Dizionario - Vocabolario del dialetto triestino/G
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G
G smf. settima lettera dell’alfabeto. Pronunciasi gì, e si fa tanto maschile quanto femminile. Gabar, va. defraudare, fraudare, frodare, gabbare, giuntare; ingannare, truffare. Gaiardo, agg. ardito; gagliardo; aitante, forte, forzuto, nerboruto, robusto. Gaidero, sm. zi. specie di mollusco — spondylus gaederopus. . Galan, sm accappiatura: — „La gaveva un vestito pien de galani. == Indossava una veste piena d’accappiature;“ crespello: — ’ „ Un piato de galani friti nel butiro. = Un piatto di crespelli fritti nel burro.“ Galantir, va. garantire, — mallevare, entrare, o stare pagatore, — entrare sicurtà ad uno, — far mallevadoria, farsi, o rendersi mallevadore; chi galantisi paga, prov. chi entra mallevadore entra pagatore, — chi per altrui promette entra per “-le larghe ed esce per le strette, — chi vuol sapere quel che il suo sia, non faccia mallevadoria.
Galantomo, sm. galantuomo; bon galantomo — in senso antifrastico: soggettaccio; galantomo in casa voda, ladro; esser un fior de galantomomet. essere una cima, o un fiore di galantuomo; esser el re dei galantomini, essere la fenice dei galantuomini; el tempo xe galantomo, m. prov. il tempo è galantuomo; in casa dei galantomini nassi prima le done e po i omini, v. casa. Galanzia, sf. garanzia, mallevadoria; sicurtà. Galaria, sf. galleria; met. piccionaia. Galegiar, vn. galleggiare. Galera, .sf. galea galera; met. -ergastolo, prigione; connivente, gaglioffo, furfante; astuto, furbo, — corbacchione di campanile, — formicene di sorbo, — uomo di molti compensi; esser un remo de galera, met. essere una schiuma di- ribaldo, — essere un capestro, — essere un avanzo, 0 un pezzo di galera; se cominzia con una veta de fil e se finisi in galera, v. fil. Galeta, sf. galletta; bozzolo; galeta dura, bozzolo molto incartato; galeta fiapa, bozzolo poco incartato. Galeto, sm. galletto; galeto de monte, ùpupa, epopa, strige — upupa epops; macaone — papilo machaon — il lepidottero; met. damerino, donnino, vagheggino; borioso, fumosello, fumosetto, galletto; far el galeto, met. fare il galletto. Galina, sf. biocca, gallina; met. furbacchione, furbaccio, — corbacchione di campanile, — individuo che ha pisciato su più d’una neve; galina castrada, caponessa; galina faraona, meleagrida, meleagride, — gallina di Faraone, o -gallina di Guinea; pesse galina, carpa, carpione — cgprius carpio; che galina, inter. che astore; late de galina, met. latte di gallina; sgra fadure de galina, met. raspatura di gallina, - scrittura arruffata; quando che 1 inferava le galine, met. quando si tiravano su le calze, o i calzoni, colle carrucole -, .1 fioi ga de. parlar quando che pissa le galine, m. prov. i ragazzi han da discorrere quando pisciano le galline; chi nassi de galina bisogna che raspi per tera, prov. chi di gallina nasce convien che razzoli; voi saver più l’ovo de la galina, o i’ovo~ghe insegna., o ghe voi insegnar a la galina, prov. l’uovo ne voi saper più della gallina, — i paperi menano a bere le oche, — insegnare a inerpicare ai. gatti, — a leggere ai dottori, — a lucere al sole, — a nuotare ai pesci •— e simili; meio un oro ogi che una- galina domani, prov. è maglio un uovo òggi che una gallina domani, — meglio è fringuello in man che tordo in frasca; la prima galina che canta ga fato l’ovo, prov. chi s’adira ha torto, — gallina che schiamazza ha - fatto l’uovo, — chi si scusa senz’ essere accusato fa chiaro il suo peccato; galina veda fa bon brodo, v. brodo. Galinaza, sf. zi. acceggia, beccaccia — scolopax rusticola; gallinaccia: — „ Questa gallinaccia bisogna farla alesso.“
Galiota, sf. baroccio, barroccio, biroccio. Galioto, sm. ciurmadore, furfante, mariuolo; astuto, destro; met. damerino-, donnino, vagheggino; zi. ofidio barbato — ophidium barbatum; andar de galeoto a mariner, met. andare da galeotto a marinaio, — andar tra Baiante e Ferrante, — essere una coppia e un paio. Gaio, sm. gallo, —- uccello eseubitore (Boccaccio); met. fiorino; pesse gaio, ausonia del Cuvier — luvarus imperialis; macaone — papilio machaon, la farfalla; ovi de gaio, fagiuoli, e bot. - gallazzone, galletta; gaio mal castrò, gallastrone, gallione; gaio senza cresta xe un capon, omo senza barba xe un mincion, v. barba. Gamba, sf. gamba, poltra; pi. le gambe, — le estremità inferiori; gioc. seste ’f senza, gambe, sgambuto: 1— ,.In remissione delle sue peccata sposa uno sgambato;“ gamba de legno, schiaccia; gamba mata, met. gamba matta; gambe de pech, met. gambe ercoline; gambe storte, bilie, — gambe a balestrucci,. o a bilia; gambe de le sepe, dei caramai — e simili: tentacoli; far gambe, darla a gambe, — impennare il piede, e far gambe, in prov. chi ha spago aggomitoli; aver le gambe de selino, met. camminare su’ fuscelli, — andare su’ balestri, e gambe de selino — così semplicemente: fuscellini; aver le gambe de pano, met. avere i pie . teneri; aver una gamba in fosso, met.. aver la bocca sulla bara, — essere col capo nella fossa, — dar del capo ne’ cimiteri; andar co le gambe in aria, o andar a gambe levade., andare a gambe all’aria, o a gambe levate, — e met. andare in precipizio, in rovina., — andare nell’affondo, o alle Ballodole, — dar del culo sul pietrone; far la bela gamba, met. consumare le lastre, — ozioseggiare; meter le gambe in spala, met. darla pe’ chiassi; cior, o far de soto gamia, o soto gamba, met. pigliarsela a gabbo; essere come bere un novo, — fare, o prendere sotto gamba, o di sotto gamba; no poder star su le gamie, non si reggere in gambe; sentirse, o no seritirse in gamba, o in gambe, sentirsi bene, o male in gamba, o in gambe, sentirsi, o no in gamba; racomandarse a le gambe} met. raccomandarsi alle gambe; far le gambe iacomo, aver le gambe arrembate, — infilar le pentole, o assolutamente: infilarle — se per stanchezza; far la gambe Giacomo Giacomo, o far le gambe Cecco e Gianni — se per paura; esserse alzà co la gamba sinistra, met. dolere il corpo, — segnarsi male: — „ Cossa ’l ga sta matina che ’l se la ciapa con tnti ? El se devi aver alzà co la gamba sinistra. = 0 che ha egli stamattina che se la piglia con tutti ? Gli deve dolere il corpo, o: S’è segnato male;“ meter una gamba sora l’altra — come spesso vien fatto quando si sta a sedere: accavalciare le gambe; ai la mia gamba, inter. addio fave; l’ultimo a comparir fu gambacorta, loc. giocosa, l’ultimo, a comparire fu Gambastorta; zogar a gamba fasul, o zogar a piereta, fare, ò giuocare a piè zoppo; magnar le gambe de ti. Cristoforo, m. prov. mangiare le chiappe di Gramolazzo, -- mangiare la sporta a Brandano; chi no ga testa ga gambe, prov. chi non ha cervello, o chi non ha testa abbia gambe; no bisogna far el passo , piti longo de la gamba, prov. bisogna stendersi quanto è lungo il lenzuolo, — non bisogna fare il passo più lungo del piede, — bisogna aprir la bocca secondo i bocconi, o bisogna fare i bocconi a misura della bocca, — bisogna fare i passi secondo le gambe, — bisogna fare la spesa secondo l’entrata, — bisogna distendersi quanto il panno è lungo, — bisogna tagliare secondo il panno, o bisogna far la veste secondo il panno, — chi ha poco panno porti il vestito corto, — chi asin è e cervo esser si crede, al saltar della fossa se n’avvede, — voler fare il volo d’Icaro — ad imitazione d’Icaro della favola, che volle volare con penne incerate, e, sciolte queste dal calore del sole, precipitò, fortunatamente per lui, nel mare; la bugia ga le gambe curie, v. bugia; drizarghe le gambe ai cani, v. can; gamba de carega, v. carega; meter la coda fra le gambe, v. coda.
