Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/A.
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VOCABOLARIO ITALIANO DELLA LINGUA PARLATA.
A.
A. Lettera vocale, la prima dell’alfabeto, ed è communem. di genere femminile: « Un’A grande: - Due a piccole. » || In forza di sost. prendesi per Principio; ma solo nelle maniere Essere all’a, Rifarsi dall’a; Dall’a alla zeta: « In quella casa mi dovetti rifare dall’a, e comprare ogni cosa :— gli raccontai tutto dall’a alla zeta (dal principio alla fine). »
A. prep. che ordinariam. prende dopo di sè per miglior suono un d quando precede una parola incominciante per un’altra a, e spesso lo prende anche quando la parola seguente incomincia per altra vocale, secondo che è consigliato dall’orecchio. || Preposta a un infinito incominciante per la stessa vocale, spesso si tace nel parlar famil., compenetrandosi con essa, come « Ci vuol molto andar di là? Mandalo annaffiare l’orto. » || In questa stessa qualità di prep. componcsi con l’articolo, e se ne fa Al, Allo, Alla, Agli, Ai, o A’ e Alle. || Moltissime poi sono le relazioni significate da essa, delle quali noteremo le principali e più comuni.
A. — 1. Indica il termine di movimento e di direzione verso un luogo, o verso una persona o una cosa: « Andare a Roma: - Arrivare alla porta: - Mandar lettere ad uno: — Andare al cassettone ec. » A questa relazione a appartiene il modo ellittico e comune: Porta a Prato, Porta a Lucca ec., che significa Porta per cui si passa andando a Prato, a Lucca ec. || Sotto la stessa relazione comprendesi anche l’indirizzo delle lettere e di tutto ciò che si manda ad alcuno, o si dirige a qualche luogo: « Al signor N. N. - A Livorno, a Roma. » || Posta dopo moltissimi altri verbi od aggettivi, che non hanno in sè idea esplicita di moto, serve al loro compimento logico e grammaticale: « Parlare a uno: - Dare, Concedere, Attribuire, Donare, Regalare, Togliere, Negare ec. qualche cosa ad alcuno: - Amico, Nemico, Avverso, Fedele, Infedele, a qualcuno: - Pronto, Inclinato, Disposto ec. al bene, al male: - Sacro, Dedicato, Inalzato, al nome di Maria; » e spesso nelle iscrizioni tacesi l’aggettivo o un verbo d’augurio o di consacrazione: « Alle anime dei defunti: — A Dio ottimo massimo ec. » || Seguita da un nome od infinito, serve spessissimo a indicare lo scopo, il fine; ed equivale a Per: « Ad esser rispettato val più la virtù che le ricchezze: - A capire una cosa ci vuol tempo e pazienza: - L’ho fatto a utile tuo, a tuo vantaggio: — Vivere a scapito degli altri. » || Col verbo Sonare, indica il fine per cui si suona: « Sonare a morto, a festa, a messa, a vespro a raccolta ec. » || Indica anche l’effettno, la conseguenza: « Esser ferito a morte: — Battersi a sangue: — Fare una cosa a piena sodisfazione di un altro ec. » || Ed anche l’uso, l’ufficio, l’incarico, l’onorificenza e simili, al quale una persona o una cosa è riserbata, eletta, o serve; e sta in luogo di Per: « Eleggere a deputato alcuno: — Mettere a guardia della casa ec. » || L’occasione immediata, la cagione, il motivo; e spesso si premette a un infinito: « Destarsi al più piccolo rumore; Scoraggirsi alla più piccola avversità: — A vedere il generale caduto, l’esercito si sbandò; Pianse a udire quel racconto. » || L’istrumento o il mezzo, con che si opera; e sta invece di Con: « Campare a pane e acqua; Tenere un giumento a paglia; Uccidere a tradimento; Chiudere a chiave; Battersi alla pistola ec. » || Parlandosi di macchine, serve a indicare il mezzo per cui si fanno agire: « Torchio a mano, a macchina: — Mulino ad acqua, a vento, a vapore: — Orologio a cilindro, ad áncora ec. » || Il modo, la forma, la materia d’un lavoro, di un ornamento, di un’acconciatura ec.: « Lavorato a oro, a fiorami, a onde: — Fatto a rabeschi: - Muro a secco, a retta, a scarpa: — Pavimento a mattoni, ad ambrogette, a smalto ec. » || Il modo o la specie della coltivazione: « Campo a grano: - Terreno a vigna, a oliveto: - Bosco a capitozze: - Innestare a occhio, a buccia ec. » || Il modo o la specie del giuoco: « Giocare al biliardo, a carolina, ai birilli, a calabresella, alle minchiate ec. » || Le varie maniere onde uno sta, si atteggia, opera: « Se ne stava a braccia aperte; Ce ne stavamo a sedere: - Gli rispose a capo basso; a fronte alta. » || — 2. Innanzi a un sostantivo, compone con esso una maniera avverbiale, esprimente qualificazione: « Operare ad inganno: - Parlare a malizia: » lo stesso che Operare ingannevolmente, Parlare maliziosamente. || Parlandosi di Governi, denota la forma di essi: c « Reggersi a monarchia, a repubblica. » || Serve pure a indicare la maniera ond’altri è provveduto di checchessia; più spesso nella locuz. Star bene o male, e con gli adiettivi Ricco, Scarso, Stretto,e sim.: « Star bene o male a quattrini : — Stare bene o male a ingegno, a riputazione, a salute, a sostanze, a grano, a vino ec.; Ricco a denari; Scarso a giudizio. » || La somiglianza, la conformità, l’imitazione in far checchessia; ed equivale a Secondo il o la: c «Vivere all’usanza degli antichi: - Parlare al modo de’ matti: — Vestire alla moda ec. » || A quest’uso della prep. A si riferiscono i modi avv. All’antica, alla moderna, all’italiana, alla francese, alla greca, alla carlona ec.: « Vivi all’antica, parla alla moderna. » || Denota pure i segni, gl’indizj, e tutto quello, a che si riconosce checchessia, o si trae una congettura, o si forma un giudizio; e spesso equivale a Da: « All’abito, alla parlata, sembra forestiero: — Alla cera pare un galantuomo: — Riconoscere alcuno alla voce, al modo di camminare ec. » || Il confronto, il paragone; ed è lo stesso che A confronto di, Rispetto a, e sim.: « A quello che avrei da dire, non ho detto nulla: — Al bisogno che abbiamo, son pochi i quattrini. » || Il luogo, dove è una persona o una cosa, o dove si fa o avviene checchessia, ed equivale a In: « Dimorare, Stare ec. a Firenze: - Studiare a Pisa: - Statua scolpita a Roma. » || La prossimità; e sta in vece di Presso, Vicino: « Son celebri le battaglie date a Palestro, a S. Martino, a Solferino: - Piangere alla tomba di alcuno: - Sedere alla porta di chiesa. » || E in questa medesima relazione si usa in alcune proposizioni ellittiche per indicare un ponte, un borgo, un canto, una porta di città ec., premettendola al nome d’un luogo, d’una chiesa, d’un segno o d’altro, che sia quivi o poco distante; e allora per lo più vale Appresso: « Ponte a Santa Trinità, alle Grazie; Pieve a Nievole; Canto alla Macina, alle Rondini, alla Paglia, Porta a S. Gallo, a S. Giorgio ec. » || L’intervallo o la distanza di luogo, ed ha per correlativa la preposizione Da, espressa o sottintesa: « Da Firenze a Roma: — A dieci passi di distanza: — A quattro miglia da Prato: - Da parte a parte ec. » || L’intervallo o il tratto di tempo: « Di qui a un altro anno; Da oggi a domani; Da un secolo all’altro. » || Oggi a otto, Oggi a quindici, Domani a otto, e sim., sono modi che servono ad indicare quel giorno che sarà l’ottavo o il quindicesimo dal giorno d’oggi o di domani. || Accenna anche distinzione, differenza: « Dal detto al fatto c’è un gran tratto: - Da Michelangelo al Bernini c’è la sua bella differenza. » || La presenza d’alcuno a un fatto o a un’azione qualunque: e in questo senso è sempre congiunto coi verbi Essere, Trovarsi o simile: « Non posso dir nulla. perché non fui o non mi trovai al fatto: — Sono stato alle corse. » || E il trovarsi esposto ad alcuna cosa: « Stare, Rimanere al sole, ABATACCIO.
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ABBAGLIARE.
al vento, alla pioggia.» H La situazione di un oggetto rispetto a un altro, r esser rivolto verso alcuna parte: «Volgersi a levante, a ponente ec.: Finestra che dà a mezzogiorno.»|| Il tempo in cui si fa o avviene qualche cosa: «Al tempo de’ nostri antichi; Al fare del giorno. Alle due, Alle cinque; All’epoca de’ Ke; Al temjjo d’oggi; Al 24 d’agosto ec.» 1| ^ vita, Ad anni, A mesi, A mesate, A settimane, A giornate, per indicare lo spazio di tempo, in che alcuna cosa si fa o dura: «Prendere alcuno a giornata:- Esser condannato all’ergastolo a vita.» ji Serve anche a dinotare la quantità di prezzo, peso, misura, e sini.: «II grano si compra a venti lire il sacco: - Operaj a due lire al giorno: - Misurare a ettolitri; Calcolare a chili ec.» Il La opinione, la stima che si ha di una cosa o di una persona; e in tal senso dipende dai veibi Avere, Tenere, Pigliare, e precede qualche sostantivo adiettivo sostantivato, come Avere a vile. Tenere Pigliare a giuoco ec. li L’ordine, la distribuzione di numero o di quantità: «Venire a tre, a quattro alla volta; Camminare a due a due.» ij A quattro, A sei, A otto, parlandosi di veicoli, vale Tirato da quattro, da sei, da otto cavalli. Comunemente Tiro a quattro, a sei ec, per Carrozza tirata da quattro o sei cavalli, il Ripetuta insieme col nome a cui sta avanti, ancor che non esprima numero, serve a indicare successione, divisione, ripetizione: «A poco a poco; A fette a fette; A mano a mano; A ciocca a ciocca ce.» |J Forma pure altri modi avverbiali di vario significato, che saranno registrati a’ loro luoghi, come A corpo a corpo; A faccia a faccia; A parola a parola; A parte «^aWeec. ||Si adopera ancora in locuzioni per esprimere Giuramento, come Alla Croce di Dio; Al Nome di IJio ec., sebbene in questo senso oggi non sia molto usata. i| Ed altresì Eccitamento, come Al lupo al lupo; Al ladro al ladro; All’arme; Alla baionetta ec. || Augurio tanto in bene quanto in male, come A rivederci; A rotta di collo, e sini. A te, a lei, a voi, sono maniero usate tanto porgendo ad alcuno qualche cosa, quanto richiamandolo a far quello che gli si appartiene: «A te, prendi: -A voi, cominciate: - Presto, a noi.» i| Posta dinanzi al pronome Chi, serve spessissimo ad esprimer gara, concorrenza qualunque: «Fare a chi più corre; Scommettere a chi più presto indovina» ec. — 3. A, per proprietà di lingua, si premette al nome che fa r azione espressa dall’infinito, allorché questo dipende dai verbi Fare, Lasciare (in senso di Permettere), Vedere, Udire e Sentire: e Ho fatto fare al fabbro una chiave: - L’ho visto fare a lui: - L’ho udito dire a tutti.» || Premessa a un infinito, e in dipendenza specialmente del verbo Essere, forma una locuzione, che ha forza di futuro, ed equivale a Da o Per: «Detto questo, non ci sarà più nulla a dire:Nou ci resta più nulla a fare.» il In dipendenza poi del verbo Avere, oltre ad accennare il futuro, denota bene spesso convenienza, dovere, necessità, di fare ciò che vien dichiarato dall’infinito, al quale è premessa: «Vi dirò quello che avete a fare: - Gli
rincresce d’avere a rifare una parte delle spese.» — 4. Coli’ articolo o senza, serve a formare con le voci alle quali è premessa, varie locuzioni avverbiali, come A digiuno, A caso. Alla spicciolata, A bella posta, A buon mercato, All’imjìrovviso e cento altre, che sono dichiarate a’ loro luoghi.
