Delle biblioteche circolanti nei comuni rurali/Delle Biblioteche Popolari/III. Varietà delle Biblioteche

III. Varietà delle Biblioteche

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III.

Varietà delle Biblioteche.

Fra i nobili ed utili divisamenti per cui merita encomio il Ministero della Pubblica Istruzione, questo fu di aver provveduto i licei, i ginnasii e le scuole tecniche di Biblioteche appropriate a coadiuvare la istruzione letteraria e [p. 38 modifica]scientifica della gioventù. Il Politecnico di Milano (fascicolo di gennaio e febbraio 1866) scriveva queste parole, che fanno al nostro proposito:

«Una delle prime cure del Governo dovrebbe essere quella di istituire delle Biblioteche per la prima gioventù, e nelle grandi città, dove esistono più Biblioteche, destinarne immediatamente una ad uso de’ soli giovinetti, escludendoli dallo Biblioteche maggiori. Non diciamo questo unicamente pel disturbo ch’essi recano al pubblico. Una sorveglianza più attiva e una disciplina più rigorosa di quelle attualmente vigenti nelle sale di lettura, basterebbero a rimediarvi. È da un ordine d’idee superiore a questo che siamo indotti a farne la domanda. È egli umanamente possibile che in queste immense raccolte di libri tutti gli impiegati conoscano tutte le opere che ad ingegni non ancora maturi possono riuscire pregiudicevoli, oppure contengono offesa al buon costume? Le circolari che raccomandano simili cautele saranno bellissima cosa, e certo mirano ad un fine degno del più alto encomio; ma nella pratica si possono esse sempre eseguire? Troppo di frequente e involontariamente avviene il contrario. Più volte vanno in lettura libri osceni d’autori perfettamente sconosciuti alle persone addette al servizio. Inoltre come si può egli pretendere (specialmente com’è ordinato adesso il servizio delle Biblioteche) che gli impiegati che distribuiscono i libri sappiano giudicare se l’opera richiesta da un giovinetto sia superiore alla sua intelligenza, e, riconosciuto questo, si prendano l’amorevole cura di suggerirgli quella che per lui sarebbe più adatta e più profittevole? Come si vuole che gl’impiegati si avveggano e distinguano s’egli chiede un libro per aumentare e allargare la sfera delle sue cognizioni, oppure per schivare la fatica dello studio? Quante domande inconsulte non fanno essi [p. 39 modifica]di libri, e quanto non gioverebbe che gl’impiegati avessero modo e tempo per raddrizzare le loro idee? Chi non vede la necessità e l’importanza di contribuire, anche in cotesto modo, alla loro educazione? Qualcuno dice: Date ai giovinetti soltanto libri serii. E perchè? Se dopo aver assistito alle sue lezioni, dopo aver studiato quello che deve, un giovinetto cerca nell’amena lettura d’un libro onesto un utile passatempo, si metterà fuori della porta, affinchè corra le vie della città e affronti tutti i pericoli e i vizi, figli dell’ignoranza e dell’ozio? No, fa di mestieri che vi sieno Biblioteche destinate unicamente per loro, e che queste contengano, scelti colla massima cura, soltanto quei libri che a loro possono essere necessari, o in qualunque modo profittevoli. Di questi ultimi la storia della letteratura popolare ne ricorda diversi, che esercitarono grandissima influenza, quantunque in sulle prime non si giudicherebbero tali. Chi non sa, per citare un esempio, che le avventure narrate dal Foe nel celebre romanzo intitolato il Robinson Crosué, letto avidamente negli anni giovanili, bastarono a svegliare in alcuni paesi l’universale ammirazione per le imprese ardite, a destare in molti il desiderio, nell’età matura effettuato, d’intraprendere lunghi e pericolosi viaggi, di conoscere lontani paesi e di visitare inesplorate regioni? Fa di mestieri inoltre che il personale di queste Biblioteche si educhi alle speciali e non facili esigenze di questo servizio, che esso stia in continue relazioni coi giovanetti, possa servir loro di guida intelligente, sappia guadagnarne la fiducia, l’affetto e la stima. Nelle grandi Biblioteche ciò è assolutamente impossibile. Esclusi i giovinetti, basterebbe, volendolo, richiedere uno speciale permesso pei libri di frivolo argomento e per gli erotici; ma se pure uno di questi libri càpiti in mano del lettore, il male non assumerebbe poi un carattere di molta gravità. [p. 40 modifica]In esse l’impiegato, perchè ha da compiere altre faccende, e perchè chi le frequenta sa da se stesso provvedere ai suoi studi, basta che assista il lettore nelle sue ricerche bibliografiche, quando questi ne chieda l’aiuto. Le grandi Biblioteche non hanno mai servito, nè possono servire utilmente ai giovanetti. È cosa strana il pretenderlo. Ciò posto, perchè, a modo d’esempio, nella città di Firenze non se ne trova ancora una accomodata ai loro bisogni intellettuali, mentre vi sono pubbliche Biblioteche che nessuno sa scoprire a quale uso arcano siano esse destinate?