Gambaro, sm. gambero; gambaro del ala — nome generico di varie specie di portunus; rosso come un gambaro, o come un gambaro coto, rosso come il gambero cotto; andar come i gambari, met. andare come i funai. Gambaza, sf. gambaccia. Gambeta, sf. gambetta, gambettina, gambuccia, gambuzza. Gambon, sm. gambone. Gamela, sf. gamella; rangiar la gamela, met. bastonare, picchiare, sculacciare, zombare. Ganassa, sf. gota, guancia; stringere dolcemente una .guancia fra l’indice e il medio, ed è atto carezzevole che si fa a’ bimbi: fare il ganascino; battere colle polpastrella delle dita unite assieme la guancia — o le guancie — a questo scopo gonfiata: dare il gongone; o dente o ganassa, m. prov. o bere o affogare; buseto in mezo de le ganase, v. buseto. Ganasseta, sf. ganascino, gotellina, gotuzza: — „Gotelline paffutello da divorarsi di baci.“ Ganasson, sm, gotone. Ganzada, sf ganciata, uncinata, roncigliata. Ganzar, va. arroncigliare, uncinare. Ganzo, sm. gancio, ganghero, uncino, ronciglio; molletta; met. arpione: — „Dà nome di calligrafia a certi arpioni che per leggerli bisogna saperlo innanzi.“ Garante, sm. garante, mallevadore, solidario; garante dei ire busi, met. mallevadore di paglia — e essere garante in questo significato: essere più debole il sostegno, o la frasca, clie il pisello. Garantida, sf. mallevadoria. Garantir, e derivati, lo stesso che galantir, e derivati. Garanzia, sf. garanzia, mallevadoria. ’ Garbeto, garbetin, garbiz, garbizo, agg, acerbetto, acidetto, agretto, agrigno, afretto, africogno, afruognolo, aspretto, bruschetto, subacido. Garbeza, garbità, sf. acerbezza, acidezza, acidità, afrezza, agrezza, crudezza. Garbin, sm. libeccio — vento di SudOvest. Garbinada, sf. libecciata. Garbo, agg. acerbo,, acre, afro, ~ agro, aspro; — detto delle frutta immature: acerbo, immaturo; avvenentezza, bèlla maniera, garbo, leggiadria; esser garba, met. essere acerba, aspra, dolorosa, ostica; in dolze e in garbo, v. dolze. Gardel, sm. zi. calderello, - calderino, caldellino, calderugio, caldeiletto,, cardellino, cardello — fringilla. carduelis. Garegiar, vn. competere, contendere, gareggiare, —; fare a. gara; mettersi in gara.“ Gargarizar, va. gargarizzare. Gargato, sm. gorguzzole, strozza; bronchi; laringe;. trachea. Garofolà, sf. garofanato. Garotolar, va. garofanare. ... Garofalo, sm. bot. garofano — dhiantus caryophyllus; garofolo de zinque foie, met. v. foia. Garusa, garusola, sf. zi. carusolo — - murex brandaris. Garzariol, sm. zi. sgombero gio- . vane, o piccolo — scomber juvenis; bot. lazzeruolo. Garzon, sm. apprendista, fattorino, garzone; bisogna esser prima, garzoni e po maestri., prov. bisogna essere prima garzone e poi. maestro, — bisogna esser prima uovo, e poi gallina, — o prima pulcino, e poi gallina o chioccia. Garzonato, sm. garzonato, — tirocinio del garzone, — tempo in cui uno è apprendista; bisogna far el garzonato., lo stesso che bisogna .esser prima garzoni, e po maestri, v. garzon. Gaso, sm. impuntura, — punto addietro. Gasparo, nome proprio di persona: Gaspare.
Gatazo, sm. gattaccio. Gatin, gatisin, sm. gattùccio. Gato, sm. zi. gatto — felis domestica .;• gato salvadigo, gatto selvatico — felis gàtus; gato sorian, gatto -soriano, o persiano, o persianino; di’ gatto, appartenente a gatto, o alla specie dei gatti: felino: — ,.Istinto felino.“ — „Razze feline;“ met. gaspero: - -„Con quel gaspero in casa bisognerebbe inchiodare- anche i bicchieri;“ gato con do pie, met. gatto manino; ocio de gato, t. de’ gioiellieri: occhio di gatto; rampigarse come i gati, aggattare; parer un gato scortigà — di chi ha voce stridula e,sfogata: parere un galletto strozzato, o un gatto scorticato; esser come i gati che no i crepa se no i bali ’l naso, met. avere il sopravvivolo; cascar in pie come i gali, m. prov. cadere in pie come le gatte, — cascar ritto; esser, o star come can e gaio, met. stare come cani e gatti,. — stare come capre e coltellacci, o come il diavolo e la croce, o come il .diavolo e Sant’Antonio; dove che no xe ’l gato, o quando che no xe ’l gaio i sorzi baia, o bagola, prov. quando la gatta non è o non c’è in paese, i topi ballano, — dove non son gatte i topi vi ballano; far l’amor come i gati, v. amor; aver el gaio sul fogoler, v. fogoler. Gaton, sm. gattone. Gaver, vn. lo stesso che aver. Gavitel, sm. mar. gavitello.’ . Gazla, sf. bot. gaggìa — acacia farnesiana — acacia iuliòrissin. Geladina, sf. gelatina. Gelapa, sf... ialappa, scialappa. Gelar, vn, congelare, gelare, ingelare. Gelosia, sf. gelosia; . gelosia de quela coi fiochi, gelotipia. Gelsomin, sm. bot. gesmino, gelsomino. Gemeto, sm. gomitoletto, gomitolino. Gemo, sm. chiomo, gomitolo; dipanone: — „Dipanone d’acero intarsiato per aggomitolarvi - la seta;“’ far “ su H gemo aggomitolare; .disfar ’l gemo, sgomitolare. Genaro, sm. gennaio, .gennaro; S. Genaro, met. Gennaio.: — T’Eccolo qui Gennaio colla pelliccia in pieno maggio.“ Gendina, sf. - lendine — pi. le lendine e le lendini; pien de gendine, lendinoso. Gendineta, sf. lendinina, lendinino. General, agg. e sm. generale; in general, m. avv. al generale-, in generale, •— generalmente; star su le generali, generaleggiare, — spacciare sul generale. Generalizar, va. generalizzare. Generar, vn. generare; procreare; faonare. Generazion, sf, generazione; de ogni generazion, met. d’ogni sorta, — d’ogni specie, — di tutti i colori, — di tutte le generazioni.
