Peppe pane
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1. appartenenza alla Configurazione
L’appartenenza alla Configurazione CEB, è un cammino da percorrere con generosità, ma anche con prudenza, senza creare la paura del ‘nuovo’, che dia la possibilità di organizzarsi e abituarsi a collaborare con i religiosi delle altre Province della Configurazione.
Consapevoli che l’obiettivo principale della ristrutturazione è «promuovere la qualità della vita evangelica e la missione evangelizzatrice», attraverso lo strumento della solidarietà nella Formazione, nel Personale e nelle Finanze, riuniti nel 28° Capitolo Provinciale,
- confermiamo di camminare gradualmente
verso l’unione delle 5 Province CEB [CFXI, CORM, LAT, PIET, MICH]
- formando una sola Provincia
con un’unica autorità Provinciale,
- partendo dalla norma temporanea,
e attualmente in vigore, del XIV Sinodo Generale sulla capacità decisionale del Consiglio esecutivo della Configurazione;
- ed elaborando una compiuta struttura giuridica
per il funzionamento della nuova entità: i prossimi due anni saranno un tempo utile per verificare i risvolti giuridici degli orientamenti presi. (Lett. post-sinodale 3 gen. ‘11). 2. Problemi, Obiettivi
Pur coscienti dei problemi suscitati da paure, pregiudizi, idee errate, siamo fiduciosi che la scelta ci aiuterà a raggiungere i seguenti obiettivi:
a. Maggiore apertura, arricchimento reciproco nel lavorare insieme, acquisizione di esperienze e di mentalità nuove, maggiore slancio, entusiasmo, freschezza: atteggiamenti tipici delle ripartenze.
b. Opportunità di vivere un vero e proprio “stato di fondazione”, di nuova “nascita” per ritrovare gradualmente più slancio nel pensare e realizzare il futuro, migliorando la qualità di vita, tenendo presenti i valori centrali della vita spirituale, comunitaria e apostolica, secondo il carisma di san Paolo della Croce.
c. Possibilità di tentare l’espansione verso i luoghi in cui la nostra presenza missionaria non è ancora arrivata, come la fascia dei Balcani.
3. azioni per la Solidarieta’
Oltre ad accogliere i progetti già indicati dalla ns. Configurazione, proponiamo le seguenti azioni:
3.1 Solidarietà nella formazione
a. Contestualizzare e riaggiornare il precedente Piano Formativo delle Province italiane, secondo i tempi e le scelte nuove della Congregazione, con particolare attenzione a una visione unitaria e graduale in tutte le fasi formative, sottolineando soprattutto questi aspetti: * dare precedenza alla maturità umana in fase di discernimento iniziale (particolarmente nel Postulato), cercando sempre di mantenere un equilibrio in tutte le dimen- sioni formative: umana, spirituale, comunitaria, religiosa-carismatica, apostolica.
- prevedere un inserimento graduale dei religiosi nelle comunità della Configurazione, dopo il periodo della formazione iniziale.
- preparare adeguatamente i formatori di domani, garantendo loro un’équipe formativa, in comunità significative, secondo la specificità della singola fascia formativa.
b. Si costituisca in Provincia una casa di postulandato con programmi comuni e condivisi all’interno della Configurazione.
c. Stabilire luogo ed équipe formativa per noviziato e studentato Ceb, possibilmente Roma, che restino stabili per un tempo congruo.
d. Promuovere incontri formativi, spirituali, culturali ed apostolici per una reciproca conoscenza e collaborazione su progetti comuni e condivisi (Esercizi Spirituali, Corsi di formazione, Centro di spiritualità Passionista... e cammini di formazione sulla “memoria passionis”).
e. Dare la possibilità ai religiosi di vivere un anno sabatico, organizzando esperienze spirituali nei luoghi storici (Argentario, Castellazzo...) della Congregazione, nella Casa di Lourdes, ecc., con la possibilità di essere impegnati nei ministeri locali. 3.2 Solidarietà nel Personale
a. Si allarghino gli orizzonti della collaborazione favorendo la condivisione di esperienze di forze e di talenti.
b. Si curi la formazione di religiosi in grado di attuare progetti comuni nei tre campi della solidarietà.
c. Si favorisca l’apprendimento delle lingue a partire dalla formazione iniziale.
