Cenni statistico-storici della Valle Vigezzo/Parte 1/I. Posizione geografica-Denominazione
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I.
Posizione geografica — Denominazione.
Fra le Valli delle alpi Leponzie, che dal monte Rosa si estendono sino al S. Gottardo, distinguesi in particolar modo Valle Vigezzo per sorprendente amenità, e non volgare incivilimento. I monti che la circondano, essendo di mediocre altezza e rivestiti di folti boschi misti a pascolo, non lasciano scorgere che poche roccie nude, e presentano all’occhio quelle gradevoli, ed armoniche variazioni, che a grande stadio, e dispendio cercansi introdurre nei giardini Inglesi, e che tanto valore procacciano ai preziosi paesaggi del Lorenese, e dei due Poussin. Numerosi casolari ben fabbricati, e popolosi danno ornamento, e vista a questa bella Valle dell’alto Novarese, la quale al pregio di contenere piacevoli, svariate, e ridenti prospettive, aggiunge quello speciale di possedere non pochi grandiosi edifizii sì sacri, che profani, che più ad opulente città che ad alpestri regioni direbbersi convenire. Dall’alto de’ suoi monti poi d’ogni dove di facile, ed amena salita, si gode da una parte dell’imponente catena
centrale delle Alpi, dall’altra dell’amena vista dei Laghi, e della magnifica pianura Lombarda.
La Valle Vigezzo trovasi all’estremità nord dello Stato; al nord nord est da Torino; al levante del piano dell’Ossola, ed a ponente del Cantone Ticino, con cui confina. La sua elevazione è di metri 717 dal livello del mare; metri 512 dal Lago Maggiore, e metri 411 dal piano dell’Ossola. La racchiudono le montagne, che nella direzione da ponente a levante si diramano dal Sempione e dal monte Rosa: disgiunte esse in origine per lasciare il piano d’Ossola, si avvicinano strettamente all’est di detto piano presso Masera, e solo separate dal torrente Melezzo proseguono per circa quattro miglia sempre tendenti all’oriente, ed in direzione ascendente. Alla metà di quel cammino, e precisamente al Riale di Pajesco termina il Mandamento di Domodossola, ed incomincia quello di Santa Maria Maggiore. Giunte poi le soprammentovate catene di monti al villaggio detto Riva di Gagnone frazione del comune di Druogno, divergono fra loro, e lasciato un piano elittico uniforme di circa sette miglia di lunghezza sopra uno di larghezza, si riavvicinano nuovamente presso il comune di Re. Da questo punto, separate solo da altro torrente pure chiamato Melezzo, proseguono a levante sino a Locarno. Al Riale della Rebalasca ha termine il Mandamento, e lo stato da quella parte, ed incomincia il territorio delle Cento Valli frazione del distretto di Locarno nel Cantone Ticino.
La Valle Vigezzo ha impertanto due aperture, o sbocchi, uno all’occidente, che mette al piano dell’Ossola; l’altro all’oriente, che conduce al Cantone Ticino. I suoi precisi confini sono, al nord, nord-ovest, ovest i mandamenti di Crodo, e Domodossola; al sud-ovest il mandamento di Ornavasso per mezzo di monti; al sud i mandamenti di Pallanza, ed Intra pure per via di diverse catene di monti; all’est, sud-est il mandamento di Canobbio; all’est, est-nord il Cantone Ticino. La sua massima lunghezza è di miglia quattordici, e la sua maggior larghezza di miglia otto, ivi compresa la base dei monti, che la circondano.
Il Bescapè parlando delle tre Valli Ossolane, Divedro, Antigorio, Vigezzo, dice che i loro nomi sembrano, specialmente secondo il linguaggio del paese, indicare antichità, vetustà videntur autem hae tres postremae valles, nescio qua de causa, sonare, praesertim secundum vulgarem sermonem, vetustatem aut antiquitatem. La denominazione di Vigezzo deriverebbe dunque da vecchio, vecchietto, vecchiezza, o meglio secondo il dialetto Vigezzino, da Vigett piccolo vecchio. Tuttochè siavi realmente in questi nomi molta somiglianza, i più sostengono derivare il nome di Vigezzo da Video glacies, videns glacies, o meglio dal volgare Ossolano Vi-gezz vedi ghiaccio. E difatto presso molti popoli dell’Ossola si dice vi in luogo di guarda-vedi, e gezz, giazz, giacc per ghiaccio. Vigezzo deriverebbe dunque da Vedi ghiaccio, per motivo che le stanno continuamente a vista i perpetui ghiacci delle grandi Alpi, che limitano a ponente il piano dell’Ossola, e la Valle, e che si risguardano come la causa più possente della sua sterilità.