Na, agg. aferesi di: una.

Nadal, nome proprio di persona: Natale; sm. natale, pasqua di ceppo; durar de nadal a S. Stefano, met. durar fin che dura la verdura, dar la mancia per nadal v. mancia.

Naina, sf. nenia, generiade, lamentazione, piagnisteo.

Nana, sf. nanna; met. letto; far nana, far la -nanna; andar far nana, andare a nanna; cantar la nina nana, fare la culla, — far la fascennina; no aver bisogno che i canti la nina nana, met. non aver bisogno di culla: — „Ci han fatto camminare che davvero oggi non bisogneremo la culla.“


Nanca, avv, neanche, neanco, nemmanco. nemmeno, neppure. Nanchin, sm. anchina.

Nando, nome proprio di persona: Ferdinando.

Nane, nome proprio di persona: Giovanni; agg. citrullo, minchione, semplicione, stolidaccio.

Naneto, sm. nanerello, nanerottolo, nanetto, nanino, nanuzzo.

Naniza, nanize, sf. sing. pi. nannica. — . Se’ stanco, Gastonuccio, andiamo a far nannina.“

Nano, sm. nano; di nano: nanèo: — Voce nanea. — „Nanee mani,“

Napa, sf. cappa dei camino; met.-nappa, nappone;“ tela de napa, festoncino.

Napolion, sm. marengo, napoleone, — pezzo d’oro da otto fiorini.

Napolitana, Napoli, sf. t. di giuoco: napoletana; napolitana seca, o napolitano suta, napolitana terza; napolitano in quarta, in quinta, ecc. napoletana quarta, quinta, ecc. [p. 273 modifica] NASNaranza, sf. arancia, melarancia, narancia, e per cagione di rime il Pulci scrisse anche: aranza; naranza che. no xe che risi, stoppone; strucar naranze nei oci, met. gettare la polvere negli occhi; un rovere no ga fato mai naranze, prov, la botte dà del vino che ha, — ogni campanile sona le sue campane, — l’uccello del becco“grosso non può cantar fino, — la quercia non fa limoni, — il lupo non caca agnelli.

Naranzada, sf. aranciata, melaranciata.

Naranzer, sm. aranciaio; bot. arancio — citrus aurantium.

Naranzera, sf. bot. aranciaia.

Naranzon, agg. aranciato, arancio, arancione, arancioso, ranciato, rancio.

Nardo, nome proprio di persona: Bernardo ) Leonardo

Naridola, sf. zi. neride •— sotto questo nome vengono comprese le due specie: mónodonte articulata e monodonte turbinata; met. caramogio, cazzabubbolo, cazzatello, cosettuccio, — tappo da botte.

Nasada, sf. annusata, fiuto: — ,Da’ un’annusata a quella carne, mi pare che sente un pò di mucido;“ met. nasata: „Nasate villane che fanno restar senza, parola “

Nasadina, sf. fiutatina.

Nasar, va. annasare, annosare, annusare, fiutare, nasare,. odorare, olfare-, met. aver sentore, fiutare: — „ La ga nasà che’ l ga soldi e la ghe fa bele. = Ha fiutato che ha denari e gli fa le belle belline; nfarse nasar, met. farsi scorgere, — far belle le piazze: — „Meritava davvero far belle le piazze per pochi miseri fiorini.“

Nasàzo, sm. nasaccio, nasone.

Nascondilio, sm, nascondiglio, ricettacolo, ripostiglio.

Nasin, naseto, sm. nasetto, nasettuccio, nasino, nasuccio; zogar a naseto, giuocare a’ nocciuoli, giuocare a traccino.