t Si abusa di questa preposizione, 1. adoperandola in luogo di altre, contro le regole di nostra lingua, come A mezzo del tale vi spedirò, o vi farò sapere ec, in vece di Per mezzo del ce
— Il tale a nome Gregorio, in vece che Di nome o Per nome. 2. Dopo l’avverbio Insieme, in vece di Con, come: Venne insieme al fratello; sebbene questo uso abbia qualche es. non moderno. 3. Tacendola nel primo luogo delle maniere avverbiali indicanti ripetizione, successione, distribuzione, e sim., come: Tre a tre. Mano a mano. Corpo a corpo, Faccia a faccia ec. per A tre a tre ec. 4. Adoperandola in maniere esprimenti il modo della cucinatura o del condimento di qualche vivanda, come: Paste al brodo (nel brodo). Capellini al burro (col burro), Piselli all’olio ec. (con ’ olio) Bistecca ai ferri (sui ferri); Bove alla cazzarola (nella cazzarola) ec. 5. Usandola col nome indicante l’istrumento o il mezzo che serve a qualche lavoro, come: Lavoro al crocè (con l’uncinétto); JRitratto a colori (in colori); Tócco a penna (iu penua) ec. Nella maggior parte di qui’sti usi si nota l’intrusione del francese A ed Au. — Lat. ad.
Abatàcclo. i^egg. di Abate; Sacerdote o Cherico di vita riprensibile, ovvero sciatto nelle vesti e nelle maniere.
Abéte, s. m. Superiore o Capo di una Badia: < Il Padre Abate.» ìi Coniuncm. dicesi anche per Sacerdote; e più spesso usasi come titolo preposto al cognome: «L’abate Gioberti; L’abate Manuzzi.»iiE diccsi anche per Cherico. — Gr. e lat. abbas dal siriaco abbà. Padre,
Abatino, dim. e «czz. di Abate; Sacerdote piuttosto giovane, di persona un po’ piccola, e accurato nel vestire. Il Cherico di poca età.
Abatóne. accr. di Abate, più che altro nel secondo senso; Abate di grande persona.
Abatónzolo.». m. Sacerdote o Cherico sciatto nelle vesti e di piccola persona.
Abatùccio. dispr. di Abate; Sacerdote Cherico di poco conto.
Abbacare, intr. Propriamente Far abbachi o conti; ma oggi usasi solo nel senso di Fantasticare, Vagar con la mente in pensieri vani e senza conclusione: «E ora che vai abbacando?
- Armeggia e abbaca quanto vuoi.» Part. p. Ab1!.c.TO.
Abbacchiare e Bacchiare, tr. Battere con bacchio; e riferiscesi a olive, noci, castagne ed altri frutti, che si fanno cader dall’albero percotendoli con bacchio o pertica: «L’uso di abbacchiare le olive rovina le piante: meglio coglierle a mano.» || Di qui la maniera pg. e prov.: Abbacchiar le acerbe e le mature, per Sfogare i propri capricci, senza riguardo a condizione od età. Il Abbacclùar qualche cosa, dicesi familiarm. per Venderla a vii prezzo, per Io più costretti da necessità: «Ha dovuto abbacchiare la casa e il podere.» i| Di genitori,
che abbiano maritata una figliuola pur di levarsela di casa, si dice che l’hanno abbacchiata: «Povera ragazza! è stata proprio abbacchiata.» Part.p. Abbacchiato e Bacchiato.
Abbacchiata, s. f. L’atto dell’abbacchiare
Abbacchiatura.». f. L’operazione dell’abbacchiare.
Abbachino. (2im. di Abbaco; Libretto, ove si contengono soltanto i primi elementi dell’abbaco. || i^ar gli abbachini. Eseguire le prime operazioni dell’abbaco; e si dice de’ ragazzi.
Abbachista.». m. Colui che sa o che esercita l’arte dell’abbaco: non comune oggi, o, se mai, s’adoprerebbe solo ironicamente. «Che ne dice il nostro abbachista?»
Abbacinaménto.». m. L’abbacinare e L’abbacinarsi.
Abbacinare, tr. Propriam., Accecare alcuno per mezzo di bacini roventi, come facevasi in antico. Ma poiché il barbaro uso è cessato da gran tempo, il vocabolo ha perduto il suo primo significato, e s’adopera soltanto per Offuscare, Offendere gravemente altrui la vista, detto di luce eccessiva. E più che Abbagliare. Il Rif. a mente, giudizio oc, vale Sopraffare con un fraise splendore: «Certe dottrine perfidamente esposte abbacinano le menti degli incauti.» |i Detto di corpo luminoso. Superare col proprio splendore lo splendore di un altro corpo: «Il sole nascendo abbacina le stelle.» || E rifi.: «Gli occhi, la mente, le stelle si abbacinano.» Part. pr. ABBACINANTE. — Part. p. Abbacin.^to. — Ad. Occhi abbacinati, Occhi non vivaci, o per malessere,
i_icr altra cagione; Smorti. Abbaco.». m. Arte di fare i conti
mediante le cifre arabe, li Detto di scolare, La stessa operazione del fare i conti: «Ho fatto l’abbaco:- Ci ho da fare l’abbaco per domani.» |i II libretto, nel quale si contengono le regole del fare i conti: «Portami r abbaco: - Ho comprato l’abbaco degli Scolopj.» Il Volerci l’abbaco, si dice familiarm. quando alcuno non si raccapezza in cosa, che pure è facile e chiara: «Dìo mio! ci vuol l’abbaco?»-Lat. abacus; gr. Spai, Tavola.
Abbacóne.». m. Chi suole abbacare, fantasticare: «Siete pure il grande abbacóne voi.»
Abbadare. V. Badare.
Abbagliaménto.». m. L’abbagliai’e e L’abbagliarsi: «Abbagliamento degli occhi, della mente, dell’animo ec.>
Abbagliare, tr. Offuscare altrui la vista; detto di luce molto viva o di corpo assai lumino.so: «Il sole abbaglia gli occhi di chi lo guarda: 1 molti lumi ch’erano in quella sala abbagliavano la vista.» i| E assol.: «È una luce che abbaglia.»|| Detto di colore assai vivo: «Rosso cosi acceso che abbaglia.» |i /f,?. Sopraffare, rif all’animo, al giudizio ec. «È ima bellezza che abbaglia: Non vi lasciate abbagliare da certe apparenze, da certe dottrine, da certe ragioni.»;! Di cose d’arte: «Lo stile di certi scrittori abbaglia.» Nei quali usi figurati s’intende di una luce piuttosto falsa che vera, il E rifl. «Gli occhi, la vista, la mente ec. si abbagliano.» il Dicesi anche del passeggiero smarrirsi della vista per malat Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/59 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/60 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/61 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/62 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/63 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/64 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/65 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/66 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/67 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/68 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/69 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/70 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/71 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/72 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/73 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/74 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/75 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/76 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/77 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/78 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/79 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/80 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/81 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/82 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/83 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/84 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/85 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/86 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/87 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/88 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/89 AFFIBBIATURA.
