Cenni statistico-storici della Valle Vigezzo/Parte 1/II. Strade
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II.
Strade.
Quattro strade principali danno adito alla Valle di Vigezzo. La prima proviene dal piano dell’Ossola; La seconda da Locarno per le Cento Valli; la terza da Canobbio per la Valle Canobbina; la quarta pure dal Cantone Ticino per la Valle Osernone. La Strada dell’Ossola è la più importante, ed è lunga da Santa Maria Maggiore a Domodossola circa otto miglia. L’Ingegnere Professore Gioanni Antonio Borgnis da Craveggia pubblicava nel 1821 coi tipi del Fain in Parigi il progetto d’una strada carreggiabile da stabilirsi tra Domodossola, e la Valle Vigezzo. Diviso questo scritto in due parti; esponeva nella prima i vantaggi, nella seconda la presunta spesa, fatta ascendere a lire cento ottantasette mille quattrocento trenta. Le Comunità Vigezzine efficacemente sussidiate dalla Provincia, e da’ Particolari oblatori deliberavano, d’intraprendere un’opera di tanta importanza, e nominavano una deputazione, alla quale ci gloriammo di presiedere, perchè a tutta quanta questa bisogna a nome dei pubblici provvedesse. I lavori aveano principio nell’anno 1825; e tuttochè incagliati più volte da immense difficoltà d’ogni genere, giungevano a buon termine nell’anno 1840. Or dunque la strada da Domodossola a Santa Maria Maggiore, centro e Capo-luogo della Valle, è intieramente accessibile alle vetture d’ogni genere, meno il solo passaggio del fiume Toce, sul quale niun ponte sin’ora fu fatto. Il dispendio incontrato per tale costruzione ascende a circa lire cento novanta mila, delle quali lire cinquanta mila furono pagate volontariamente dai facoltosi Vigezzini; lire settantamila dalla provincia, ed altrettante dai Comuni di Vigezzo. Giova ora sperare che i paesi laterali al Borgo Capo-luogo penseranno allo stabilimento delle loro strade carrettiere di diramazione, e già Buttogno, Grana, Craveggia, Toceno e Malesco ne diedero, o stanno per darne l’esempio. Per tal modo la Valle sarà presto battuta in ogni senso da buone strade carrettiere, le quali serviranno senza dubbio non meno ai comodi, che agli utili della vita. E qui ci perdoni il Lettore, se noi diamo sfogo ai bisogni del nostro cuore. Salvete, o valorosi, che promoveste, che sosteneste una spesa di tanta importanza per la Valle; pace, o nemici d’ogni innovazione, e delle buone strade specialmente, sì, pace una volta. Mirate i comodi indicibili, mirate i grandi vantaggi che ancor nascente, già apporta la nuova strada Vigezzina, e ricredetevi dallo scisma pel vostro bene e per quello della Patria.
La Strada che da Santa Maria Maggiore mette a Locarno è lunga otto ore, o miglia sedeci di cammino. Stendendosi direttamente a levante passa per Malesco, Re, Dissimo, Olgia, e quindi per le Cento Valli, cosi dette dalle molte, e profonde sinuosità che presenta quel tratto di paese, e che allungano non poco la strada. Questa strada non è al certo buona, ed anzi in molti luoghi è piuttosto disastrosa, tuttochè sia assai frequentata. È voto caldissimo di tutti i buoni che venga presto ridotta carrettiera in continuazione della nuova Vigezzina, e quest’opera non potrebbe che essere sommamente vantaggiosa ai due paesi. Per essa in una piccola giornata di comodo, ed amenissimo viaggio si passerebbe dalle falde del S. Gottardo e del S. Bernardino a quelle del Sempione: per essa le grandi strade che superano questi monti sarebbero grandemente ravvicinate: per essa i forestieri provenienti dalla Svizzera, e dalla Germania potrebbero passare il Sempione, ed inoltrarsi ne’ Regi Stati Sardi senza commettersi alle acque, o superare altre frontiere: per essa finalmente le derrate del porto di Genova arriverebbero direttamente, e senza bisogno del Lago Maggiore alle strade del S. Bernardino, e del S. Gottardo. Né conseguente in modo da non potersi sostenere, sarebbe la relativa spesa. Il tratto Svizzero, giusta un calcolo recente che abbiamo ora sott’occhio, esigerebbe una somma di lire cento ottanta mila, e con altre lire cento mila ai più si costruirebbe il tratto Vigezzino. Per tal modo col dispendio di ll. 280,000 lo Stato nostro, il Cantone Ticino, e questa Valle avrebbero una strada di somma importanza, e di immensi vantaggi; importanza, e vantaggi forse non conosciuti, e quanto dovrebbersi apprezzati.
