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In esse l’impiegato, perchè ha da compiere altre faccende, e perchè chi le frequenta sa da se stesso provvedere ai suoi studi, basta che assista il lettore nelle sue ricerche bibliografiche, quando questi ne chieda l’aiuto. Le grandi Biblioteche non hanno mai servito, nè possono servire utilmente ai giovanetti. È cosa strana il pretenderlo. Ciò posto, perchè, a modo d’esempio, nella città di Firenze non se ne trova ancora una accomodata ai loro bisogni intellettuali, mentre vi sono pubbliche Biblioteche che nessuno sa scoprire a quale uso arcano siano esse destinate?
«Dopo aver provveduto alla istituzione di Biblioteche per la gioventù, prime fra tutte per importanza assoluta si presentano le Biblioteche comunali. E poichè ancora non ne abbiamo, non basta trovare i mezzi (che per tante cose meno utili e necessarie ci sono), non basta studiare l’ordinamento delle Biblioteche popolari, che in sì gran numero esistono negli Stati-Uniti d’America, in Inghilterra, nella Scozia, nella Svizzera, nell’Olanda, nel Belgio, nella Francia, non basta scegliere un sistema praticamente attuabile e col quale in poco tempo si possano fondare; bisogna concorrere coi lumi, coi consigli e con indefesso lavoro alla direzione, all’incremento di queste piccole Biblioteche, e si preparino e si stabiliscano le cose per modo da rendere assai semplice e facile il compito di amministrarle ai maestri delle scuole elementari, perchè a questi appunto, come in Francia, sarebbe bene che fossero affidate.
«Quando in ogni villaggio noi avremo una piccola Biblioteca circolante (da potersi col tempo rimutare fra i vicini villaggi, secondo il sistema scozzese) di almeno 200 opere che descrivano il nostro paese, che ne ricordino l’antica grandezza, narrino le agitate e dolorose vicende, a traverso le quali la patria nostra conseguì l’indipendenza, la libertà e l’unità; che per via di racconti ed esempi inspi-