Cenni statistico-storici della Valle Vigezzo/Parte 1/III. Clima - Salubrità

III. Clima - Salubrità

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III.

Clima-Salubrità.

Da quanto si è detto superiormente, appare che la Valle di Vigezzo trovasi esposta al perfetto mezzodì. Il sole all’equinozio percorre il mezzo preciso della sua lunghezza, spuntando dall’apertura, che mette a Locarno, e tramontando da quella che accenna a Domodossola. L’aria vi è purissima, e quale suolsi avere nei paesi elevati ed asciutti. I venti entrando nella Valle pei due soli di lei sbocchi, soffiano sempre da ponente a levante, o viceversa, ed i primi sopratutto sono assai frequenti, impetuosi, e freddi. La temperatura tuttavia si allontana così dal freddo rigido, come dal calore [p. 10 modifica]eccessivo, ed ordinariamente non sorpassa i venti gradi positivi, od i sette negativi del termometro reaumuriano. L’inverno vi è piuttosto lungo, e le nevi che cadono talvolta in novembre o decembre, non partono che col mese di marzo.

La salubrità dell’aria Vigezzina è conosciuta, ed apprezzata persino in lontane regioni. E difatto essa ha tutti i requisiti voluti per essere tale, essa è cioè purissima, asciutta, ventilata, assai ossigenata, e non ingombra da paludose, mefitiche esalazioni. La Valle Vigezzo essendo pienamente aperta, e molto larga, non ha alcuno degli inconvenienti soliti osservarsi in quasi tutte le altre, non ha cioè nè acque, nè aria stagnanti, nè molto meno accumulamento di dense e frequenti nebbie. Che anzi un giorno nebbioso è per Vigezzo un fenomeno straordinario. D’altronde i numerosi boschi che l’attorniano, le limpidissime acque, che gaie e spumanti scendono dai monti, l’erbe salubri, i saporitissimi frutti che produce un suolo secco e sabbioso, contribuiscono non poco alla salubrità della Valle. Il perchè, può dirsi, sconosciute sono le affezioni scrofolose, rachitiche, erniose, impetiginose, sifilitiche, non meno che i mali di pietra, il cretinismo, il broncocele, le ostruzioni, le idropi ecc. ecc.

In generale egli è costante non soffrire il clima di Vigezzo le croniche malattie di qualunque natura esse sieno; che esse vengono prontamente sanate, oppure corrono celeremente al loro estremo fine.

La temperatura di Vigezzo però tanto per essere paese montuoso ed assai elevato, come per aver di fronte i sempiterni ghiacci delle Alpi è assai incostante, e continuamente variabile. Ad un giorno caldissimo, succede spesso una notte assai fredda; a quindici gradi positivi subentrano in poche ore lo zero, ed anche diversi gradi negativi. Questo succede per lo spirare dei venti del nord, che prontamente [p. 11 modifica]raffreddano l’aria, e portando il gelo nel cuore dell’estate, distraggono in meno che si dice ogni raccolto. Le rapide mutazioni di temperatura poi fanno si, che le malattie dominanti nella Valle sieno le infiammazioni, e specialmente quelle degli organi del petto, le quali tanto più facilmente si sviluppano in quantochè l’aria abbonda di ossigeno, e d’ogni altro principio imfiammabile.