3.3 Solidarietà nelle Finanze
a. Si crei una commissione per lo studio e la regolarizzazione del patrimonio immobiliare, storico, artistico, architettonico... q Vita comunitaria e formazione permanente
4.1 Recuperare lo spirito di comunione
- Constatiamo che in Provincia ci sono diverse situazioni positive, tra le quali: una coscienza di appartenenza ad un gruppo, che si manifesta in modo particolare nelle situazioni più impegnative sia in positivo che in negativo; il desiderio di essere operai credibili in un mondo lontano dal Vangelo con la nostra vita e il nostro ministero passionista; abbiamo una buona presenza di forze giovani, con notevoli capacità, che potrebbero essere più efficaci, se ci si impegnasse di più a lavorare insieme attorno a progetti condivisi.
- Non possiamo, però, negare che ci sia un insufficiente spirito comunitario e di fedeltà alla preghiera: in diverse comunità non ci si riunisce per i consigli di famiglia; si è troppo presi dall’individualismo; viviamo in situazioni di comunità spesso “difficili” a causa di pregiudizi e divisioni; carenza di dialogo ed apertura tra le persone; una certa divisione della Provincia...
- Per recuperare lo spirito di comunione che ci porti a formare veramente una famiglia riunita nel nome del Signore e nella memoria passionis scegliamo di percorrere per i prossimi 4 anni un cammino che prevede le seguenti azioni: a Il Provinciale con il suo Consiglio, promuova corsi specifici di formazione alla vita comunitaria e ritiri intercomunitari, e all’inizio del mandato formi comunità con un sufficiente numero di religiosi adeguato alla vita comunitaria descritta nelle nostre Costituzioni.
b Il Superiore locale favorisca la formazione umana e spirituale con la sensibilità e la fedeltà ai ritiri mensili, la partecipazione agli incontri organizzati dalla Provincia, e valorizzi meglio i momenti e gli atti comunitari della vita quotidiana (sistematici incontri comunitari, pasti, preghiera, ricreazione...).
4.2 Dialogo tra Superiore e religiosi
a. Il servizio dell’autorità per la conduzione della vita comunitaria secondo un progetto Provinciale e locale e il dialogo tra le persone sono indispensabili perchè tutti ci si senta coinvolti nel cammino della fraternità. Per ciò i superiori seguano attentamente quanto è affermato dalle Costituzioni sul loro ruolo: “Il compito principale del Superiore è allo stesso tempo pastorale ed organizzativo: come pastore riunisce la famiglia di Dio in fraternità animata nell’unità e la orienta verso il Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Come animatore promuove le attività e le iniziative che riuniscono i religiosi in autentica comunità di vita di preghiera e di apostolato” (Cost. 120).
b. Il Superiore Provinciale con il suo Consiglio, all’inizio del mandato, organizzi un corso, realizzabile eventualmente a livello CEB, che aiuti i superiori a valorizzare il ruolo di guide delle comunità e capaci di animazione umana, spirituale e culturale. APOSTOLATO
5.1 Missioni al popolo e predicazione itinerante
a. Noi passionisti siamo riconosciuti come Istituto eminentemente missionario dediti all’apostolato itinerante. Prendiamo atto in questi ultimi anni * della scarsità di richiesta di missioni al popolo da parte del clero, per la poca conoscenza del nostro ministero di itineranza, per la loro tendenza ad essere autosufficienti nell’azione pastorale e per le difficoltà economiche e di impegno di tempo; * di una diminuita sensibilità e disponibilità dei religiosi alla predicazione delle missioni al popolo, anche perchè a volte si prediligono gli impegni personali a quelli comunitari e di provincia; * che la composizione delle comunità non facilita sempre la costituzione libera ed equilibrata dell’équipe missionaria.
b. Da parte nostra dovrà, a maggior ragione, continuare l’impegno nella formazione e preparazione specifica sia nei contenuti che nelle tecniche di comunicazione, oltre che nell’impegno ad immettere forze giovanili in questo settore di vitale importanza per la nostra provincia.
c. Il Consultore dell’apostolato e la commissione apo:
- riprenda il convegno missionario annuale come esperienza di formazione di verifica e rinnovamento nei metodi, nelle dinamiche e nelle proposte;
- intensifichi i rapporti con i Vescovi e i parroci, facendo meglio conoscere i contenuti e i metodi della nostra predicazione anche inviando depliants illustrativi della nostra vita e apostolato e solleciti una maggiore partecipazione alla vita della diocesi, attivandosi per essere più presenti nella preparazione dei piani pastorali diocesani e parrocchiali.
- in linea con il piano di formazione e con la collaborazione dell’équipe di pastorale giovanile, curi l’inserimento graduale nell’apostolato missionario dei nostri giovani in formazione;
- interagendo nella CEB, si organizzino dei convegni di studio e di proposte di evangelizzazione da realizzare insieme e mettendo in atto qualche condivisa esperienza di missione al popolo.