A maggior prova di quanto diciamo, non sarà fuori di proposito, e discaro ai nostri Lettori l’aggiungere quanto scriveva la Commissione della Strada ferrata Lombardo-Veneta nel suo voto ragionato sulla preferenza delle due linee fra Brescia e Milano, e stampato in quest’ultima città per Giuseppe Bernasconi nel 1841. Questa chiarissima Commissione composta dai celebri professori Carlini, Borgnis, Zuradelli, Bazzini, e Cattaneo, dopo di aver opinato per la linea da Brescia a Bergamo, Monza e Milano, e dopo di aver dimostrata la somma convenienza di congiungere la grande Strada ferrata col lago di Como mediante un canale naviglio dall’Adda a Trezzo che faciliterebbe la celere navigazione dal Po alle Alpi, ed alla suddetta strada ferrata a Trezzo, prosegue dicendo: — Siccome la sopra descritta celere comunicazione acquea si estenderebbe da Trezzo sino all’estremità superiore del lago di Como, così si otterrebbe da Venezia a quel punto il più pronto trasferimento possibile di persone e di cose, in virtù del quale sarebbero chiamate sulla strada ferrata Veneta le provenienze della Spluga, del S. Bernardino, del S. Gottardo, e del Sempione. Ad ottenere sì desiderabile intento, gioverebbe non poco che il Governo del Cantone Ticino, il quale con lodevole perseveranza non cessò mai di occuparsi attivamente delle opere stradali utili, rivolgesse la sua sollecitudine al perfezionamento della strada conducente da Dongo a Bellinzona, passando per San Iorio1, come pure alla formazione della già proposta strada di Cento Valli da Intragna alla Valle Vigezzo. Sì l’una, che l’altra diverrebbero importantissime, come diremo più sotto, per mettere la ferrata Lombardo-Veneta in intima relazione co’ rami precipui dell’europea circolazione, e nel tempo stesso per procurare al Cantone Ticino gli utili ragguardevoli derivanti da numerosi transiti. È da osservare che la strada di Cento Valli in continuazione della Vigezzina (già molto inoltrata) avrà, oltre lo scopo indicato, quello non meno utile di stabilire una celerissima comunicazione dal Sempione a Como, e Milano, quando sarà compiuta la stada ferrata tra Monza e Como, oppure tra Milano e Como.
Dopo eseguita la ferrata Lombardo-Veneta, non che le linee di comunicazione sì acquee, che terrestri di cui parlammo, chi volesse recarsi da Londra a Venezia per la via più celere, ed in pari tempo più, economica, qualunque fosse il suo scopo o di visitare semplicemente l’Italia, o di recarsi nel Levante per l’Adriatico, o ben anco di andare alle Indie Orientali per la via dell’Egitto, o della Siria, dovrebbe seguire necessariamente una delle seguenti direzioni:
Prima — Londra, Dieppe, Besançon, Lausanne, Sion, Brig, Sempione, Crevola, Valle Vigezzo, Locamo, Bellinzona, Dongo, Trezzo, Venezia per la strada ferrata.
Seconda — Londra, Ostenda, Colonia, Basilea, Zurigo, Altorf, Bellinzona, Dongo, Trezzo, Venezia.