Genìa, sf. geldra, genia; fecciaccia, fecciume, gentame. Genico, sm algore, ghiado, sido, stridore, strizzone. Genovese, agg. e sm genovese, ligure. Gentaia, sf. gentaccia, gentaglia, gentame, — • gente abbietta.; gentucola. Gente, sf. gente; la gente de mezo, il ceto medio; ai sachi ghe se liga la boca e no a la gente, v. boca; gente de allo bordo, v. bordo. Gentil, agg. gentile; delicato, grazioso, piacente; cortese, garbato, manieroso. Gentilomo, sm. gentiluomo, Genuin, agg. genuino, naturale, puro, sincero, vero. Geral, gerao, sm:. zi. Iatterino sardaro — atherina hepsetus. Geranio, sm, bot. geranio, giranio; geranio spinoso, pelargonio. Gerigola, sf. zi. gallinella acquatica — rallus aquaticus. Gergo, sm. gergo, — lingua furfantina, o lingua zerga. Geriz, sin. scomberello. Gerlato, sm. zi. averla piccola, laniere, smerlo scorticatore -— lanius collurio. Gerolimo, sm. nome proprio di persona: Gerolamo; mei. e scìi’erz. orinale, pitale, vaso da notte. .Gesso, sm. gesso; chi. fa figure, vasi, ecc. di gesso: gessaio, gessaiuolo. Gesticolar, va. gesticolare; gestire.. Gesuvita, storpiatura della voce: gesuita; di, o da gesuita: gesuitico; seguace dei gesuiti: gesuitante; donna che parteggia pei gesuiti: gesuitessa. Getador, sm. gettatore. Getadura, sf. getto. Getar,. va. gettare. Ghe, agg, gli, le, li, a lui. a lei, a loro, ad essi. Gherebizo, sm. ghiribizzo; estro, ticchio. Gherlin, sm. gherlino. Gherminela, sf. gherminella, scappatoia, scappavia; ritrovato, trovato. Gheta, sf. ghetta, uosa. — Ghetta è voce ripresa da taluni come sozzo gallicismo, — e dico poco — ma è dell’uso comune, la si trova registrata ne’ migliori vocabolari e se ne son fatte delle maniere scherzevoli. Averla nelle ghette, p. e. per avere un giudizio, o una sentenza contro, in una questione; serbarla nelle ghette, per essersi lasciata sfuggire occasione propizia d’approvecciarsi — e altre ancora. Ghetariol, sm, ghettaiuolo. Gheto, sm. ghetto; deventar, o parer un gheto — detto di luogo: diventare un assedio, — parere, o sembrare un ghetto. Ghighì, sm. v. bambinesca: cavallo. Ghigna, sf. furbacchione, scaltrito; per: faccia, o volto, è voce bas-’a fra noi; a Lucca è di uso comune, e la si ode per quasi tutta Toscana. Ghiliotina, sf. ghigliottina. Giacinto, sm. bot. giacinto; giacinto dopio, brettagna Gianda, sf. ghianda; quercia, rovere. Gindarmaria, sf. gendarmeria, giandarmeria. Giandarmo, sm gendarme, giandarme. Giandola, gianduia, sf. ghiandola, ghiandula; amigdale, tonsilla; la cicatrice che resta nel collo dopo che le glandule enfiate sono venute a suppurazione: gonga, gongola. Giandoler, agg. e sm. adenoso, glandoloso, glanduloso; linfatico. Giara, sf. ghiaia, ghiara, pietrisco; distirar la giara dove che ocori, fare una ghiaiata; pien de giara, ghiaioso: — „Strade ghiaiose da non poter passarvi.“ Giardin, sm. giardino; verziere. Giardinier, sm. giardiniere. Giarina, sf. ghiaiuzza. * Giaron, sm. ghiarone. Giberna, sf. cartucciere, giberna. Giga, sf. idiotismo popolare comunissimo:. diga.
Gila, sf. ar gigli a argilla, terra giglia, terragiglia; di argilla: fìttile: — „Figurina fittile.* — ,.Vasi fittili;“ che ha natura e qualità d’argilla: argilliaceo; di specie d’argilla: argiglioso, argilloso. Gilio, sm. bot. aliso, fioraliso, fiordaliso, giglio; gilio salvadigo, emoracale; gilio aquatico, calta palustre, farferruggine; semenza de gilio, gallirico Gin (che), in ter. che mele, — che manna. Ginepro, sm. ginepro — la pianta; ginepra — il frutto; poet. giunipero; grani de ginepro, bacche, o coccole di ginepro; logo tuto pien de ginepri, ginepraio. Ginepron, sm. zi. calendrotto, cesena, tordella gazzina, viscarda — turdus pilaris. m Gioiel, sm. gioiello. Gioielier, sm. gioielliere. Giorgiolina, sf. bot. giuggiolena — pianta di due specie: il sesamum orientale, e il sesamum indicum. Giornada, sf. giornata; esser una bruta giornada, met. essere una gran giornataccia; giornada de paradiso, met. giornata di paradiso; giornada mufa, giorno infruscato; tempo incerto; andar a giornada, fare, o lavorare a giornata; la bela, giornada — o el bon giorno — se la — o se lo — conossi de la matina, prov. il buon dì si conosce da mane, — dal vitello si’conosce il bue. Giornadaza, sf. giornataccia. Giornal, sm. giornale. Giornalazo, sm. giornalaccio. Giornaleto, sm. giornaletto, giornalino. Giornalier, sm. giornaliere, giornaliero; agg. diurnale, giornaliero, quotidiano. Giornazo, sm. giornaccio. Giorno, sm. dì, die, giorno; l’Ariosto, con bella metafora, lo chiamò: raggio; del giorno vegnente: cràstino; giorno in cui uno è nato: compleanno, genetliaco, giorno natalizio; giorno naturale, o solare: il tempo che scorre da mezzodì al mezzodì susseguente; giorno civile: il tempo che corre dalla mezzanotte alla mezzanotte susseguente; giorno medio: lo spazio di ventiquattro ore, cominciate a contare da qual ora si voglia; giorno artificiale: la durata di tempo dall’alba al tramonto; — del nome: onomastico; — de lavor, giorno di lavoro, •— giorno feriale, lavoratìo, lavorativo; — de festa, giorno di festa, — giorno festivo; — de grasso, giorno grasso; — de magro, giorno magro, o negro; far giorno, aggiornare: — „Mi levo quando aggiorna.“ — „Aggiornava quando ci mettemmo in viaggio;“ de avanti mezo giorno — ore, tempo, ecc.: antimeridiano: — „Le ore antì-timeridiane passano veloci;“ de mezo giorno, meridiano: — „ Giornale meridiano;“ de dopo mezo giorno, pomeridiano; esser a giorno, stare a, o in giorno; esser de giorno in giorno — d’infermi sfidati dal. medico: esser al lumicino, o al moccolino; aspe/arse de giorno in giorno — delle partorienti: essere in giorno in giorno; ligar a giorno, legare a giorno; el giorno de mai più, il primo anno che non è nebbia; pagar el giorno de mai più, pagare colle gomita, — pagare nella valle di Giosafatte; far de note giorno, met. fare della notte giorno; de bel, o de pien giorno, m. avv. di bel, di fitto, o di pieno meriggio; de un giorno al altro, da un giorno all’altro; nel giorno de ogi, al dì d’oggi, al tempo d’oggi; ai miei, ai tui, ai sui giorni, ai miei, ai tuoi, a’ suoi giorni; fra pochi giorni, o fra qualche giorno, a giorni: — „Non è arrivato ancora, ma arriverà a giorni; esserghe come de giorno a note, correrci come dal giorno alla notte; negar la luse del giorno, negare col furto in mano, — negare il pasto ad un oste; sul far del giorno, all’aprire del giorno, — al romper del dì, o del giorno; nel tal giorno, addì, a dì, nel dì tale, o tal altro; le novità dura tre giorni, in. prov. nessuna meraviglia dura più di tre giorni; ogni giorno passa un giorno, m. prov. ogni dì ne va un dì, — ogni giorno ne passa uno; ghe xe più giorni che luganighe, prov. il più corto riman da piedi; el bon giorno se lo conossi de la matina, v. giornada.