Naso, sm. naso; nasorre; odorato; met. accortezza, avvedutezza, previdenza; guardanaso: — „Di carnevale s’applica un guardanaso e si rende irreconoscibile;“ chi parla come nel naso: nasino; ed usasi anche aggettivamente: — „Voce nasina;“ poema che canti del naso: naseide; ragionamento intorno al naso: nasologia; del naso, o appartenente al naso: nasale: — „Pinne nasali.“ — „Operazione nasale;“ diminuzione o perdita dell’odorato: anosmia; tabaco de naso, tabacco da naso; busi del naso, nari, narici; busi del naso assai grandi, froge; ale del naso, ali, o pinne del naso; la carnefra le ale, che forma i due busi, setto; scagnel del naso, dorso, o spina del naso; senza naso, snasato: — „Anche quel coso snasato pretende fare il vagheggino; „che ga naso grando, nasuto: — „II nasuto Guadagnoli scrisse l’apologia del naso;“ naso, schizo,. naso camuso; — rebecà, naso rincagnato; — de peveron, naso a petronciano; — fato come de brufoli, o gropeti, naso fatto a bitorzi; naso del elefante, pisside, proboscide, tromba; aver naso, o aver bon naso, met. sapere a quanti di è S. Biagio, — aver naso, o aver buon naso, o essere di buon naso; dar soto’t naso, met. dare una tabaccata; menar per el naso met. dar erba trastulla, — tenere a bada, — menare, o pigliare pel naso, — condurre il can per l’aia; morsigar el naso, met. cavare il pazzo del capo; tenere in briglia; petar el naso, met. cacciare, ficcare, o mettere il naso; peiar el naso per tuto, met. metter le mani in ogni intriso, — por naso ad ogni cesso; no veder più in la del naso, met. non veder più là del naso; ranzignar, o storzer el naso, met. arricciare, o torcere il naso, — torcere il grifo: — „L’ ho dett’io che la proposta non gli sarebbe garbata ha torto il grifo;“ no saver nanca dove che se -ga ’l naso, met. non sapere quante paia fanno tre buoi, — non sapere quante dita uno abbia, — non saper di aver il naso se non lo si tasta, — non conoscere il pan dai sassi, o i bufali dall’oche; aver fica’ l naso, met. aver ficcato il naso; restar con tanto, o restar con un palmo de naso met. restare, o rimanere con tanto, o E. Kosovitz. — Dizionario eoo. 18 {{FineColonna} } [p. 274 modifica] restare con un palmo di naso, — fare come i buoi di Noferi — i quali venivan condotti regolarmente ad ogni fiera e venivan ricondotti regolarmena casa, perchè non trovavano mai un compratore; conoscer a naso, met. conoscere a fiuto, a conoscere all’alito, o all’annuso: — „Conosce all’annuso i suoi polli colui;“ far un gropo sul naso, met. fare una tacca sul naso: — „Per non dimenticarvelo vi raccomando di farvi una tacca sul naso;“ tignir come la rosa al naso, met. tenersi d’una cosa come d’un fiore all’orecchio — che ’dicesi anche con egual gentilezza di locuzione: tenersi come d’un fiore al petto: — „Della mia mogliuccia me ne tengo come d’un fiore al petto;“ meter fora la ponta del naso, metter fuori la punta del naso: — „IIo messo fuori la punta del naso e mi sono accorto che gela;“ oche, naso — giuoco di parole in luogo di o che naso, e sempre n’apparia; taiarse ’l naso per insanguinarse la boca, m. prov. cercare il male per medicina, — aguzzarsi il palo sulle ginocchia, — darsi sull’unghie col martello, — tagliarsi le legna addosso, — calcitrare contro lo sprone, — tagliarsi il naso per insanguinarsi la bocca, — menar l’orso a Modena; no ricordasse del naso a la boca, non rammentarsi dal naso alla bocca; la bugia te cori su per ’l naso, v. bugia; can che ga naso, v. can; aver le candéle soto ’l naso, v. candela; fazoleto de naso, v. fazoleto; far montar la mosca al naso, v. mosca.

Nasopia, nason, nasazo, sf. sm. nappone, nasaccio, nasone.

Nassa, sf, t. de’ pescatori: gabbia, nassa.

Nassente, agg. nascente.

Nasser, vn. nascere, e per’sim. aprire gli occhi alla luce, — uscir, o venire alla luce, — avere i natali: — „Boccaccio ebbe i natali a Parigi;“ met. accadere, avvenire, succedere; -germogliare; derivare; pullulare; scaturire, sgorgare, zampillare; produrre; impiolire; — de le stele, orire; che xe per nasser, nascituro: — ,. Al nascituro porremo il nome del nostro patrono;“ tornar nasser, met rinascere, rivivere; nasser co la camiseta, chir. nascere coli’ ammio, e met, nascere vestito, — aver la lucertola di due code; no esser nato ogi, met. aver i miccini aperti gli occhi, — sapere a quanti dì è S. Biagio, — aver pisciato su più d’una neve, — avere cotto il cui ne’ ceci rossi, — essere un corbacchione di campanile, o un formicone di sorbo; nassi quel che sa nasser, met. avvenga che può, — nasca quello che sa nascere, — segua che può, — diciaotto di vino: — „Diciaotto di vino, io ci vado ad ogni patto;“ nissun no nassi maestro, v. maestro; quél che no nassi in zento ani nassi in un minuto, v. ano.