34 AFFITTIRE.
sario.» Il Dare altrui per buona una cosa che non sia tale, che anche dicesi Appiccicare: «M’hanno affibbiato un biglietto falso di 100 lire.»|1 Affibbiarla a uno, lo stesso che Accoccargliela, Fargli qualche danno, dispiacere o brutto scherzo. Pari. p. Affibbiato.
Affibbiatura, s. f. L’atto e L’effetto dell’affibbiare, j. La parte della veste, dove s’affibbia: «Vestito stretto o largo d’affibbiatura.»
Affidare, (r. Commettere all’altrui fede, onestà, capacità: «Affidare ad uno l’amministrazione del patrimonio: - Atìidare i proprj figli a un maestro, a un educatore: - Affidare un ufficio, un negozio, un’impresa: - Affidare un segreto, ec.» || fìg. Affidare i proprj pensieri, senlimenli, ec. alla scrittura, alla carta, e simili, Esporli per mezzo della scrittura: «’rutto ciò che mi passa per la mente lo affido alla scrittura.» |] Affidare le cose alla memoria, Mettersele a memoria. Impararle a mente. || Usasi anche in senso di Render certo, sicuro; che più comuneni. dicesi Assicurare: «Il vostro buon cuore mi afi’ida, che la grazia, ch’io domando, mi sarà concessa.» (| ri fi. Commettersi con fiducia ad alcuno: «Affidati a Dio, a te stesso, e meno che puoi agli uomini.» i Ci si affida anche ad animali, o a cose tanto inorali, quanto fisiche: «Aflidati all’amore materno: - Il potatore spesso affidandosi a piccoli rami, precipita a terra: - E un cavallaccio questo, che non e’ è da affidarcisi.» Pari, p. Affidato.
Affienare, tr. Pascere di fieno. Mettere a fieno; e riferiscesi a cavalli o a muli. Part. p. AFFIENATO.
Affienata, s. f. L’azione dell’affienare: «Stamani al eavallo ho fatto dare una buona affienata: - Suonano le trombe della cavalleria per l’affienata. y>
Affienatura.». f. L’atto dell’affienare.
Affienire, inlr. Venir su sottile e stentato come il fieno; detto di biade. Pari. p. Affienito.
Affievoliménto.». m. L’affievolire, e L’affievolirsi.
Affievolire, tr. Render fievole, Indebolire: «Il sonno troppo prolungato affievolisce le forze: - Gli stenti, i dolori affievoliscono la salute: -I vizj, le discordie affievoliscono la potenza di un popolo.» Il ri^. e inlr. Addivenir fievole, debole: «La salute, le forze si affievoliscono: -Si affievolisce la vista dal troppo leggere: - La voce affievolisce dal molto gridare.» Part. p. Affievolito.
Affiggere, tr. Rif. comunemente a editti, bandi, leggi, avvisi, e simili, vale Dar loro pubblicità, apponendoli in luogo dove possano esser letti da tutti: «Il presente editto sarà pubblicato ed affisso nei luoghi soliti: Fu affisso alla porta del teatro un avviso.
- Affiggere, rif. ad occhio, sguardo,
e simili, vale Fissarlo: «Affissò in lei lo sguardo.» ij i-ifi. Guardare fissamente: «Si affigge in lei» comunemente si fissa. Wfig. Fermar l’attenzione, che anche in questo senso dicesi comunem. Fissarsi. Part. p. Affis.SO. — Dal lat. affigere.
Affigurare. V. Raffigurare.
Affilaménto, s. m. L’atto e L’effetto dell’affilare.
Affilaràto. ad. Disposto in filari;
detto di campo piantato di viti o di altri alberi.
Affilare, tr. Ridurre a taglio più fine i ferri taglienti, con rota o pietra atta a tal uopo; e riferiscesi più comunem. a rasoj, temperini, coltelli, e simili, il T.di zecca. Spianare la superficie de’pezzi di metallo che hanno a diventar moneta. li ri/?. Affilarsi ad alcunoil viso, Farglisi scarno, macilento Part. p. Affilato. - Ad. «Coltello, rasoio affilato.» || Naso affilato. Naso regolare e sottile. H Viso affilato. Viso magro, scarno: Fare il viso a/filato, Addivenire magro, scarno nel viso.
Affilare, tr. Mettere in fila; rif. principalmente ad alberi, piante che si pongono in dirittura. Pari. p. Affilato.
Affilata.». f. Leggiera affilatura; onde Dare un’affilata a un rasoio, a un coltello, Leggermente affilarli.
Affilatura,». f. L’affilare, e il Taglio stesso affilato.
Affilettare. tr. T. de’mur. Passare il taglio della mestola sulle commettiture de’ mattoni per renderle visibili. Ij T. de’cacc. Le§;are i filetti per fare quella.specie di rete, che dicesi ragna. Part. p. AffilettatO.
Affilettatùra.». f. L’atto e L’effetto dell’affilettare.
Affiliare, tr. e rifl. Ascrivere, Associare, 0, Ascriversi, Associarsi a una congregazione, corporazione, o compagnia qualunque, per lo più segreta. È voce che a molti non garba, e a ragione; e lo stesso dicasi della seguente: «Fu affiliato alla Giovane Italia: -Si affiliò all’Internazionale.» Part. p. Affiliato. - In forza di sost.: «I Gesuiti hanno affiliati da per tutto.» — Dal lat. filius, ma per mezzo del fr. affilier.
Affiliazióne, s. f. L’affiliare. || Le persone stesse affiliate: «L’Internazionale ha molte affiliazioni tra gli opera).»
Affinaménto.». m. L’affinare.