Giovanin, nome proprio di persona: Giannetto. Gioventù, sf. gioventù; gioventù, gioventude, gioventute, giovinezza, — per sim. la verde, o la fiorente età, — i verd’anni; la gioventù voi el su sfogo, m. prov. la gioventù vuole il suo corso. Giovial, agg. faceto, gioviale. Giòvidi, sm. giovedì; giovidi grasso, berlingaccio, giovedì grasso. Giovinastro, sm. gìavanastro, giovinastro. Giovine, sm. giovane; commesso; lavorante; agente; tavoleggiante; giovine ozioso vedo pedocioso, prov. giovane ozioso, vecchio bisognoso, — chi mangia la midolla coi denti mangia la crosta colle gengive, — chi ride in gioventù piange in vecchiaia, — chi non fa bene in gioventù stenta in vecchiaia, “— gioventù in olio, vecchiezza in duolo; i giovini poi, i veci devi morir, prov. de’ giovani ne muor qualcuno, de’ vecchi non ne campa niuno, — si muore giovani per disgrazia e vecchi per dovere; chi impara de giovine no dismentiga de vedo, prov. in gioventù bisogna acquistare quel che in vecchiezza ti può giovare. Gioza, sf. goccia, gocciola, scandello; met. inezia, nonnulla, pocolino, zinzino; mensola; gioza picola, stilla; aver la gioza, aver la gocciolina: — „Non avrei creduto che ne’ miei vecchi giorni avrò la gocciolina e che mi toccherà a stare tutt’il dì colla pezzuola al naso. — „Ha la gocciolina! Sfido io! annasa tabacco;“ fin l’ultima gioza, met. fino ad un quattrino, — sino al finocchio: — „Gli ho restituito fino ad un quattrino;“ a gioza a gioza se impmissi la Una, prov. a granello a granello s’empie lo staio e si fa il monte, — a quattrino a quattrino si fa il fiorino. Giozar, va. evn. digocciolare, gocciare, gocciolare, sgocciolare, stillare. Girada, sf. girata, giro. Giradina, if. giratina. Girala, sf. zi, cameleopardo, camellopardo, giraffa — camelopardalis giraffa; met. fuseragnolo, lanternone: — „La signorina è un - fuseragnolo che se si- mette sulle punte de’ piedi arriva al soffitto.“ Girai, sm. zi. lo stesso che gerdl, e- gemo. Giramento, sm. giramento; giramento de testa, vertigine. Girandola, sf. nottola, nottolino; sérar co la girandola, annottolare: =— ,„Non occorre che tu chiuda a chiave, annottola soltanto l’uscio.“ Girandolar, va. anfanare, girandolare, girare, girellare, girondolare, - girottolare, gironzare, — andar giostroni, o a sparabicco, o a zonzo. Girandolo, sm. zi. zigolo giallo — emberiza citrinella.. Giranio, sm. lo stesso che geranio Girar, va. .girare,, volgere, voltare; met. abbindolare, .aggirare, avvolgere, circonvenire, ingannare; girar assai intorno de qualche logo“, o soto le finestre de qualche ragazza, aliare; girar le carozete, v. carozeta. Girasol, sm. hot. clizia, eclizia, .eliotropia, elitropia, giralsóle, girasole, mirasole, tornasole— hélianthus annuus; — specie di trastullo fanciullesco: molinello, mulinello. Girela, sf. zi. donzella zigurella — coris julis;. met. e scherz. cappello. Girta nda, sf, ghirlanda, e per metatesi popolare: grillanda, — serto. Giro, sto. giro; far un giro, dave una volta,. — fare una girata; ’far el primo giro, dare l’avviatura:.’— Fatemi l’avviatura ed io mi prendo l’impegno di terminare la calza prima di sera.“ Giudicar, va. giudicare. Giudize, smf. giudice; giudice fiero e poco umano, con voce metaforica: Minosse — da Minòs, favoleggiato per uno dei giudici dell’inferno. • GiUdizieto, sm. sennino, sennuzzo.