Nassita, sf. nascita

Nastasio, nome proprio- di persona: Anastasio.

Nativo, agg. natale, natio, nativo.

Nato, agg. accaduto, successo; nato; nato per i piedi: agrippa; chi che è nato fuori d’uno stato: albinato; apena nato, neonato; nato ben, bennato: — „Era bennato, ma ora è diventato un discolo, ed è sfuggito da tutti;“ nato prima, anzinato; nato prima del tempo, abortivo: — „Colei non ha che figli abortivi;“ nato soto cativa stéla, met. tagliato a cattiva luna, — nato sotto una cattiva stella; nato in calar de luna, met. cazzabubbolo; esser nato per qualcossa, essere attonato: — „ Pietro Fanfàni era un filologo attonato.“

Nastriti, sm. nastrino.

Nastro, sm. fettuccia, fettuzza, nastro.

Natura, sf. natura; vizio de natura se lo porta in sepoltura, prov. vizia di natura fino la tomba dura, — chi è d’una natura fino alla fossa dura; chi no sa leger la su scritura xe un asino de natura, v. asino; poi più-la natura che l’arte, v. arte

Naturai, agg. naturale; avv. naturalemente, naturalmente.

Naturalizar, vn. naturalizzare.

Naturilizazion, sf. naturalità. [p. 275 modifica] Naufragaci, sf. naufragio.

Naufragar, va. naufragare, — fare, o «offrire naufragio; chi che ga naufragò, naufrago.

Nausea, sf, nausea; avversione, fastidio; che ha, o che fa nausea: nauseabondo; levar via la nausea con alcuna cosa che riaccenda l’appettito: scompuzzolare.

Nausear, va, e vn. cagionare, o indur nausea, — nauseare; ristuccare.

Navigador, sm. navigatore.

Navigar, va. navicare, e più comunemente: navigare; col bon vento tufi sa navigar, prov. ognuno sa navigare col buon vento, — al buon tempo ognun sa ire, — a chi ha ventura poco senno gli basta, — assai ben balla a chi fortuna suona, — quando la palla balza, ciascuno sa darle, — quando cadono i maccheroni in bocca tutti li sanno mangiare; bisogna navigar secondo ’l vento, prov. bisogna navigare a seconda del vento, o secondo il vento.

Navigazion, sf. navigazione.

Navisela, sf. spola; navicella.

Nazion, sf. nazione.

Nazional, agg. nazionale.

Ne, agg. ci, ne: — „Ne voi bezi. = Ci vuole denaro.“ — „Che ghe ne fussi = Ce ne fossero!“ avv. nè: — „Ne poco ne tropo. = Nè poco nè molto.“ Nebiar, vn. annebbiare.

Nebiaza, sf. nebbiaccia, nebbiettaccia, nebbionaccia, nebbione.

Nebieta, sf. nebbietta, nebbiolina.

Negada, sf. affogamento, annegamento; negativa, rifiuto.

Negado, agg. e sm. affogato, annegato; sommerso; inzuppato, molle d’acqua; negato.

Negar, va. negare niegare, — far niego, — mettersi, o stare sul niego, — far S. Pietro, pigliar S. Pietro per la barba; vn. affogare, annegare; inzuppare; sommèrgere; negar come un turco, met. abbracciar S. Pietro, — negare col furto in mano, — negare il pasto ad un’oste col boccone in bocca; negar la luse del giorno, met. dire che il biscotto non ha crosta; negar qualchedun bufandolo in ciqua con una piera al colo, ammazzerare; negarse in un bicer de aqua, met. affogare in un bicchiere d’acqua, — inciampare nelle cialde, o ne’ cialdoni, — morir di fame in un forno di stiacciatine, — morire di fame nell’Altopascio — dove era uno spedale pe’ pellegrini, che vi trovavano largamente tutto ciò che loro era necessario; negarse nel vin, met. abbracciar S. Martino, bere alla borraccia; negarse nei debiti, nei vizi, ecc. attuffarsi ne’ debiti, ne’ vizi, ecc.; negarse in mar grando, v. mar.


Negligenza, sf. incuria, indolenza, inerzia, negligenza, noncuranza, trascuraggine, trascuratezza.

Negoziar, va. commerciare, negoziare, trafficare; negoziar per perder, fare i civanzi di monna Ciondolina, che rovinò la casa per vendere i calcinacci.

Negreto, agg. neretto, nericcio, nericciuolo.