Affinare, tr. Render fino, sottile. || fig. Affinare la vista, l’orecchio. Farlo più acuto, più aqniaito; - l’ingegno, il gusto, lo stile. Farlo più colto, più squisito, più perfetto, il Rif. ad oro o altri metalli preziosi. Purificarli separandoli dalla scoria; più comunem. Raffinare, i i rt^. Purificarsi, detto di oro. Wfig. «La virtù si affina nel dolore.» Part. p. Affinato.
Affinatolo.». m. Specie di fornello per fondere e purificare metalli.
Affinatóre. verhal. da Affinare; Colui che aftina metalli.
Affinatura.». f. L’atto e L’effetto dell’affinare.
Affinchè, cong. che serve a denotare il fine la cagione, per la quale si fa o si dice una cosa.
Affine, cong. che ha lo stesso valore di Affinchè,euniscesicoirinfinìto preceduto dalla prep. Di: «Affine di saper la verità.» Meglio scriverlo disgiunto A fine, ciò richiedendo la particella Di, che gli serve di compimento.
Affine, ad. più spesso adoperato in forza di sost. Parente per affinità; e in più largo significato, Congiunto comunque di parentela: «Gli affini non possono sposarsi senza la dispensa: - Gli amici e gli affini.» i| fìg. detto di cosa. Che ha attenenza, o somiglianza con un’altra. Che è congenere con essa: «La miliare, la scarlattina, la rosolia sono malattie affini: - Materie
affini. Scienze affini. Significati affini, ec.» — Dal lat. affinis.
Affinità.». f. Parentela, che nasce per maritaggio tra i consanguinei della moglie e il marito, e tra i consanguinei dell’una e dell’altro. i| Affinità spirituale, Affinità che si contrae tenendo un bambino al battesimo, alla cresima, il ^3. Attenenza, Conformità, Somiglianza, tra due o più cose: «Il latino ha molta affinità col greco: - Studj che hanno poca affinità tra loro. * T. chim. Forza, per la quale due corpi tendono a unirsi tra di loro. — Dal lat. affinitas.
Affiochiménto.». m. L’affiochire.
Affiochire. inir. e W/!. Divenir fioco: «Sono affiochito dal molto gridare: - La voce di quel tenore si affiochisce presto.» Wfig. detto di lume. Indebolirsi molto, cominciando a spengersi: «La lucerna s’è a un tratto affiochita.» li Talora usasi nel tr. per Render fioco: «Dal parlare per molte ore ho affiochita la voce.» Part. p. Affiochito. - Ad. «Cantante affiochito.»
Affioraménto.». m. T. miner. Traccia Rifioritura, più meno estesa, di minerale, che mostrandosi in alcuna parte alla superficie del terreno, dà indizio dell’esistenza di qualche miniera dentro il terreno medesimo.
Affissare. Ir. Guardar fisso, attentamente; più comune Fissare, il.4;^»sare V occhio, lo sguardo. Ir mente a in checchessia. Rivolgerlo intentamente ad esso. irt/?. Affissarsi in uno. Guardarlo fissamente. Part. p. Affissato.
Affissióne.». f. L’affiggere; detto comunem. di leggi, bandi, avvisi, e simili: «E proibita l’affissione.»
Affisso. V. Affiggere.
Affisso.».m.Nome generico di tutto ciò che è fermato alle pareti della casa, come le impòste telaj degli usej finestre, armadj a muro, e sira.; e si adopera più spesso nelpfur.:» Affissi buoni. Affissi cattivi: - Fatta la finestra, ci vuole il.suo affisso.» || Foglio stampato scritto, pubblicato per via d’affissione: «Hanno messo gli affissi alle cantonate: - Hanno levato gli affissi.» il r. gramm. Particella che si congiunge con altre voci, come mi, ti, ci, si, ne. ’ Affisso, dicevasi anticam. a Firenze il Nome dell’arte, col quale il cittadino ascritto a una delle Arti minori si qualificava per esercente queir arte stessa, come Linaiuolo, Vinattiere, ec. — Dal lat. affixum.
Affittàbile, ad. Da affittarsi, Da potersi affittare.
Affittacàmere.». m. e f. ind. Chi suole apiiiKÌonare camere mobiliate.
Affiitaiuólo. V. Fitt.muolo.
Affittare, tr. Dare in affitto; e riferiscesi per lo più a fondi rustici: «Affittare un podere, un orto, una tenuta, una fattoria, ec.»l| Anche di stanza quartiere ammobiliato; ma in Toscana più propriamente Appigionare, il Chi affitta sfitta, ed anche Chi affiata sconficca, prov. i quali significano, che chi dà poderi in affitto, gli manda in rovina, li E con lo stesso significato: Chi affitta il podere al vicino, aspetta danno lite o ’l mal mattino.’^ Affittare una casa, una stanza, e sim., per Prenderla a pigione, è maniera sguaiata. Part. p. Affittato.
Affittire. Ir. Render fitto più fitto.
I AFFITTO.
— 35 AFFOSSAMÉNTO.
Il rifl. fi inlr. Farsi, Addivenir, fìtto o più fitto: «I capelli, tagliandoli apes80, affittiscono: - I grani, facendoli apnntarc qnando sono in erba, si afflttÌHCnno maggiormente.» Pari. p. Affittito.
Affitto..«. m. Allogagionc d’un fondo, specialmente rustico, a tempo detcrminato e per pattuita retribuzione in denaro o in generi: «Fu fatto l’affitto del podere di cinque in cinque anni: - Dare, Prendere, in affitto.»!| La retribuzione che pagasi dall’afflttu.irio: «Ho riscosso, ho pagato, l’aflitto.» Il II fondo stesso affittato: «Questo podere non è mio, ma 6 un affitto.» ]■ Affilio, usasi da taluni anche por Pigione; ma è uso non proprio. — Da fitto, premessa la partic. a.
Affittuàrio ària. s. m. e f. Colui e Colei che prende o che ha in aflitto.
Affliggere, ir. Cagionare tristezza. Addolorare: «Quella notizia mi afHisse: - La cattiva condotta dei figliuoli affligge i genitori.» Il E assol. «Sono ■coso che affliggono.» || Travagliare, Tormentare, Danneggiare; cosi nel proprio come nel figurato: «Questa malattia l’affligge da molti anni:- I ■cattivi governi affliggono i popoli.» Il Kif. a piante: «Da varj anni la «rittogama affligge le viti: - Il gelo «l’alidore affliggono le campagne.» || ri fi. Darsi afflizione. Addolorarsi: «Non vi affliggete; ci vuol pazienza: Di nulla nulla si affligge e si dispera.» Il Mortificarsi: «Affliggersi con digiuni, disciplina, ce.» Part. pr. Affliggente. - Ad. «Pensiero affliggente.» Part. p. Afflitto. — Dal lat. affligere.