Giuramento, sm. giuramento; poet. giuro; giuramenti de mariner, met. giuri di marinaio, o di marinaro. Giurar, va. giurare, appellare Dio in testimonio; far giurar, leg. deferire il giuramento; se lo poi giurar, l’è firma: —• „No ’l vien, se lo poi giurar. = Non viene, l’è firma.“ Giustada, sf. accomodamento, acconciamento, aggiustamento, racconcio, riparazione. Giustar, va., accomodare, acconciare, aggiustare, assestare; riordinare,• riparare; met. servire la messa; rimbrodolarla: — „ Cercava di rimbrodolarlà e facea peggio che mai.“ — „Gli han servito la messa c’ha finito allo spedale.“ Giustificar, va. giustificare. Giustificazion, sf. giustificazione. Giustizia, sf. giustizia; equità, giustizia; poet. astrea. Giusto, agg. accurato, eguale, equo, esatto, giusto, uguale; esser, o no esser giusto — un conto, un importo: tornare o non tornare: — „ Questo conto non torna.“ — „Ora che ci ho aggiunto del mio il denaro torna;“ dirla giusta, accusare la ronfa giusta; giusto per questo, o giusto per tanto, m. avv. appunto per questo; giusto pulito, m. avv. opportunatamente, — per l’appunto; mirar giusto, accertare il colpo, o la mira; senio giusti, inter. siamo giusti; ciapa el giusto per el pecàtor, prov. il giusto ne soffre per il peccatore. Glicerina, sf. glicerina; unguento de glicerina, glicerolato d’amido. Gloria, smf. gloria,; andar in gloria, met. andare in broda di succiole; vìver de gloria, met. campar d’aria, — vivere di spirito santo, — vivere di buio come le piattole; aspetar — e simili — con gloria, aspettare a gloria; che Dio lo gabi in gloria, che Gesù l’abbia in gloria, — Dio l’abbia in gloria; no cantar gloria, inter. prov. ride bene .chi ride l’ultimo, — non è ancor ferma la palla; ogni salmo finissi in gloria, prov. ogni salmo finisce, o torna in gloria, — tutti i salmi finiscono in gloria; al fin del salmo se canta ’l gloria, prov. alla.fine del salmo si canta il gloria, — al levar delle nasse si vede la pesca, — al levar delle tende si conosce la festa, — il palio si dà da ultimo. Gloriar, va. gloriare. Glorificar, va. glorificare. Gnachere, sfp. mammellano, nacchere. Gnaga, agg. piagnolone, piagnoloso, piagnucoloso; parlatore lento, noioso. Gnagnera, sf. voce, suono noioso. Gnanca, avv. nè anche, neanche, nè meno, nemmeno,, neppure; gnanca per insogno, neanche per sogno. Gnanfo, agg. ciocco. Gnau, sm. v bambinesca: gatto, miccio. Gnente, sm. cica, niente, nulla, punto; gnenfe afato, nulla, affatto, — — nè pUnto nè poco; gnente fu e gnente sia, come se nulla fosse avvenuto; gnenfe manco, niente di meno, nientemeno; bon de gnente, met. cempenna, disutil accio;’ esser un bon de gnente, essere un buono a nulla, — non esser buono di levare un ragno da un buco, — non essere buono di accozzare tre palle in un bacino; esser un gnente, met. essere un niente; no esser gnente, non esser niente; no saver gnente de gnentet non saper niente di niente; come gnente, o come gnente fussi, come niente, o come niente fosse; per gnente, in verun modo, a nessun patto, — per niente: — ,Non . ci vengo in verun modo;“ no voler saver più gnente de qualchidun, o de qualcossa, non voler saper di quel tale, o di quella tal cosa, una buccicata: — «Di colui non ne vo’ saper più buccicata;“ no saver,. o no voler più saver gnente de qualchidun, non sapere, o non voler sapere di una persona nè fumo nè bruciaticcio, o ne fumo nè puzzo; gnente paura niente paura; xe meio qualcossa che gnente, prov, è meglio qualche- cosa che nulla, — è meglio scalbatra che nulla pesce, — è meglio tale quale che senza nulla stare, — è meglio un moccolo che andare a letto al buio; gnente fa ben per i oci, prov. nulla, fa bene agli occhi; qualcossa xe qualcossa e gnente xe gnente, prov. ogni cosa è cosa, diceva quello che pisciava in Arno; gnente no resta sconto, prov. non fu fatta mai tanta liscia di notte, che non si risapesse di giorno, — quel che si fa all’oscuro apparisce al sole, — il tempo scopre tutto, — tutte le cose vengono al palio, — non nevica e non diaccia che il sol non la disfaccia; dove che no xe gnente nessuno va, prov. a granaio vuoto formica non frequenta; un solo no poi far gnente, prov. una noce sola non fa romore in un sacco, — con un sol bue non si può far buon solco, — con la sola farina non si fa pane, — uno da sè non può far tutto, — assai mane fan presto pane; per gnente nessun fa gnente, prov. l’interesse è figliuol del diavolo, — per nulla non canta il cieco; per gnente no se ga gnente, prov. chi vuole il pesce bisogna che E. Kosovitz. — Dizionario eco. 13 {{FineColonna} } s’immolli; un da gnente venezian col manigo de argento, v. argento; volerse ben no costa gnente, v. ben. Gnesa, nome proprio di persona: Agnese. Gnespola, sf. nespola; col tempo e co la paia se madura le gnespole, prov. col tempo e colla paglia si maturano le nespole, o le sorbe, o le sorbe e la canaglia, — non vi son frutti sì duri che il tempo non maturi, — col tempo una foglia di gelso divien seta, — il mondo non fu fa fatto in un giorno, — Roma jion fu edificata in un giorno. Gnespòler, sm. nespolo — mespilus germanica. Gnocheto, sm. gnocchetto; bernocoletto, cornettino; met. sempliciotto. .-.: ,. Gnoco, sm. gnocco; met. ingenuo^ semplicione; gnoco su la fronte, ecc. bernoccolo, turgore; pero gnoco, pera bugiarda; cascar come un pero gnoco, cader come corpo morto; si signoco, specie d’alliterazione: si signor. Gnogno, agg. e sm. citrullo, cretino, ebete, idiota, scemo, stolido, zuccone, zugo. Gnora, sf. nuora. Gnuca, sf. nuca. Goba, sf. gobba; aver su la goba, met. aver sulla groppa, o sul groppone: — „Che? si fa a’ fanciulli con trent’anni ch’avete sul groppone ? ’ Gobazo, sm. gobbaccio, gobbettaccio. Gobeto, sm. gobbino, gobbuccio; gobbettino, gobbetto; gobbucciaccio, gobbuccio. Gobo, sm. gibboso, gobbo; met. arcato, curvo, ricurvo; gobo davanti e de drio, bisgobbo; diventar gobo, aggobbire; andar, o caminar gobo, andar gobbone; andar, o restar gobo, met. pagare) lo scòtto; a piazer del gobo, met. a bizzeffe, ad esuberanza, a divizia, a dovizia, ad oltranza, a piacere, a ufo, a volontà, — in abbondanza, in copia, in massa, in quantità, in ridondanza; ehi te disi gobo? m. pop. chi t’accusa, — chi ti rimprovera, — chi lo dice a te — e simili modi; met. fiorino. Goder, vn godere: goder el papato, met. godere il papato; me la proprio godo, m. avv. mi gode l’anima, — ne son lieto assai; ti ga vólesto ? godi de questo, loc. prov. chi è colpa del suo mal pianga sè stesso; chi se contenta godi, v. contentar.