Negro, agg. e sm, etiope, etiopico, negro; negro, nero; met. discolo, disutilaccio, malvivente, mascalzone, perdigiorni, scapestrato, scioperone; arrapinato, arrovellato, stizzito; negro de una bastonada, de una paca, lividura: — ,,E’ caduto dall’albero e ha la schiena piena di lividure;“ veder tuto negro, met. veder tutto nero; esser come del bianco al negro, far veder bianco per negro, e meter el negro sul bianco, v. bianco; negro come ’l carbon, v. carbon; esser negro de fredo, v. fredo.

Negrofumo, sm. nero di fumo, o nerofumo.

Nemicar, vn. inimicare, nemicare, nimicare.

Nemico, nemigo, sm. avversario, inimico, nemico, nimico; met. avverso, ostile; nemico che no se poi difender, nemico imbelle; al nemico che scampa ponte de oro, prov. al nemico che fugge, ponti d’oro, — non correr dietro a chi fugge; meio nessun amigo che un nemigo, v.1 amico.

Nervada, sf. nerbata. [p. 276 modifica] Nervadura, sf. nervatura.

Nerveto, sf. nervetto; nervicciuolo, nervino, nervolino, nervuzzo.

Nervo, sm. nerbo, nervo; di nervo: nèrveo: — „ Umori nervei.“ — „Nerveo scudiscio;“ dar zo col nervo, nerbare; aver nervo, met. esser di buon nervo: — „Guardate l’amico Edoardo; pare la moria, ed è invece di buon nervo;“ dar sui nervi, met. far afa: — ^Discorsi e proposte ohe fanno afa;“ far vignir el mal de nervi, met. far venir l’accidia, o far venire il mal di nervi.

Netacondoti, sm. bottinaio, nettacessi,“ vuotacessi

Netada, sf. nettata, pulita, pulitura.

Netadura, sf. nettatura.

Netaorecie, sm. stuzzicorecchi: — „S’ è ferito con uno stuzzicorecchi ed è rimasto sordo.“ Netar, va. appurare, detergere, mondare, nettare^ pulire, purgare, rimondare; sgrattare: — ^Abbiamo sgrattato in due un pollanco col ripieno;“ rubare; netar un pozo, rimondare un pozzo; — le vide, potarle; sfogliarle; spollonarle; — i grani sui campi, diserbare i grani: — „Ho fatto diserbare il frumento e s’ è raccolto un carro d’erbaccia;“ netar al zogo, ripulire: — „Merlingotto minchione che si lascia ripulire ogni sera.“

Neti, nome proprio di persona: Anna

Netisia, sf. mondezza, nettezza, proprietà, pulitezza, pulizia; far netisia, met. sparecchiare; consumare l’asta e il torchio, -— fare del resto, — far ambassi in fondo; far il repulisti.

Neto, agg. mondo, netto, nitido; puro; brillante, chiaro, limpido; distinto; meter sul neto ’l viti, mutare il vino.

Neutral, agg. neutrale.

Neutralizar, va. neutralizzare

Neutralizazion, sf. neutralizzazione.

Neve, sf. neve; bianco come la neve, nìveo: — „Il nìveo sen della vereconda Emilia;“ baie de neve, hot. maggio, o sambuco acquatico — viburnum opulus; neve de ovi, chiarata; fango de neve mezo disfada, macco; romper, o taiar la neve per far strada de poder passar, fare la rotta; neve de marzo, néve marzolina dalla sera alla mattina, e con dettato proverbiale: tanto durasse la mala vicina, quanto dura la neve marzolina; el sol su la neve ghe ne dama altra, prov. quando il sole la neve indora, neve, neve e neve ancora; la neve ingrassa la campagna, prov. sotto la neve pane, e sotto l’acqua fame; tirarse baie de neve, v. baia. •


Nevera, neverin, sf. sm. nevischio.

Nèvigada, sf. nevaio: — „Il nevaio del pittore X è stato acquistato dal N;“ nevata: — rStamani abbiamo avuto la sorpresa di una superba nevata “

Nevigado, agg. nevoso: — „I monti son tutti nevosi.“

Nevigar, vn. nevicare, — fioccare la neve; nevigar col vento, bufare; scominziar a nevigar, met. cominciar a cader la brina: — „Caro mio, comincia a cader la brina, è ora di pigliar moglie.“

Nevódo, sm. nepote, nipote; figlio, o figlia del nipote o della nipote, rispettivamente agli avi: bisnipote; nipote del nipote, sm abnepote; sf. abnepta, abnepte.