Afflittissimo. Slip, di Afflitto.
Afflittivo, ad. Atto ad affliggere. Che induce afflizione, il Pena afflittiva, dicesi la l’ena corporale, a differenza della Pena pecuniaria o Multa.
Afflitto. V. Affliggere.
Afflitto, ad. Mesto, Addolorato. || In forza di sost.: «Dio 6 il conforto e la speranza degli afflitti.» — Dal lat. afflirlus.
Afflizioncèlla. dim. di Afflizione; Leggiera afflizione.
Afflizióne.». /’. Stato di tristezza, cagionato da qualche doloroso accidente; Dolore che abb.atte l’animo: «La morte del figlio m’ha gettato in una grande afflizione: - Non date afflizioni a’ genitori: - Mi ritrovo in un mar d’afflizioni.» 1] Ciò che produce afflizione, dolore: «La guerra k la più grande afflizione che Dio manda ai popoli:- Un figliuolo cattivo è l’afflizione dei genitori.» — Dal lat. af fiìrtìo.
Afflosclre. infr. Divenir floscio: o Donna, che 6 affloscila presto.» j Anche nel fifj. Perder vigore. Ammollirsi, Indebolirsi: «Uomo, popolo che 6 allloseito per i vìzj, il mal costume.» Part. p. AffloSCITO.
Affluènte.». m. Fiume che mette capo in un altro fiume: più proprio.sarebbe Influente: «La Sieve ò un affluente dell’Arno.» — Dall’ad. lat. afflìints.
Affluènza.». f. Concorso abbondante d’acque in un luogo: «Le acque marine non perdono il lor sapore amaro per l’aftluenza dei fiumi.»!| E detto di umori del corpo animale: «Affluenza di umori alla testa, al petto, al ventre.»i| Di cose. Abbondanza, Copia grande: «Affluenza di grani al mercato.» |!Dì persone, Concorso
grande: «A Firenze, dura sempre l’affluenza de’forestieri: - Al mercato ci fu grande affluenza di compratori.» — Dal lat. affluentia.
Affluire, intr. Concorrere in qualche luogo; e dieesipropriam.de’flnidi: «I fiumi aflluiscono al mare: - Affluiseonogli umori allatesta,al pctto,ec.» li Di persone, Convenire da molte parti e in gran numero in un Inogo: «A Uoma affluiscono i forestieri da tutte
10 parti del mondo.» Il Di cose. Esser portate in abbondanza in un luogo da molte parti. Pari. pr. Affluente. Part. p. Affluito.— Dal
lat. affluere.
Afflussionàto. ad. Preso da flussione, Kiieeialmente al capo.
Afflusso.». m. Concorso d’umori; e dicesi per lo più del sangue e altri umori del corpo animale: «Afflusso di sangue alla testa; Afflusso di acque al peritoneo.» — Dal lat. fiuxus, premessa la partic. ad.
Affocare. <r. Far divenire come fuoco, Arroventire: più comune Infocare.
11 rj^. Infiammarsi d’ira: comunera. Infocarsi. Part. p. AFFOCATO.
Affogaménto.». m. L’affogare.
Affogare. Ir. Uccidere sommergendo nell’acqua o in altro fluido. i| Uccidere togliendo la respirazione: più comunemente Soffocare. || fig. Affogare uno coi discorsi, coi complimenti, e simili, dìcesi familiarm. per Opprimerlo coi discorsi, coi complimenti, ce. Il Affogare, una ragazza. Maritarla male. || È un caldo che affoga, dìcesi di caldo opprimente, che quasi toglie la respirazione. |j Affogare il mugnaio. Vedi MllGN.^lo. Il intr. Morire sommerso nell’acqua, oppur soffocato: «Andò a bagnarsi in Arno, e affogò.» || Ipcrbolicam. Jn quella stanza, in quella casa ci si affoga, per dire che ivi ò tal caldo, da togliere il respiro. || Affogare dal caldo, di o dalla sete, Soffrire grandissimo caldo, Avere sete grandissima. || Con maniera ugualmente iperbol. e famil.: Affogare di o dalla bile, di o dalla rahbia, e simili, per Essere gravemente incollerito. || Affogare nel cappello, nelle scarpe, nel sojìrahito, nei calzoni, ec. dicesi scherzevolm. di uno che abbia un cappello, un soprabito, ec. ass.ai ÌSLTf;n. Affogare nelle faccende, negli affari, ec. Aver moltissime faccende, Essere occupatissimo. Il Affogare ne’debiti, Essere aggravatissimo di debiti. {[Affogare in un bicchier d’acqua. V. AVQV A. i] Affogare ne’mocci. V. MOCCIO.!! Maniera proverb. Bisogna bere o affogare, oppure: O bere o affogare, us.ita allorché siamo costretti d.ìlla necessiti^ a scegliere tra due partiti ugualmente spiacevoli: «Qui, una delle due, o bere aft’ogare.» || Maniera plebea nelle affermazioni: Ch’i’ affoghi: «Ch’i’affoghi, se non è, vero.» || ri/?. Annegarsi: «Dalla disperazione s’è aft’ogato in un pozzo.» >| /fjr. detto cosi d’uomo, come di donna, Fare un matrimonio cattivo: «Che volete? gli avvertimenti non le sono mancati; ma e’ s’è. voluto affogare a ogni costo.» il Rovinarsi fac/cndo un negozio mal consi<lerato. i| Familiarmente e conistizza: Affogali, W a affogarli. Puoi andare a affogarli, diciamo ad uno, a cui non riesce alcuna cosa, la quale pur dovrebbe riuscirgli. Part. p. AffOG.TO. - Ad. Slama, Casa, Strada affogata, Stanza, Strada, ec.
che ha pochissim’aria.;| Uova affogate. Uova scocciate e cotte Dell’acqua bollente, e poi condite con qualche salsa.;| In forza di sott. Persona affogata: «Oggi alla Misericordia c’erano tre affogati.» — Dal lat. faux, Fauce, per mezzo di un supposto affocare.
