Salpieia, moglie di Fulvio

../LXIV ../LXVI IncludiIntestazione 13 giugno 2024 75% Da definire

Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris (1361)
Traduzione dal latino di Donato Albanzani (1397)
Salpieia, moglie di Fulvio
LXIV LXVI
[p. 288 modifica]

CAPITOLO LXV.

Sulpitia, moglie di Fulvio.

Sulpicia fu già una onorabilissima donna, la quale acquistò non meno lode, secondo la testimonianza delle donne romane, per la servata castità, che Lucrezia uccidendosi col coltello. E questa fu figliuola di Servio Patricolo, e moglie di Fulvio Flacco; e quegli amendue nobili uomini. E avendo lo senato, per ammaestramento dei libri Sibillini veduti dai Decemviri, determinato che fusse consacrata la statua di Venere Verticordia in Roma; acciocchè le vergini e le altre donne non so[p. 289 modifica] lamente s’astenessero da disonestà, ma eziandio più leggiermente si convertissero a più laudabile onestà; era stato comandato, secondo lo comandamento de’ Decemviri, per lo quale s’attendeva, che la più casta fra le donne romane consacrasse quello. E di tutta la moltitudine, della quale allora abbondava Roma, avvenne che furono elette cento, le quali fussero più famose di castità fra le altre; tra le quali fu eletta Sulpicia; e di comandamento del senato, secondo lo giudizio di quelle, ne furono elette dieci le più famose, e fra quelle dieci fu Sulpicia e ultimamente essendo domandata una delle dieci, di consenmento di tutte fu presentata Sulpicia: alla quale benchè fusse in quel tempo bella cosa consacrare la statua di Verticordia, molto fu maggior bellezza che ella fusse in tanta moltitudine messa innanzi a tutte le altre per castità, perchè non solamente fu guardata con ammirazione di tutti quegli che erano presenti quasi come una celestiale Dea, ma eziandio parve lo suo nome portato con ogni reverenzia per tutto lo tempo da venire a gloria incorruttibile. Ma dirà alcuno: Io domando se ne furono altre cento oneste; che potesse [p. 290 modifica] essere aggiunto a questa più che all’altre d’onestà, perchè giustamente ella fusse messa innanzi? Manifesto è, quelle solamente parevano oneste, che sono pensate continenti di ogni altro consorzio che del marito. La quale onestà certamente, se noi vogliamo guardare con migliore occhio, non solamente sta dal contenersi del toccare degli stranj uomini, la qual cosa molti fanno per forza, ma conviene che la donna, acciocchè interamente possa essere tenuta onesta innanzi alle altre, freni gli occhi cupidi e vaghi, e che ella gli costringa tra suoi confini; le parole poche e oneste, e favellare a tempo, fuggire l’ozio come certissimo e mortalissimo nemico dell’onestà; astenersi dal soverchio mangiare e bere, chè la disonestà si tempera secondo le vivande e il vino; schifare cantare e ballare come saetta di disonestà;, dar opera alla temperanza e sobrietà; aver cura delle cose della sua casa; aver serrati gli occhi a’ ragionamenti disonesti; rifiutare unzioni e odori; rifiutare soperchi ornamenti; mettere i piedi sopra i cattivi pensieri e appetiti, e a tutte forze e santi pensieri soprastare e vegghiare: e acciocchè io non trascorra ogni testimo[p. 291 modifica] nianza d’integra onestà, amare solamente suo marito con somma dilezione, sprezzar gli altri, se non gli amasse con una carità di frategli; e ancora al marito non n’è d’appressarsi senza alcuna vergogna dell’animo e della faccia a fine di fare figliuoli. Le quali cose forse non trovandosi nell’altre manifeste, furono trovate in Sulpicia; e giustamente fu messa innanzi all’altre.

Note