Neza, sf. nipote; marito della nipote: bisgenero.

Nezesariamente, avv, necessariamente.

Nezesario, sm. bisognevole, necessario; agiamento, cesso, luogo comodo, o luogo degli agiamenti, necessario, privato; el nezesario, met. la tornata di casa: — „In quest’anni quando s’ha la tornata di casa bisogna lodare Iddio.“

Nezesità, sf. necessità; de nezesita se fa virtù, m. prov. di necessità si fa virtù; chi zoga per zisogno per bisogno perdi per nezesità, v.. bisogno.

Nezesitar, va. abbisognare, necessitare.

Nicola, nome proprio di perso- [p. 277 modifica] na: Nicolò; san Nicola, sm. mar. Sant’Elmo, — Sant’Ermo, — Castore e Polluce.

Nicolò(San), chiamano così i nostri popolani chi ha gran barba bianca.

Nidada, sf. nidata meglio che nidiata.

Nidar, va. annidare: — „ Quando le/blatte si sono annidate in una casa è diffìcile l’estirparle; “ nidificare: -t- „Le rondini nidificano sotto a’ tetti.“

Nidisin, sm. nidiuzzo.

Nido, sm. nido; de nido, nidiàce, nidiàceo: — „Grli uccelli nidiàci pipillano;“ nido de zimisi, met. cimiciaio: — „Non abiterei in quel cimiciaio se me lo donassero;“ nido de sorzi, sorciaia: — „Ha trovato una sorciaia nel cassettone;“ far el nido, nidificare; farse el nido, met. farsi un nido: — „Ci vorrebber le cannonate per cacciarlo da quell’eremo or che s’è fatto un nido.“ Nimicar, va. inimicare, nemicare, nimicare.

Nina, nome proprio di persona: Carolina; Caterina; cantar la nina nana, e no aver bisogno che i canti la nina nana, v. nana.

Ninada, sf. cullata.

Ninar, va. anninnare, cullare; — far la culla: — „Fa un po’ la culla a quella bambina, che si quieti.“

Ninin, agg. e sm. centellino, pocolino, nonnulla, scamuzzolino, zinzino; met. carino, gioiello, grazia, nino, piccino, piccinuccio — e simili.

Nissun, agg. alcuno, nessuno, niuno, veruno.

Nitrida, sf. nitrito.

Nitrir, va. annitrire, nitrire.

Nitrito, sm. innito, nitrito.

No, avv. no; no ’l, no la, non: — vNo ’l voi fignir. = Non vuo’ venirci;“ no po, -giammai, — non già, — neanche in ischerzo — e simili; un bel de no, un bel no: — „Gli rispose senz’ esitazione un bel no;“ esser, o star fra ’l sì e. ’l no, pencolare, pensarla, — essere, o stare fra il sì e il no, — essere in dubbio, essere perplessi; far de .no co la testa, accennare di no, — far di no con la testa; perchè de no, perchè no; no e po no, no e poi no; dir, o risponder de no, dire, o rispondere di no; no digo de no, non dico di no: — „E’ un cavallo di sangue, non dico di no, ma ne chieggono un capitale.“


Nobilir, vn. annobilire, nobilire, nobilitare.

Nobiltà, sf. nobiltà, nobiltade, nobiltate, e in sènso spregiativo: nobilea, nobilume: „ Certa nobilea pidocchiosa e rachitica;“ la sola nobiltà no vai un boro, prov. cavalier senza entrata, e muro senza croce, da tutti è scompisciato, — la nobiltà è come lo zero, — un conte senza contea, è come un fiasco senza vino, — necessità abbassa nobiltà, — nobiltà poco si prezza, se vi manca la ricchezza.

Nobiluzo, sm. nobiluccio.

Nodisin, sm. nocchiolino, nodulo.

Nodo, sm, cappio; congiuntura, nocca — pi. le nocca e le nocche; nodo: pien de nodi — detto d’albero, di bastone e simili: noderoso, noderuto, nodoroso.

Nodoso, agg, nocchioluto, nocchieroso, nocchieruto, nocchioluto, nocchioroso, nocchioso, nocchiuto, nodoso.

Noghera, sf. bot, noce — juglam regia. Noi, noialtri, agg. pi. noi; poet. nui; con noi, con esso noi, con noi, e poet. nosco.

Noia, sf. disgusto; fastidio, increscimento, molestia, noia; che da noia: fastidioso, importuno, noievole, rincrescevole, sazievole.