Affogatolo. >. m. Luogo chingo, ove per il troppo caldo si respira con difficoltà: «I teatri nell’estate son tanti affogato.).»
Affogìiare. tr. T. agr. rif. a bestiame. Provvederlo di fòglia. Part. p. Affogliato.
AfToliaménto.». m. L’afTollare e L’affollarsi.
Affollare, rifl. Concorrere in folla, Accalcarsi; detto specialmente di persone: «Appena arrivato, tutti mi si affollano intorno per domandare chi una cosa, e chi un’altra: - Affollarsi a un banco di merci; Affollarsi alla porta del teatro.» jj Affollarsi, dicesi anche per Mangiare con soverchia avidità e in fretta: < Mancia adagio, non t’affollare, t, Affollarst a unjiiatto, a una vivanda, Mangiarla con grande avidità: «Vennero in tavola de’beccafichi, e, credi, mi ci affollai.» tr. Far pres.sa, calca, intorno a qualcuno: «Quando arriva il corriere, tutti r affollano per aver notizie.» || Kit", a una sola persona. Affollare uno colle parole, coi complimenti e simili. Importunarlo, Molestarlo.!| Essere affollalo dalle faccende, dalle domande, dalle suppliche e simili. Esserne come sopraffatto. Part.p. Affollato, li In forza i’avv. nella maniera Mangiare affollalo, per Mangiare con soverchia avidità.
Affollatamente, aw. In folla; ma oggi usasi comunem. nella maniera Mangiare affollatamenle, per Mangiare con troppa avidità.
Affondaménto.». m. L’atto dell’affondare e dcll’affond.arsi: «Affondamento della nave.»
Affondare, tr. Mandare a fondo, Sommergere; rif. più spesso a corpi galleggianti, come navi, barche, e simili: «Furono affondati cinque grandi vascelli per chiudere il porto di Sebastopoli: - La tempesta affondò parecchie navi.» || Far più profondo: «Affondare un pozzo, una fossa, un solco, ec.» il Penetrar molto addentro col piede, camminando o sulla neve alta, sulla melma, sulla sabbia, e simili: < È una neve cosi alta, che ci si affonda a mezza gamba: - Su i campi lavorati, dopo una grossa pioggia, si aft’ónda col piede, ce.»; rifl. e inlr. Sommergersi, Andare a fondo, detto partieolarm. di navi: «L’Affondatore si affondò presso il porto d’Ancon.!.» Pari. p. AFFONDATO.
AfTondatóre-trice. verbal. da Affondare; Chi Che affonda.
Affondatura.». f. L’affondare, li II fare più profondo; rif. a fossa, pozzo, solco, e simili.
Affortìficare. V. Fortificare.
Affortunàto. ad. Che ha fortuna, Fortunato. Proverbialm. Essere afforlnnato come i cani ùj chiesa, per Essere sl’ortunatissimo in ogni cosa.
Afforzare, tr. Lo stesso, ma meno comune, di Fortificare, Render forte o più forte, rif. più spesso a città, castello, e simili. Il rifl. Farsi forte: «Afforzarsi di soldati, di mura, di difesa, ec.» Pari. p. AFFORZATO.
Afrossaménto.». m. L’affossare. AFFOSSAKE.
— 36
AGENTE.
Affossare, tr. Far fòsse, più spc; cialiiifiitc in un campo: «I campi vanno affossati bene, perchè le acque abbiano il loro scolo: - Era nno strebbiaccio; lo feci affossare, e lo ridussi a Tigna.» i Incavare, Affondare: «Il molto carreggio affossa le strade in varj punti.» In questo senso anche nel rtfl.!■ E detto degli occhi, o delle guance: «Per il lungo digiuno gli si erano affossati gli occhi e le guance.» Part. p. Affossato.- Ad. «Occhi, guanci- affossate.»
Affossatura.». /. L’affossare, Affossamento.
Affralire. Ir. e rifl. Kendere o Addivenir frale, debole: non comune. Fari. 2>- Affralito.
Affrancàbile. aci. detto di Canone; Che pili) essere affrancato.
Affrancare. Ir. Far franco, libero, Ridare altrui la libertà: «Affrancale uno schiavo.» d Partieolarm., Far libero un fondo da servitù legale, da canone, e simili.,| Kif. a lettera o altro foglio che si mandi per la posta. Pagarne anticipatamente il prezzo del porto, ri/i. fendersi libero: «Affrancarsi da un obbligo, da una soggezione, e simili.» Part. pr. AFFRANCANTE. Pari. p. Affrancato. - Ad. «Livello affrancato. Lettera affrancata.»
Affrancatóre. verhaì. da Affrancare; Chi o (he affranca.
Affrancatura.». f. Il pagare anticipatamente il prezzo del porto di una lettera, mandata per la posta.
Affrancazióne.». f. Il liberare un fondo ila un canone, od altro obbligo o servitù ic^’ale.
Affrangere. tr. Abbattere, Spossare: «I dolori Io fatiche lo affransero.» Part. p. Affranto. — Dal lat.
affranqere.
Affratellaménto.». m. L’affratellare e 1/ MlVriitellarsi.
Affratellare, tr. Stringere in vincolo come di fraternità; Far si che più persone si amino come fratelli., rifl. Stringerai in unione come di fratelli: «Gli sventurati facilmente si affratellano: - Il popolo e i soldati si affratellarono.» Par. p. Affratellato.
Affrenaménto.». m. L’affrenare.
Affrenare. ir. Reggere con fréno; e nel fig. Moderare, Keprimere: più comune Raffrenare. Part. p. Affrenato.
Affreschista.». m. Pittore che suol dipingere a fresco: «Il Maccarj è forse il miglioro affreschista de’ nostri tempi.»
Affrésco.». m. Pittura fatta sulr intonaco tuttora fresco d’una parete: «Gli affreschi di Benozzo Gozzoli, del Poccetti, ec.»
Affrettare, tr. Fare una cosa con maggior prestezza: «Affrettare un lavoro; Affretta il passo.»|i Anticipare, Far checchessia più presto: «Affrettare la partenza, la venuta, le nozze, ec.:- Affrettarsi la morte.» i| Accelerare, Sollecitare, r’if. a persona: non comune. | rifi. Darsi fretta. Accelerarsi: «Mi affretto a dirvi, a farvi sapere, che, ec.:-Mi sono affrettato troppo a venire.» Part. p. Affrettato. - Ad. Lavoro affrettalo, Lavoro fatto prestamente, e perciò non bene.