Gola, sf. gola; gorguzzole; laringe; trachea; aver la marantiga in gola, met. avere un ciabattino giù per la gola; cazar le parole in gola, mei. ricacciare le parole in gola; el pesse se lo ciapa per la gola, prov. il pesce si prende per la gola; ciapar per le carie de la gola, v. cana; vignir col cortei a la gola, v. cortei; zigar con quanto fià che se ga in gola, v. fià. Golar, sm. bavero, collare, pistagno; solino. Golarina, sf. collare; golarina per i cani co le ponte, mello. Golaza, sf. golaccia. Goleto, sm. solino. Golosa, sf. t. di cucina: ghiotta meglio che leccarda. Golosaria, golosezo, sf. sm. ghiottornìa, leccornìa; dolciume; ghiottume, goleria, lacchezzo, leccume. Golosità, sf. golaggine, golosità. Goloso, agg. ciccialardone, ghiotto, goloso; schifosamente ghiotto: lurco — Dante, Inf. XXVII. E come là tra li tedeschi lurchi; el bocon del goloso, v. bocon. Goloson, agg. ghiottone, goìosaccio. Goma, sf. gomma; goma gota, gomma gutta, o gomma gutte, gommagotta, o gommagutte; goma lastica, gomma elastica; goma per tacar, gomma arabica; che contien goma, gommifero: — „ Alberi gommiferi.“ — „Secrezioni gommifere.“ Gomina, sf. canapo, fune, gomena. Gomitada, sf. vomitatura. Gomitadura, sf. reciticcio. Gomitador, sm. vomitatore. Gomitar, va. recere, rigettare, vomitare; gomitar i budei, met. recere le budella, o recere il cuore e gli occhi; far de gomitar, provocare lo stomaco a vomito, e met. far vomitare; far vignir voia de gomitar, met. far voglia di recere; far sforzi per gomitar, arcoreggiare. Gomitivo, sm emetico. Gomito, sm. vomito; sforzi de gomito, archeggiamento, — arco di vomito. Gomitorio, sm. lo stesso che gomitivo. Gondo1ier, - sm. gondoliere. Gongolada, sf. gongolata. Gongolar, va. giubilare, goder l’animo, gongolare, patullarsi. Gorghegiar, va. gorgheggiare. Gorna, sf. doccia, gronda, grondaia; met. beone, bevitore, bibace, ubbriacone. Gos, sm. gobbio, gozzo, ingluve; chi che ga ’l gos, gozzuto; aver pien el gos, met. averne fin sopra gli occhi, — aver pieno il quagliero. Gotisin, sm, bicchierino; gotisin de le chele dei usei, beriuolo, beverino. Goto, sm, bicchiere — e se è piuttosto grande: gotto; guardar nel goto, met. alzare il fianco, o alzare il gomito; piaser el goto, met. piacere il mommo; bever el goto in compania, fare una combibbia; l’ultimo goto xe quel che imlriaga, prov. il veleno sta nella coda. Governadura, sf. racconciatura, rappezzatura, rattoppatura. Governar, va. governare, rabberciare, racconciare, raffazzonare, rappezzare; ristabilire; vnp. met. rimettersi in palla: --- „Gavevo ciapà de le scopole tremende, ma desso, grazie a Dio, me son governa. = Ho sofferto delle perdite enormi, ma ora, la Dio mercè, mi ,son rimesso in palla.“ Governator, sm. governatore, luogotenente. Gradazion, sf. gradazione, graduazione. Gradela, sf. Graticola, gratella, graticola; gradele dei ebrei, azzimelle; cascar de la gradela ne le bronze, v. bronza. Gradelà, sm. ingraticolato; gradela a mandola, ammandorlato, mandorlato.
Gradeleta, sf gratelletta, gratellina, gratelluccia, graticoletta, graticolina. Gradir, va. aggradire, gradire. Gradizeto, sm, graticino. Gradizo, sm. cannaio, canniccio; canicciata, cannicciata: — „Un gradizo de cavalieri. = Una cannicciata di bachi.“ Grado, sm. grado; dignità, stato; esser, o no esser in grado de far qualcossa, essere, o non essere in grado di fare checchessia, — stare, o non stare in noi di poter fare quella tal cosa; tignir el su grado, met. tenere il suo grado. Graduado, sm. graduato. Graduai, agg. graduale. Gradualmente, avv. gradualmente, per gradi; graduatamente, di grado in grado. Graduar, va., graduare. Graia, sf. fratta, siepaglia, siepe; graia torno i campi, cisale. Gramatica, sf. gramatica, grammatica; vai più la pratica che la gramatica, prov. la pratica vai più della grammatica, o più della teorica. Gramaticaza, sf. grammaticaccia. Gramatical, agg. di grammatica, attenente a grammatica, — grammaticale. Gramatico, sm. gramatico, grammatico. Il Sassetti, chiama i grammatici, per disprezzo, ed a ragione: sagrestani dell’ortografia; gramatico bon de gnente, grammaticastro. Gramaticuza, sf. grammaticuccia. Gramegna, sf. bot. dente canino, gramigna, gremigna — triticum repens, — panicum dactylon, — gramen canicum; che è della specie della gramigna: graminaceo; pien de gramegna, gramignoso. Gramola, sf. v. scherz. dentatura. Grampada, sf. manata; manciata; afferramento.; granfiata. Grampar, va, accampare, arraffare, aggrampare. Gran, sm. grano; i grani, le biade; gran de ita, acino; — de incenso, lacrima d’incenso; — de neve, bioccolo, falda, fiocco di neve; grani de cafè, de formenfon, de pomo ingrana •— e simili: chicchi. Granalie, sfp. granaglie. Granatier, sm. granatiere. Grandazo, agg. grandaccio. Grandeto, grandisin, agg. grandetto, grandicciuolo, grandicello, grandino. Grandeza, sf. grandezza; met. alterigia, arroganza, fasto, grandezza, pompa; grandezzata, spacconata; la grandeza senza pan la xe amara come un can, v. can. Grando, agg. adulto; alto; badiale, enorme; grande; ingente; più grando, maggiore; el più grando, il maggiore, il massimo, il più grande; far el grando, fare il grande, o del grande, — filar del signore; a la granda, alla grande; in grando, in grande; aver del grando, avere il grande; grando e grosso, badalone, babusco, — grande e grosso; quando el picolo parla el grando ga za parlà, prov. quando il piccolo parla, il grande ha parlato; assai picoli fa un grando, prov. a goccia a. goccia s’empie il tino, — a granello a granello s’empie lo staio e si fa il monte. Granel, sm. granello — pi. i granelli e le granella. Granélin, sm. granelletto, granellino, granelluccio. Graner, sm. granaiuolo — chi vende grano; granaio — il luogo dove si serba il grano. Granfo, sm. granchio. Granita, sf. gragnolata, gramolata — specie di sorbetto; zigrino: — „ Scarpe de granita, — o de pele granita. = Scarpe di zigrino:“ Granzeto, sm. granchiolino. Granzìevola, s/. zi. granceola, grancevola, grancievola — inaia squinado (femmina). Granziporessa, sfi zi. la femmina del granziporo. Granziporo, sf. zi. granciporro, pagro -— eriphia spinofrons. Granziporon, sf. zi. altra specie di granciporro — cancer pagurus.