Terza — Londra, Calais, Lilla, Strasburgo, Basilea, Zurigo, Altorf, Bellinzona, Dongo, Trezzo, Venezia.
Le tre indicate direzioni coincidono intieramente da Bellinzona sino a Venezia.
Le due ultime hanno inoltre comune andamento da Basilea a Bellinzona.
La prima, e la terza differiscono assai poco di lunghezza, essendoché la terza è più breve di meno di un diciottesimo. La seconda, che è la più lunga, sorpassa la lunghezza della terza di più d’un sesto.
Ciò che distingue eminentemente le tre direzioni indicate da qualunque altra è, oltre la molta importanza relativa dei luoghi da esse incontrati, la singolare prerogativa di potersi prevalere del maggior numero, e della maggior lunghezza di comunicazioni celeri, od incominciate, o da essere probabilmente incominciate in breve, che possano esistere in Europa. Tutte tre primieramente si prevalerebbero di celeri comunicazioni della vistosa lunghezza di miglia geografiche 169 per la parte del viaggio tra Dongo e Venezia.
La prima direzione passante per Parigi, non avrebbe che il terzo circa della sua totale lunghezza non suscettivi dello stabilimento di celeri comunicazioni. La seconda ne avrebbe soltanto la settima parte, e così compenserebbe in qualche modo la maggior sua lunghezza relativa. La terza poi ne avrebbe la quinta parte.
La prima direzione sarebbe quella che dovrebbero seguire i viaggiatori e le merci diretti sopra Venezia da Parigi, dalla Francia meridionale, e quelli che intendessero recarvisi dalla Spagna, e dal Portogallo. La seconda sarebbe la più acconcia per la Germania occidentale, pel Belgio, per l'Olanda, ed anco per l’Inghilterra in caso di guerra colla Francia, La terza sarebbe la più opportuna per la Francia settentrionale.
Fin qui la prelodata Commissione, agli autorevolissimi ragionamenti della quale male si potrebbe per noi fare la menoma chiosa. Ben vorremmo sapere che cosa risponderebbero alle accennate deduzioni di fatto, coloro i quali per nera e brutta invidia derisero sin’ ora, ed in mille modi incagliarono la costruzione della nuova strada Vigezzina.
La strada a Canobbio ha origine al di sotto di Malesco, e superando la parte più bassa della corona dei monti verso est, est sud, dopo due miglia giunge a Finero; passa indi nella disastrosa Valle Canobbina, ed a Canobbio, borgo distante da Santa Maria Maggiore miglia dodici, e dieci dal sito ove la strada incomincia. Questa strada non è praticabile alle bestie da soma; è sommamente malagevole anche ai pedoni, i quali, e specialmente quei della Valle Canobbina, sogliono percorrerela con delle scarpe di panno-lana. Da parecchi anni si tratta di ridurre anche questa strada a carrettiera; Canobbio, più d’ogni altro, non tralascia istanze, e mostrerebbesi anche disposto a considerevoli sacrifici; ma ciò non ostante noi dubitiam forte che l’opera sia superiore alle forze, a meno che non v'intervenga la benefica soccorritrice mano del Governo, mosso a compassione dall’infelice stato della Valle Canobbina, la quale, sterile e disastrosa, non ha altra prospettiva di miglioramento che la sistemazione di una buona strada di comunicazione colla Valle Vigezzo, e con Canobbio.
La strada che dal Cantone Ticino mette a Vigezzo per la Valle Osernone è, può dirsi, di nessuna conseguenza, ed è pochissimo frequentata. Percorrendo il luogo di quella Valle, arriva allo stabilimento dei Bagni termali di Craveggia, e da questa, superata la vetta dei monti al nord nordest, discende nel piano Vigezzino. La lunghezza di questa strada da Santa Maria Maggiore a Locarno può valutarsi a miglia venticinque.
- ↑ La strada da Dongo a Bellinzona per S. Isorio è la più diretta e la più breve per congiungere il lago di Como col lago Maggiore.