«Dopo aver provveduto alla istituzione di Biblioteche per la gioventù, prime fra tutte per importanza assoluta si presentano le Biblioteche comunali. E poichè ancora non ne abbiamo, non basta trovare i mezzi (che per tante cose meno utili e necessarie ci sono), non basta studiare l’ordinamento delle Biblioteche popolari, che in sì gran numero esistono negli Stati-Uniti d’America, in Inghilterra, nella Scozia, nella Svizzera, nell’Olanda, nel Belgio, nella Francia, non basta scegliere un sistema praticamente attuabile e col quale in poco tempo si possano fondare; bisogna concorrere coi lumi, coi consigli e con indefesso lavoro alla direzione, all’incremento di queste piccole Biblioteche, e si preparino e si stabiliscano le cose per modo da rendere assai semplice e facile il compito di amministrarle ai maestri delle scuole elementari, perchè a questi appunto, come in Francia, sarebbe bene che fossero affidate.

«Quando in ogni villaggio noi avremo una piccola Biblioteca circolante (da potersi col tempo rimutare fra i vicini villaggi, secondo il sistema scozzese) di almeno 200 opere che descrivano il nostro paese, che ne ricordino l’antica grandezza, narrino le agitate e dolorose vicende, a traverso le quali la patria nostra conseguì l’indipendenza, la libertà e l’unità; che per via di racconti ed esempi [p. 41 modifica]inspirino negli animi il culto del buono e del belio, e vi sveglino il desiderio del sapere; che, esponendo gli elementi delle scienze più importanti, descrivano le meraviglie della natura, spieghino i diritti ed i doveri di chi vive in civile consorzio, insegnino come si fanno i commerci, come si esercitano le industrie e le arti, quanto la scienza giovò alla coltivazione de’ campi e alla pastorizia; allora soltanto noi avremo maestri di villaggio assai più colti, allora l’educazione e l’istruzione non terminerà nella scuola e colla scuola, ma entrerà nella famiglia, si assiderà al focolare domestico, e colla sua benefica azione distruggerà i pregiudizi, dirigerà e consolerà il lavoro, insegnerà ad apprezzare i liberi ordinamenti, in una parola, ridurrà a nuova vita il campagnuolo e il proletario, migliorandone le condizioni materiali e morali.

«Che in un villaggio tutti sappiano leggere il primo libro di lettura, che si dà nelle scuole, sarà bella cosa; ma cosa ancor più bella e più necessaria sarà che il leggere divenga un mezzo efficace ad aumentare il pairimonio delle utili ed oneste cognizioni, il vincolo che stringa ed affratelli tutti nella difficile opera di svolgere le nostre ricchezze a comune prosperità, di vivere d’amore e d’accordo, non cercando che il bene della famiglia, del paese, l’onore e la grandezza della patria nostra. La scuola può far molto, ma sola non basta. E dove questa già esiste, dove si sono superate le difficoltà per introdurla, non bisogna fermarsi; perchè se vi si vogliono raccogliere i frutti, è d’uopo aiutarne con amorosa cura lo sviluppo della semenza affidata al terreno bene disposto.

«In quanto alle Biblioteche, di cui ogni città dovrebbe esser provveduta, nella più parte dei casi sarebbe conveniente che fossero unicamente circolanti, cioè che i libri si concedessero e restituissero in certe ore di dati giorni, [p. 42 modifica]perchè così scemerebbero d’assai le spese, e sarebbero utili a tutti i cittadini indistintamente. Per ciò che riguarda la formazione e l’ordinamento, si potrebbero modellare in gran parte su quella di Berna; e nei luoghi dove già esistono altre Biblioteche, sarebbe bene che mirassero anche a combattere con libri buoni e utili quelle private librerie circolanti, nelle quali non si dispensano che romanzi, e del peggior genere, che ad altro non servono che a guastar la mente ed il cuore di non pochi lettori. Se si vuole una cultura soda e seria, se si vuole veramente avviare il paese al grande avvenire al quale dovrebbe essere chiamato, bisogna ricercare e impiegare tutti que’ mezzi che possono tornare utili, e questo è certo uno di quelli che ha maggior efficacia.»