Granzon, sm. z7. il maschio della granzievola. Graspe, sfp. vinaccie. Grassa, sf. concime, concio, governìme, ingrasso; fimo, letame, stabbio, stallatico. Grassazo, agg. adiposo. Grasseto, agg. grassicello, ^rassuccio; sm. grassello: — TDu’ pezzetti di grassello caldo con un pò di pan nero.“ Grasseza, sf. grassezza, obesità, pinguedine; grasseza fofa, grassezza bolsa. . Grassigna, sf. grassume. Grasso, agg. grasso, pingue: eccessivamente pingue: obeso; sm. grasso; grasso che si trova nella cavità dell’addome — s’intende di chi ne ha: adipe; grasso dei cadaveri: adipocero;“ diventar grasso, aggrassare; aver, saver, o spuzar de grasso marzo, de pignata, de teda — intendasi il mài odore e il pessimo gusto che nigliano le vivande cotte in recipienti fessi e mal puliti: sapere di raffrizzolato, o di rifritto; grasso come un butiro, grasso bracato; esser grasso che par che ’l voi sciopar, non capir nella mostra; grasso come ’l manigo de la scova, allampanato, lanternuto, — secco arrabbiato, o arrovellato, — magro strinato; scolar del grasso, met. colare del grasso; schizar el grasso dei od, met. schizzare il grasso dagli occhi; parlar de grasso, met. parlare di grasso; grasso fa grasso, m. prov. il grasso non viene dalla finestra; lassar che ognidun se frizi nel su grasso, prov. lasciare che ognuno si cuoca nel suo brodo, o nel suo lardo, — lasciare che ognuno si frigga nel proprio grasso. Grasson, agg. corpulento, grassone, pentolone; tangoccio. Grassoto, agg grassoccino, grassoccio, grassoccione, grassottino, grassotto. Grata, gratacasa, s/Y grattaca- eia, grattugia; aver el viso come una gratacasa, met. avere il viso eome uria grattugia. Grata, agg. grattato: — „Si è grattato a sangue;“ grattugiato: — formaggio grattugiato.“ Gratacarta, sf. rastino. Gratada, sf. grattata; rastiata. Gratadina, sf. fregatina, strofinatina, stropicciatella; grattaticcio. Gratadura, sf. grattatura. Gratar, va. grattare, grattugiare; tritare; met. rubare; gratar el violin, el pianoforte, ecc. grattare, o strimpellare il violino, zappare il pianoforte; gratar in gola, far rancico — s’intende quel rigno che fanno in gola le sostanze rancide; gratarse la fama, met. stare colle mani a cintola; gratarse in testa — quando non si sa come venire a capo di qualche cosa: stropicciarsi il capo; grata se ti sa gratar, m popolare; gratta e rigratta; chi che ghe spiza che se grati, prov. chi si sente il prurito si gratti; se te spiza, grafite, in. prov. se ti cuoce, soffiaci su; a gratar tropo vien sangue, prov. chi troppo mugne, ne cava il sangue. Gratificar, va. gratificare. Gratificazion, sf. gratificazione. Gratis, sm. gratis, gratuitamente — che si dice pure, con modo latino: Gratis et amore, o Gratis et amore Dei. Gravar, va. gravare. Gravia, agg. gravida, incinta, pregna. Gravidanza, sf. gestazione, gravidanza; catka gravidanza, pregnezza gravevole. ... Grazia, sf. garbo; grazia; grazia dello Spirito Santo: carisma; aver de grazia, m. avv. aver di catti, — aver un di catti, — avere di grazia; in grazia mia, la mia mercè; in grazia sua, tua, mercè sua, mercè tua; senza grazia, senza garbo — e intensivamente: senza un fià de. grazia, senza garbo nè grazia; grazie — grazie tanto inter. grazie o tante grazie in grazia de Dio, grazia de Dio, e parer che un no gabi visto mai grazia de Dio, v. Dio.
Grazieta, sf. grazietta, graziolina. Grazile, agg. gracile, mingherlino. Grazileto, agg. gracilento, graciletto, gracilino. Graziosezo, sm. atterello, avvenentezza, gentilezza, leggiadria, venustà. Grazioso, agg. aggraziato, grazioso, leggiadro, vago, vistoso; met. capriccioso, stravagante; curioso, eccezionale. Grebani, smp. balzi, bronchi, dirupi, grebani, greppi, massi, scogli; quatro grebani, met. quattro zolle, — un pò di grillaia: — „Per un pò di grillaia ipotecata che possiede si crede il primo possidente~del paese.“ Gregó, agg. e sm. elleno, greco; grego levante — specie di vento: greco levante, — nordest. Gregugna, sm. v: disprezzativa di: greco. Grespa, sf. crespa; grespa sul viso, grinza, increspatura, ruga; — del pano, accrespatura; lavor a grespe, lavoro a lattughe, o a piegoline. Grespin (far S), fare la lunediana; ua de S. Grespin, uva spina. Grespo, sm. crespo. Grevar, va, aggravare, gravare. Greveza, sf. gravezza; greveza de testa, accapacciamento, — gravezza di testa. Grevo, agg. grave, gravoso, oneroso, pesante; gravicciuolo. Grezia, sf. Grecia, — penisola greca, o balcanica. Grezo, agg. greggio; ruvido, tozzo, zotticone; grossolano; lavor grezo, lavoro abborracciato, o grossolano. Griglia, sf. gelosia, persiana. Grileto, sm. grilletto; grileto del fusil, sottoseatto. Grilo, sm. zi. grillo campestre — gryllus campestris; grilo de casa, grillo domestico — gryllus domesticus; grilo talpa, grillotalpa — gryllotalpa vulgaris; met. pellegrino: — „Quell’individuo non fa che grattarsi tutt’il giorno il capo; ci dev’avere un battaglione di pellegrini;“ induvinila grilo, o induvinila grilo che te farò beato, indovinala, trovala Grillo; aver grili in, o per la testa, met. avere il capo a’ grilli, — avere de’ grilli per il capo, — - aver il capo pieno di grilli, — grillare il cervello; saltar el grilo, met. montare, o saltare il grillo; cavar el grilo, o i grili, met. cavare il ruzzo dal capo, — levare i grilli del capo. Grimaldel, sm. grimaldello. Gringola (in), m. avv. in coglia: — „La rancida zitellona s’è messa in coglia perchè arriva il fidanzato della sua amica.“ Grinta, sf. furbacchione, scaltro, — corbacchione di campanile, — formicone di sorbo; imbroglione, malvivente; stizzoso; vignìr la grinta, met. fare le bizze, — arrovellarsi, incollerirsi. Grintarse, vnp. lo stesso che vignir la grinta. Gripia, sf. greppia, mangiatoia. Gripizaederivati, lo stesso che cripiza e derivati. Gripola, sf. greppola, groma, gromma, gruma. Grisastro, agg. grigiastro. Grièiola, sf. graticcio. Grisiolon, sm. graticciato. Griso, agg. brinato; grigio; sm. bigello — specie di panno. Grizolo, sm. solletico; met. capriccio, cricchio, ghiribizzo, gricciolo, ticchio; far grizoli, solleticare, e con modo gentilissimo: fare il pizzicorino: aver grizoli, temere grattaticelo, — temere il solletico; vignìr i grizoli, met. venire i brividi; vose che fa vignir i grizoli, met. voce di canna fessa. Grizoloso, agg. solleticoso; esser assai grizoloso, curare il solletico. Grombole, sfp. asperità, bronchi, greppi, scogli. Grongo, sm. zi. congro, congro volgare — conger vulgaris. Gropo, sm. -nodo; gropo nel fil, bioccolo; — ne la seda, brocco; — nel legno, nocchio; — ne le calze, costurino; — de tessidor, nodo in sul dito; met. garontolo: — „Garontoli che fan vedere le stelle in pien meriggio;“ far gropi — detto di farina — e simili — che si disciolga nell’acqua: abbozzolare; far un gropo sul naso, m. scherz. fare una tacca sul naso; mastiga gropi, rn. giocoso: sarto; far gropo e macia, met. far stallio, — stagliare i conti; fare tutto un baragozzo; ogni gropo vien al peline, prov. tutti i nodi vengono al pettine, — tanto vola la farfalla intorno al lume che vi s’abbrucia, — tante volte va al pozzo la secchia, ch’ella vi lascia il manico o l’orecchia, — tanto va la gatta al lardo che vi lascia lo zampino, — tanto va la rana al poggio che vi lascia la pelle, — tanto va la mosca al miele che vi lascia il capo, — tanto va l’oca al torso che vi lascia il becco, — tanto va la capra al cavolo che vi lascia il pelo, — sempre non ride la moglie del ladro, — tutte le volpi alla fine si riveggono in pellicceria; gioventù disordinata fa vecchiezza tribolata, — bravure da giovani, doglie da vecchi; gropi del figà, v figà.