5.2 Esercizi spirituali
a. Il Consultore dell’apostolato e la commissione apo, all’inizio dell’anno raduni i responsabili delle tre case (Fuscaldo Laurignano e Moccone) per un programma unitario che eviti concomitanze e doppioni ed offra proposte diversificate (esercizi spirituali, scuole di preghiera, scuola della Parola, weekend dello spirito...).
b. Interagendo nella CEB: si avviino progetti nel settore entrando in dialogo con le altre case di Esercizi della Configurazione.
5.3 Parrocchie e Nuova evangelizzazione
a. Riguardo l’attività da svolgersi nelle parrocchie annesse ai conventi, parrocchie affidate dalla Diocesi alla Provincia, all’inizio di ogni anno pastorale, la comunità religiosa riunita in consiglio di famiglia presieduto dal Superiore locale, dialoghi con il religioso-parroco. Insieme definiscano i punti dove è necessaria la collaborazione della comunità con la parrocchia. Il parroco concorderà con l’eventuale vicario parrocchiale le collaborazioni richieste per l’attuazione del progetto pastorale e coinvolge uno o più religiosi designati dal Superiore a svolgere il servizio in parrocchia. Pur essendo la Parrocchia affidata alla Provincia, il primo e solo responsabile di fronte al Vescovo a norma del Diritto Canonico (cf. can 519) è il parroco, così anche di fronte allo Stato in quanto ne è il rappresentante legale (cf. can 532). Pertanto il parroco è il responsabile del progetto pastorale; lui assume le decisioni finali dopo aver ascoltato il consiglio pastorale di cui fa parte, a norma di diritto, un membro della comunità religiosa (cf. can 512 §1). La pastorale a noi affidata sia impregnata del nostro Carisma passionista con la giornata voc passionista, la via crucis, la lectio divina sulla passione, le messe votive della Congregazione, le feste dei nostri santi...
b. Giovanni Paolo II ha parlato di nuova evangelizzazione nel modo, nei contenuti e nei metodi e Benedetto XVI ha indicato nell’emergenza educativa uno dei problemi attuali. Da tempo inoltre si parla della parrocchia come luogo di comunione di piccole comunità. Tutto questo esige da parte nostra la conversione pastorale in ogni nostro ministero e in particolare nella guida delle parrocchie a noi affidate. E’ opportuno dunque un corso di formazione per tutti i religiosi (e per tutti gli operatori pastorali delle nostre parrocchie), per avviare la nuova evangelizzazione e per dare risposte all’emergenza educativa.
c. Nelle parrocchie a noi affidate, dove e quando possibile, il parroco e il consiglio pastorale, in collaborazione con il consultore dell’apostolato, organizzino nel quadriennio una missione.
d. Il religioso impegnato nell’ufficio di parroco partecipi agli atti della vita comunitaria e, per quanto possibile, ad una missione al popolo. 5.4 Rivista “Il Santuario di Laurignano-La Missione”
Riconosciamo il valore e l’importanza della rivista per il nostro apostolato. Il Superiore Provinciale con il suo consiglio, nomini un responsabile ed una équipe redazionale per un rilancio della stessa, nell’impostazione e nei contenuti, e una Commissione che studi le problematiche legate alla rivista e se ne discuta nella prossima Assemblea Provinciale prendendo opportune decisioni.
5.5 MLP
a. Il Superiore Provinciale con il suo Consiglio prosegua l’impegno per coordinare e far crescere il MLP. Il laicato impegnato è un segno dei tempi che stimola a muoverci. Perciò nei nostri incontri programmatici e formativi, sia ulteriormente approfondito il coinvolgimento dei laici che vivono la spiritualità della passione e sono presenti nelle nostre realtà apostoliche. Nei momenti significativi della vita di Provincia (Capitoli, Assemblee...), soprattutto quando si tratta di qualcosa che riguarda i laici, possono essere invitati per vivere insieme momenti di comunione e condivisione.
b. Il consultore incaricato per del MLP
- lavori per dare maggiore unità ai vari gruppi già esistenti in Provincia, incamminandoli verso una autonomia organizzativa;
- programmi insieme ai laici percorsi di formazione che li conducano anche alla consacrazione alla memoria passionis nel loro stato laicale, coinvolgendoli nella nostra vita di apostolato.
d. Nei nostri ministeri, si propongano ai laici percorsi di fede, che pur conservando sempre la loro identità laicale, li facciano sentire coinvolti nel carisma e nella famiglia passionista. Vocazioni, Formazione e Studi
6.1 Sfida educativa e Pastorale giovanile
a. La sfida educativa è uno degli impegni programmatici della Chiesa italiana per il decennio in corso. Anche noi siamo impegnati a trasmettere i valori della vita religiosa passionista.