Noiar, va. annoiare, molestare, noiare, ristuccare, stuccare, tediare; vnp. aver, o sentir noia, annoiarsi; che noia, o chi noia: noiatore: — .Libri noiatori.“ — ,, Noiatore insoffribile.“

Noioso, agg. importuno, noioso, tedioso; esser un de quei noiosi, inter. essere noioso come le pulci. [p. 278 modifica] Nolegiador, sm. noleggiatore.

Nolegiar, va. noleggiare.

Nolisin, sm. noleggino, vettura.

Nomazo, sm. nomaccio.

Nome, agg. e avv. solamente, solo, soltanto; nome che, eccetto che, salvo che; sm. nome; met. fama, nomea, nominanza; che ha l’istesso nome: omonimo; senza nome: anonimo; nome inventato — d’autore, ecc.: speudonimo; nome combinato in modo che colle lettere del vero se ne formi un altro: anagramma, p. e. donna, danno, — moglie, mi lego; e se nell’anagramma vi è qualche aggiunta, lienza o mutazione di lettere: anagrammatismo; nome comune ai due sessi della specie istessa — p. e. cinciallegra, pantera, volpe: nome epicèno; nome ne la biancaria, puntiscritto; sora nome, sopranome, e se è offensivo: nomignolo; sopranome ottenuto per conquiste, p. e. l’Affricano, il Macedone, ecc: agnome; roba che no ga nome, met. azione, o cosa abbominevole, o che non ha nome; dir, o far robe che no ga nome, dire, o fare cose che non hanno nome, o cose senza nome, — farne di quelle coll’ulivo, o di quelle di pelle di becco; damar per nome, chiamare per nome; cior el nome e el cognome, prendere il nome: — «Presero il nome dei contendenti;“ dar el nome e el cognome, declinare il nome: — „Dovette declinare il nome dar el nome e el cognome, i ani, cosa che se fa, el nome del papà, dove che se xe nati, ecc. declinare le generali; aver un zerto nome strambo — si dice di cosa malagevole a tenerla a memoria: nome che no ’1 terrebbe a mente un abbaco: — nEngraulis encrasicholus è un nome che non lo terrebbe a mente un abbaco;“ col nome de Dio, e col nome de Dio e de la prima volta, v. Dio.

Nominai, agg. nominale.

Nominado, agg. nomato, nominato; chiaro, celebrato, celebre, famoso. illustre, rinomato.

Nominar, va. nomare, nominare.

Nomuzo, sm. nomucciaccio, nomuccio.


Nonanta, agg. novanta.

Nonantanove, agg. novantanove; nonantanove per zento, met. novantanove per cento — ove si accenni moltissima probabilità che una cosa avvenga; novantanove su cento — nella massima parte dei casi.

Nonantesimo, agg. nonagesimo, novantesimo.

Nonantina, sf. novantina.

Noneto, sf. nonnino, nonnuccio.

Nono, sm. avo, avolo, nonno;, nono del bisnono, bisarcavolo; met. buon vecchio, frannonnolo, nonno; nono, o sior nono, met. nonnone: — „Moviti nonnone, se no ti lasciamo solo a mezza via;“ al tempo dei nostri noni, met. al tempo de’ nostri bisavoli, o a’ tempi del re Pipino; roba dei nostri noni, met. cose d’un altro millesimo; vedo più de mìo nono. met. vecchio quanto l’allelluia, o quanto il Tantum ergo.

Nontiscordardimé, sm. bot. miosotide.

Nonzolo, sm. sagrestano, santese, scaccino. .

Normal, agg. normale.

Nosa, sf. noce; scorza verde de la nosa, mallo; scorza co se la spaca, guscio; papolo de la nosa, gheriglio; nosa del pie, malleolo; — de gala, gallozza; — musciada (musciada), noce moscada, nocemoscada; — oiosa — si dice quando il gheriglio della noce è guasto che a chi lo vede sembra inzuppato d’olio: noce oliata; oio de nosa, olio di noce; come una nosa, met. quanto una noce: — „ Compera pezzettini di cacio quanto una noce restar per bater nose, met. non trovare un cane che l’abbai. — restar pulcelloni; aver la vose e i altri le nose, prov. aver le voci e i altri le noci, — — uno fa i miracoli e l’altro ha la cera. Nosela, sf. avellana, nocciola, e come voce d’uso anche: nocella; nosela sélvadiga, bacuccola.

Noseler, sm. bot. avellano, nocciolo — corylus avellana.