Grossa, sf. grossa; a dirla, o a farla grossa, m. avv. a farla grossa, — la sarebbe grossa, - - a impiccarla; dirghene, o farghene de quele grosse, farne di marchiane, — - farne di- quelle coll’ulivo, — dirne, o farne di quelle col manico. Grosseza, sf. grossezza, spessezza, spessore. Grota, sf. caverna, grotta; peloso de grota, zi. rombo di grotta — phrynorhombus unimaculatus. Grotaza, sf. grdttaccia. Grotisina, sf. grotterella, grotterellina, grotticella, grotticina. Grua, sf. varatoio. Grubian, agg. grossolano, incivile, rozzo, ruvido. Grumo, sm. gruzzo, mucchio; aggruppamento, capanello; farse in t’un grumo, acchiocciolarsi: — „S’acchiocciolava dietro il cassettone acciocché il marito non lo vedesse.“ Gua, sf. affilatore, arrotacoltelli, arrotaforbice, arrotino. Guada, sf. affilata, aguzzata. Guadura, sf. affilatura, arrotatura. Guadagnar, va. guadagnare; vincere: — „Si guadagna col proprio ingegno, o col lavoro materiale; e si vince perchè s’ha fortuna;“ guadagnare tanto e quanto: guadagnucchiare: — „Fa il sensale e guadagnucchia qualche fiorino;“ chi no sa guadagnar no sa spender, o el guadagnar insegna a spender, prov. il guadagnare “insegna a spendere; xe meio no guadagnar che perder, prov. è meglio non acquistare che perdere; un bel guadagnar fa un bel spender, m. prov. è facile lasciar uscire quando entra bene. Guadagno, sm. guadagno; ricavato, utile; lavorar e farse magnar el guadagno, fare la panata al diavolo; esser de quei guadagni, inter. antifrastica: andare il guadagno dietro la cassetta; essere i guadagni del Cozzetta. Guadagnuzo, sm. guadagnuccio. Guai, smp. dissapori, dissidi, fastidi; no voler saverghene de guai, non voler saperne di testa rotta Gualivo, agg. agguagliato. Guantar, va. abbrancare, afferrare, aggavignare, agguantare, ghermire; acciuffare, arrestare. Guanter, sm. guantaio. Guantiera, sf. vassoio; guantiera con tre cantoni, giornello. Guanto, sm. guanto; mezi guanti, mitene; guanti fati a rede, guanti a retina; tratar coi guanti, met. trattare in guanti. Guar, va. affilare, aguzzare, arrotare. Guardacazia, sm. guardacaccia. Guardada, sf. guardata; sbirciata. Guardadina, sf. guardatina, sbirciatina. Guardadura, sf. guardatura; guardatura irata, o minacciosa: guardatura bieca. Guardaman, sm. elsa; guardamano, manopola. Guardar, va. badare, guardare, mirare, osservare; guar dar se, met. aversi cura, riguardarsi, — attendere alla propria salute; guardar fisso,, affissare, — guardar fiso; — diligentemente, agguardare, considerare; — atentamente, alluciare; — incantò, stralunare; — in scondon, guardare obliquamente, o guardare a traverso, sbirciare; — per sutil, guardare nel sottile; no guardar per sutil, non la guardare nel sottile, — pesare alla stadera del mugnaio e non alla bilancia dell’orafo, — non là guardare in un filar d’embrici; guardar senza tirar el fià, non batter occhio, o non batter palpebra; — qualchedun de, o per traverso, guardare di bieco, o guardare in cagnesco; — de cativo, avere lo sguardo bieco, o truce; quardime e lassime, met. guardare una cosa e lasciarla stare; guarda, m. di minaccia: o bada; 'guarda de soto', inter. apriti cielo: — „Se ’l capila e che ’l te trova qua, 'guarda de soto'. = Se yiene e ti trova qui, apriti cielo;“ bada davanti: — „ Che brilanti che perle guarda de solo. = Che brillanti che perle bada davanti;“ no bisogna guardar quel che va dentro, ma quel che vien fora, m. prov. non bisogna badare a quello che entra, ma a quello che esce; guardile ti e po ti parlarà de m i, prov. chi vuol dir mal d’altri, pensi prima di lui, — chi burla lo zoppo, badi d’essere diritto, — chi d’altri parlar vorrà, guardi sè stesso e tacerà, — non dir di me quel che di me non sai, dì prima di te, e poi di me dirai.
Guardiaza, sf. guardiaccia. Guardolo, sm. t. de’ calzolai: guardione. Guarir, vn. guarire, risanare. Guarnigion, sf. guarnigione. Guarnir, va. guarnire, guernire. Guarnidura, sf. guarnimento, guarnitura, fregiatura, fregio. Guarnizion, sf. guarnizione. Guastar, va. e vn. guastare; corrompere, pervertire; marcire, putrefare; rovinare; sciupare, sconciare. - Guato, sm. zi. ghiozzo — gobius; guato de fango, o de sabion, ghiozzo comune — gobius iozo; guato zalo, ghiozzo testone — gobius exanthonatosus; andar trovar i guati, met. annegarsi; guato de baro, v. baro; guato de buso, v. buso. Guazabuio, sm. guazzabuglio. Gucia (far la), agucchiare. Guera, sf. guerra; per sim. poet. ludo di Marta; di, o da guerra: bellico, guerresco:— „Belliche canzoni.“ — „Istinto guerresco;“ che fa guera, belligerante — ma si usa sempre con significato di reciprocità, come: le parti belligeranti —: è simili; in pase e in guera, in città e in oste, — in pace e in guerra; in tempo de’ guera ogni arma xe bona, v. arma. Guereta,“ sf. guerricciuola. Guerier, sm. guerriero. Guida, sf. duce, guida, pedoto, pedotto, scorta. Guidar, va. guidare. Guinzalio, sm. guinzaglio. Guita, sf. zi. lo stesso che fista. Gusta, nome proprio di persona: Augusta. Gustar, va. e vn. assaggiare, assaporare; gustare; gustare antecedentemente: pregustare, prelibare; gustare leggermente, o coli’ estremità delle labbra, e dicesi anche di baci: libare; gustar le carte, m. de’ giuocatori: succhiellare le carte.
Gustoso, agg. gustoso, saporito, saporoso, squisito. Guzada, sf. aguzzata: — „Dà un’aguzzata a questa coltella.“ Guzar, va. aguzzare; guzar el beco, la lingua, met. mettere il becco, o mettere la lingua in molle. |