Un provvido pensiero, degnissimo d’essere mandato ad effetto, è senza dubbio questo, di esporre al pubblico un modello di Biblioteca scolastica ad uso dei maestri rurali, il cui scopo sia di mettere sott’occhio la suppellettile letteraria e scientifica che è necessaria alla loro condizione; di fornire loro una scelta di letture utili a loro ed agli scolari, e non sprovvedute di allettamento; e finalmente dar loro mezzo a diffondere coll’amor del sapere anche l’abitudine di leggere tra i frequentatori della scuola. Ebbero il mandato di preparare cotesto elenco alcuni benemeriti membri dell’Associazione italiana per l’educazione del popolo, che sono i signori cav. Giuseppe Sacchi, prof. Giuseppe Somasca, dott. Giammaria Maggi e Giorgio Giulini. Essi compirono l’opera con sollecitudine, e divulgarono l’elenco seguente che qui volentieri riproduciamo; e questa riproduzione potrà valere a far conoscere i titoli di opere che non sono tutte eccellentissime, e fra esse si tacciono di molte tuttavia migliori. Noi vogliamo ciò nonostante [p. 43 modifica]riferirlo testualmente, perchè segna questo il primo tentativo fattosi in questo genere in Italia:

La piccola Biblioteca scolastica di campagna è formata di cinque classi di libri che riguardano:

I. La lingua e le lettere.

II. La coltura morale e civile.

III. La storia e la geografia.

IV. Le scienze naturali e rurali.

V. L’aritmetica e la geometria.

PRIMA CLASSE — Lingua e Lettere.

Volumi.

1. Puoti, Grammatica italiana |||
 1
2. Passigli, Vocabolario italiano |||
 1
3. Sarena, Vocabolario metodico |||
 2
4. Cherubini, Istradamento al comporre |||
 1
5. Paladini, Lettere di ottimi autori |||
 1
6. Sacchi, Racconti |||
 1
7. Lambruschini, Letture |||
 2
8. Thouar, Letture giornaliere |||
 2
9. Parravicini, Giannetto |||
 4
10. Predari, Raccolta di Poesie |||
 1
11. Ambrosoli, Manuale della Letteratura |||
 4
14. Leveque, Grammaire Française |||
 1
15. Giusti, Proverbi toscani |||
 1

SECONDA CLASSE — Coltura morale e civile1

Volumi.

16. Roberti, Lunario civile Italiano |||
 1
17. Berlan, Catechismo costituzionale |||
 1
[p. 44 modifica]
18. Guala, Economia domestica |||
 1
19. Ghedini, I Proverbi spiegati al popolo |||
 1
20. Rameri, Il libro del Popolo |||
 1
21. Ricotti, Il libro del Contadino |||
 1
22. Tommaseo, Pensieri morali |||
 1
23.         —          Sull’educazione |||
 1
24. Ravizza, Un Curato di campagna |||
 1
25. Pellico, I doveri dell’uomo |||
 1
26. Martini. Sacra Bibbia |||
 3
27. Molli, Manuale del milite nazionale |||
 1

TERZA CLASSE — Storia e Geografia.

Volumi.

28. Bianconi, Geografia politica |||
 1
29. Da-Passano, Geografia astronomica |||
 1
50. Sommerville, Geografia fisica |||
 2
31. Branca, Vocabolario geografico |||
 1
32. Putz, Geografia e storia antica |||
 1
33. Schiapparelli, Storia generale d’Italia |||
 3
34. Salfi, Storia delle Lettere |||
 2
35.     —      Atlante geografico |||
 1

QUARTA CLASSE — Scienze naturali e rurali.

Volumi.

36. Brewer, La Chiave della scienza |||
 1
37. Omboni, Storia naturale |||
 1
38. Lessona, L’aria |||
 1
39.       —        Il mare |||
 1
40. De-Filippi, La Creazione terrestre |||
 1
41. Mantegazza, Dell’igiene |||
 2
42. Palma. Vocabolario dell’agricoltura |||
 1
43. Pasi, Economia rurale |||
 1
44. Lambruschini, Intorno al modo di custodire i bachi da seta |||
 1
45. Ambrosoli, Elementi di fisica |||
 1
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QUINTA CLASSE — Aritmetica e Geografia

Volumi.

46. Farufini, Sistema metrico |||
 1
47. Olivieri, Prime nozioni di geometria |||
 1
48.        —         Atlante di geometria |||
 1
49.        —         Pesi e misure decimali |||
 1

Riportammo questo elenco, benchè non si possa approvare in tutta la sua integrità; lo riportammo come un fatto esemplare; perocchè ne pare che per ogni specie di Biblioteca dovrebbe farsi altrettanto, e segnatamente per quelle che devono serpeggiare ne’ comuni rurali e promuovere quivi le cognizioni utili all’agricoltura. Non basta che coraggiosi editori facciano, è mestieri che uomini competenti sanzionino l’opera di questi.


Note

  1. Ne fa meraviglia che nella categoria precedente ed in questo siasi taciuto il nome di C. Cantù; il quale, da volere a non volere, è lo scrittore più popolare dell’Italia.