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Antonio Borgnis da Craveggia pubblicava nel 1821 coi tipi del Fain in Parigi il progetto d’una strada carreggiabile da stabilirsi tra Domodossola, e la Valle Vigezzo. Diviso questo scritto in due parti; esponeva nella prima i vantaggi, nella seconda la presunta spesa, fatta ascendere a lire cento ottantasette mille quattrocento trenta. Le Comunità Vigezzine efficacemente sussidiate dalla Provincia, e da’ Particolari oblatori deliberavano, d’intraprendere un’opera di tanta importanza, e nominavano una deputazione, alla quale ci gloriammo di presiedere, perchè a tutta quanta questa bisogna a nome dei pubblici provvedesse. I lavori aveano principio nell’anno 1825; e tuttochè incagliati più volte da immense difficoltà d’ogni genere, giungevano a buon termine nell’anno 1840. Or dunque la strada da Domodossola a Santa Maria Maggiore, centro e Capo-luogo della Valle, è intieramente accessibile alle vetture d’ogni genere, meno il solo passaggio del fiume Toce, sul quale niun ponte sin’ora fu fatto. Il dispendio incontrato per tale costruzione ascende a circa lire cento novanta mila, delle quali lire cinquanta mila furono pagate volontariamente dai facoltosi Vigezzini; lire settantamila dalla provincia, ed altrettante dai Comuni di Vigezzo. Giova ora sperare che i paesi laterali al Borgo Capo-luogo penseranno allo stabilimento delle loro strade carrettiere di diramazione, e già Buttogno, Grana, Craveggia, Toceno e Malesco ne diedero, o stanno per darne l’esempio. Per tal modo la Valle sarà presto battuta in ogni senso da buone strade carrettiere, le quali serviranno senza dubbio non meno ai comodi, che agli utili della vita. E qui ci perdoni il Lettore, se noi diamo sfogo ai bisogni del nostro cuore. Salvete, o valorosi, che promoveste, che sosteneste una spesa di tanta importanza per la Valle; pace, o nemici d’ogni innovazione, e delle buone strade specialmente, sì, pace una volta. Mirate i comodi indicibili, mirate i