Noser, sm. bot. noce, nocio — voce plebea quest’ultima, (registrata) [p. 279 modifica] trovata per distinguere l’albero dal frutto: — „Un nocio che produce le noci a panieri.“

Noseta, sf. nocina.

Nostran, agg. nostrale, nostrano; indigeno.

Notada, sf. annotazione; nottata

Notador, sm. notatore.

Notar, va. annotare, notare, registrare, scrivere; notar la roba de la lavandera, scriverò il bucato; esser de notar, met. essere col manico, o essere marchiana, o essere da notarsi: — „Da creditore che sono mi fan debitore questa è marchiana;“ doverla, o poderla notar, met. poterla segnare col carbon bianco: •— „Vi ha restituito i deaaari !? Potete segnarla col carbon bianco.“

Notaril, agg. notaresco, notariale, notarile.

Notazion, sf. annotazione.

Note, sf. notte; nottata: — „Passa spesso le nottate fuori di casa;“ parte della notte in cui regna il maggior silenzio: conticinio; nel cor de la note, met. nel pieno della notte: — „ Assaltarono il nemico nel pieno della notte e lo volsero in fuga disordinata;“ passar la note — ove si sia: pernottare, o sonnottare in quel tal luogo: — „Ha pernottato in casa di sua cugina.“ — „Il sabato sonnotta sempre in ufficio;“ passar ben, o passar mal la note, aver buona, o aver mala nottata; andar torziolon de note, notteggiare, notticare; chi che va torziolon de note, nottivago; de note tempo, m. avv. a ciel notturno, — di notte, — nottetempo: — „Vari furti commessi nottetempo;“ bona note, e intensivamente: bona note sonadori, met. buona notte, buona notte pagliericcio, e actum est, coi latini; e bona note, met. e addio: „ Go sorbì do ovi, e bona note, = Ho preso due uova a bere, e addio;“ chi che per paga va asister malai, de note; nottante; ogni scufia xe bona per la note, prov. ogni cuffia per la notte è buona, — al buio la villana è bella quanto la dama, — al buio tutte le gatte son bigie; far de note giorno, e corerghe come de la note al giorno, v. giorno; la note xe la mare dei pensieri, v. mare.


Notificar, vn. manifestare, notificare, significare.

Notificazion, sf. no tificamente, notificazione.

Notisina, sf. noticina; postilla.

Notolada, sf.-nottata; bruta notolada, nottatacia.

Noturna, sf. bot. datura arborea — brugmansia boliviens.

Nova, si. avviso, notizia, nuova; agg. nuova; met. strana, stravagante, inusitata; esser, o no esser nova, met. giugnere, o non giugnere nuova: — «Lui, il Signor V. è un liberale ? questa mi giugne nuova. „

Novità, sf. novità, novitade, novitate; le novità dura tre giorni, v. giorno.

Noviza, sf. sposa novella, e col Caro anche: novizza.

Novizo, v. usata nel solo modo met. esser novizo, o esser ancora novizo, non esser accivettato, — esser avannatto, o novizio.

Novo, agg. novo, nuovo; novellino: — „Patate novelline.“ — „Farina novellina;“ novo fiamante, nuovo di trinca, nuovip nuovo: — indossava un soprabito nuovo nuovo;“ far come novo, rimettere a nuovo: — „Volere o volare, quest’abito da sciupato ch’era, è rimesso a nuovo.“

Noze, sf. maritaggio, matrimonio; nozze; sponsali; de noze, nuziale; nuzialmente: — „Doni nuziali.“ — „Mi piace al doppio vestita nuzialmente; * andar a noze. met. andare a nozze; far le noze, celebrare le nozze; esser come le noze de Cagqfià dove che noga vanzà ne mancà, m. prov. essere come le nozze di Cacone, che furono per l’appunto, e si dice anche esplicitamente: le nozze di Cò; a le noze e ai mortori se conosi i parenti, v. mortorio.

Nubile, agg. celibe, nubile, — e più propriamente: celibe, sarebbe generico, e nubile vale soltanto per donna..

Nudabile, agg. nuotabile.

Nudada, sf. notamente, notatura, nuotamento, nuotatura. [p. 280 modifica] Nudador, sm. nuotatore.

Nudar, va. notare, nuotare; vn. galleggiare; che galleggia, o che nuota: natante: — „Isole natanti“ — , Colosso natante;“ sm nuoto: — „Imparar a nudar: = Imparare il nuoto;“ nudar con un brazo a la volta, nuotare di spasseggio — l’opposto: nuotare di punta; nudar nel vestito, nel capei — e simili, met. affogare nel vestito, nel cappello, ecc.; nudar nei debiti, nei divertimenti, ecc mei. affogare ne’debiti, ne’divertimenti, ecc.; nudar come el piombo, met. notare come una gatta di piombo, notare come il vomero, o come l’ancora.