b. Dalla verifica degli ultimi quattro anni emerge che la Provincia ha degli aspetti da migliorare: una pastorale giovanile e vocazionale riorganizzata e programmata; le comunità più propositive nell’accoglienza giovanile, lo studio delle lingue; specializzazioni teologiche a Roma; l’organizzazione di una équipe di formatori; la creazione di una comunità per il post-studentato...
c. Si riconosce il settore dell’animazione vocazionale e pastorale giovanile come prioritario per il futuro della Provincia e pertanto coloro che svolgeranno l’animazione vocazionale non siano oberati da eccessivi altri impegni ma abbiano tempo e spazio per svolgere questo compito.
d. Il Consultore per l’apostolato e il Consultore per la formazione, in collaborazione reciproca, e con i parroci delle Parrocchie a noi affidate e con i Superiori delle comunità religiose, prestino maggiore attenzione a questo settore verso il quale la Chiesa ha espresso particolare sensibilità.
e. Si attui quanto definito nel precedente Documento Capitolare 2007: “Il Superiore Provinciale con il suo consiglio costituisca una équipe per un progetto di pastorale giovanile e vocazionale con una programmazione siste- matica e condivisa; con distribuzione dei compiti ai quali si deve dare priorità rispetto ad altri impegni personali o comunitari e informando periodicamente la Provincia sul lavoro svolto. Il Superiore Provinciale stabilisca incontri di verifica periodici”.
f. Si interagisca con le altre entità della Congregazione, ed in particolare della CEB, dedite all’animazione vocazionale e alla pastorale giovanile.
g. Si coinvolga nell’animazione vocazionale anche il Movimento Laicale Passionista.
6.2 Animazione vocazionale
a. Ogni comunità, secondo le proprie possibilità, si senta partecipe dell’accoglienza dei giovani interessati alla nostra spiritualità e stile di vita.
b. Il Consultore VFS abbia come priorità il compito della formazione e dell’animazione vocazionale, possibilmente sganciato da altri impegni che lo possano distrarre da questo compito.
c. Il Consultore VFS, con la collaborazione del Consultore all’apostolato e di un’équipe di animatori vocazionali, elabori progetti di animazione vocazionale nel nostro apostolato.
d. Siamo aperti a scambi di esperienze con le altre realtà della Congregazione, ed in particolare della Configurazione, che si occupano di animazione vocazionale.
6.3 Studio delle lingue straniere
Il Superiore Provinciale, faccia sì che, possibilmente ogni anno, almeno un religioso abbia l’opportunità dello studio delle lingue straniere all’estero. 6.4 Specializzazione
Il Superiore Provinciale favorisca che gli studenti al termine del corso istituzionale, e quanti lo desiderano, conseguano la licenza o il dottorato presso le facoltà universitarie.
6.5 Post-studentato
Il Superiore Provinciale, con il suo Consiglio, identifichi una casa religiosa, possibilmente distinta dalla casa di Postulato, dove i nostri gi-ovani che hanno concluso il corso istituzionale di teologia possano fare esperienza di comunità e di iniziazione pastorale e missionaria, anche in collaborazione con la CEB.
6.6 Équipe formativa
Il Superiore Provinciale con il suo Consiglio costituisca un gruppo di religiosi che condividano l’amore per la formazione e sappiano lavorare in équipe. 7. Economia
7.a. Il Superiore Provinciale con il suo Consiglio, con la consulenza di esperti, porti a termine quanto già avviato circa l’inventario dei beni di provincia e loro stima; circa le assicurazioni varie per luoghi, locali e persone, secondo quanto previsto dalle leggi civili per una giusta e corretta economia, e le problematiche della situazione economica reale delle case.
7.b. Il Superiore Provinciale con il suo Consiglio, favorisca la ricerca di norme comuni per continuare ed incrementare il fondo comune CEB.
7.c. Prima di qualsiasi scelta su spese, ristrutturazioni e acquisti nei campi di intervento straordinario, sia sempre consultata la commissione economica e la comunità interessata. Le Assemblee provinciali valuteranno ed approveranno i lavori straordinari di un certo rilievo.
q
Che è?
modificaCiao, cos'è il testo che hai messo nella tua pagina di discussione qui sopra? Se è un testo che pensi di inserire in wikisource, perchè ne ha i requisiti è un conto (ma meglio usare Wikisource:Pagina delle prove per sperimentare); altrimenti, la pagina di discussione va riservata alle discussioni fra utenti. Aspetto la tua risposta prima di cancellare! --Alex brollo (disc.) 12:28, 17 ago 2011 (CEST)