Nudo, agg. ignudo, nudo; nudo come che lo ga fato Dio, ignudo come Dio l’ha fatto, o ignudo nato, o nudo nudello: — „Si bagnava al molo S. Carlo ignudo nato;“ esser mezo nudo — détto di chi è leggermente vestito in tempo di freddo: esser foderato di tramontana; nudo e crudo, v. crudo. . - .

Nudrir, va. allevare, cibare, mantenere, nudrire, nutrire, nutricare; alimentare.

Numerar, va. numerare,

Numerator, sm. numeratore.

Numerazion, sf. numerazione.

Numerazo, sm numeracelo, numerucciaccio.

Numereto, sm. numeretto, numerino, numeruccio.

Numero, sm. cifra, numero; polizza; vi ha i numeri arabi,, o arabici: 1, 2, 3, ecc.; e i numeri romani: I., II., III., ecc.; senza numoro, innumerabile:— „Le stelle sono innumerabili; “scriver coi numeri — un importo, p. e. diun mandato postale: scrivere in cifra.; meterghe i numeri a le pagine dei libri, cartolare i libri; aver tanti nu- . meri,un logo, aver tanti fuochi quel luogo; esser in un logo per far numoro, esserci come il prezzemolo nelle polpette, o come la bietola ne’ tortelli; guardar nel „Libro dei sogni“ che numoro che fa una roba, rilevare un numero; bon numoro — dicono i giuocatori del lotto a quello che reputano securo: numerone: — „Vuò vincere?

Giuochi il quarantacinque, è un numerone;“ numeri che vien fora, m. scherz. numeri d’autore: — „ Vorrei mettere al lotto; mi dia lei tre numeri d’autore;“ dir, o trovar el numero che pari vero, mettersi, o porsi in caffo: — „Dici d’aver ucciso dodici pernici. Dodici, vedi, è un numero sospettoso, ponti in caffo e sembrerà- più vero;“ numero un, met. colle basette, — per eccellenza; capacino; esser el numero un, essere il caffo, o essere l’asso:.— ,. 11 signor Attizzino è-l’asso degl’ipocriti e de’ metti male.“

Nutrir, lo stesso che nudrir.

Nutrizion, sf. nutrizione; alimentazione.

Nuvola, agg. annuvolato, nubiloso, nugolato, nuvolato; met. crucciato, irato, torvo.

Nuvolada, sf. annugolàmento, annuvolamento.

Nuvolame, sm. nugolaglia, nuvolaglia: — „Si vuò’ rompere il tempo ve’ quanta nuvolaglia. “ Nuvolar, vn. annugolare, annuvolare, annuvolire, nuvolare; el tempo se nuvola, il tempo fa culaia: — „Il tempo fa culaia, ho paura che domani pioverà;“ met. far marina grossa: — „Se non volete che. faccia marina grossa non toccategli quel tasto, ve lo raceomando.“

Nuvolazo, sm. nugòlaccio, nugolonaccio, nuvolaccio.

Nuvolete, sm. nuvoletta, nuvolette, nuvoluzzo, nubecula, nugoletta, nugoletto.

Nuvolo, sm. nube, nugola, nugolo, nuvola, nuvolo; ve n’ha di quattro specie: cirri, cumuli, nembi, strati; mei. nembo: — „Nembo di polvere.“ — „Nembi di locuste;“ gobbo; coverto dk nuvoli, nubifero: „Orizzonte nubifero.“ — ..Il nubifero dorso d’Appennino;“ nuvolo de pasagio — e vale pioggia piccola e di breve durata: passatina: — „Non datevene pensiero, è una passatina;“ nuvolo de pessi, de usei, stormo di pesci, stormo d’uccelli; cascar, dei nuvoli, met. andare su per le nuvole, o essere sui nuvoli, — cascare dalle nuvole, esser sulle nuvole, o [p. 281 modifica] essere sui nuvoli: — „È partito ? Io sono sui nuvoli ara che nuvolo doman piovi — spietato modo di burlare chi è gobbo: e dopo cena ? un gobbo, — ora che c’è i sedani me ne imbuschero dei gobbi. Nuvolon, sm. nugolonaccio, nugolone, nuvolone, {{FineColonna} }