Affrettatamente, avi: In modo affrettato; più comune Frettolosamente.
Affrico.». m. Vento che spira da mezzogiorno; comunemente Libeccio.
— Dal lat. Africu». Affrittellare, ir. Friggere a guisa
di frittelle; e riferisccsi a nova. Familiarm. e in scherzo per Uccidere. Scannapane presso Plauto: «Se la spada t’avesse detto il vero, n’avresti con un colpo solo affrittellati un cinquecento.» l’art, p. Affrittellato. - Ad. «Uova affrittellate.»
Affrontare. Ir. Farsi incontro ad alcuno arditamente: < Mi affrontò in mezzo di piazza, e mi ricoperse di vìtuperj.» 1 Aggredire alcuno a mano armata a tìue di derubarlo: «Fummo affrontati da quattro malandrini.» i! Andare incontro,Espor8Ì arditamente, a un pericolo: «Per la tua salute affrónto anche la morte.» " rifl. Scontrarsi, Venire alle mani; detto particolarmente di guerrieri, o d’eserciti: «Ettore si affrontò con.Achille:
- I nemici si affrontarono in aperta campagna.» Affrontarti di una cosa, Pigliarla per affronto, per offesa, adontarsi: «Perchè gli dico ohe non si conduce bene, se ne affronta.» Part.p. Affrontato, i In prov. Uomo affrontalo è mevzu morto, e significa. Che gli assalti improvvisi sbalordiscono.
Affrónto.». m. Sopruso, Offesa: «Essere un affronto; Fare, Rice.ere, un affronto: - Non sopportare affronti.»
Affamare, tr. e rifl. Lo stesso che il seg., ma assai meno comune. Part.
p. AFFrMATO.
Affumicare, ir. Dar fumo a una cosa: «.ffuniicare prosciutti perché vengano più sodi e saporiti: - Affumicare le api, perché escano dall’alveare, ec.»! Tinger di fumo. Annerire: € Camino che affumica tntta la enema. t Affumicare le lettere. Disinfettarle profumandole con zolfo o cloruro, o altro, rifl. Tingersi di fumo, Annerirsi. Pa[i. p- Affumicato. - Ad. «Casa aflfnmicata.» ■ Annerito dal tempo: «Cartapecora affumicata;Ininiagiui affumicate de’ maggiori.»
Affumicatura.». f. L’affumicare: «Affumicatura de’ prosciutti, delle api. •
Affusare, ir. Dare a qualche cosa, come a un pezzo di legno, di ferro, ec., la forma di un fuso. Part. p..FFlSATO.- Ad. Colonna a ffutata, Colonna assottigliata verso le due estremità.
Affusellare e Affusolare. tr. Lo stesso cli(^.ffusare. Pari. p. Affu.SELLAT(^ e Affusolato. - Ad. «Gambe, Dita, Colonne, affusellate.»
Affusolare. V. il preced. Affusto.». m. T. ariigì. II carro, sn cui è fermato il cannone.
Afonia.». f. T. med. Privazione totale o quasi totale di voce, cagionata da qualche malore. — Dal gr.
Afono, ad. Che è senza voce. — Dal gr. i’^wvof.
Aforismo.». vi. Sentenza, o Precotto espresso in brevi parole, risguardante specialm. alcuna scienza: «Afori.sm! di Medicina, Aforismi di Giurisprudenza, di Politica, ec. > — Dal gr. à^opiofiój.
Afoso, ad. Che produce afa; detto d’aria, tempo, caldo: «Oggi è nn ealdo afoso.»
Africógno e Africógnolo, dim. di
Afro; Ohe è alquanto afro: «Sapore africógnolo.»
Afro. ad..ggiunto di sapore. Che ha in sé dell’aspro, dell’acre. — Forge dal lat. fuper.
Afrodiiia.». f. T. med. Appetito tcnereo. — Dal tteuir. p. àtfpmt’.sia, Cose spettanti a Venere.
Afroditiaco. ad. T. med. Eccitante r appetito venereo; detto di cibi, medicamenti, e sim. — Dal gr. d^poi-. Afróre.», m. Forte e grave odore; e dicesi più specialmente di quello che proviene dalle uve in fermentazione, dall’aceto, e simili. — Dal lat. barbar, afror.
Afla.». /". T. med. Ulccretta biancastra, che viene in bocca, nell’esofago, nella laringe, e altrove. — Dal gr.
Agape.». y. Convito <i’ ’■■irlt» presso i primi Cristiani, ci.. |iiù specialmente in alcuu<. ’lell’anno. — Dal gr. ifir.r,, Dimuittrazione d’amore.
Agata.». /". Specie di pietra pre ziosu, silicea, di varj colori, e semitrasparente. Lavoro fatto di agat’U — Dal lat. achalet, gr. i-/xxti, nomidi nn tiumc nella Sicilia’, nel qualicredesi che fosse ritrovata da prima questa pietra.
Agata.». f. Quella quantità di filo, che empie il mòdano, o l’ago da far le reti.
Agatito. ad. Aggiunto di una sort:i d’alabastro, che è macchiato com<r agata.
Agatóso. ad. Aggiunto di minerale, che ha in sé l’impasto simile a anelli» iteli’.igata, o che partecipa della natura dell’agata.
Agave, t.f. Genere di piante del l’ordine delle amarallidee.nativedcl l’America del Sul ’ " ìli si ricava l’aloe. — D im.
di ìyi’jì;, che si;, i ’.’ Agèmina.». f. Lavori all’agemina, diconsi Quei lavori che ^on f:ifti incastrando lili ’• ntii in solchi proi ^ottosqnadro mii.i’ ■ i-.n. k..,,nam. nome che i Musulmani hanno dato alla Persia, dove siffatti lavori furono e sono l’oninnissimi.
Agènda.». f. Libretto, sul quale specialm. i mercanti prendono nota degli affari da trattarsi, o trattati, dì giorno in giorno. — E una parola latina, che signìtìca Cose da trattarsi, e che s’imprime sulle copertine del libretto.
Agènte, ad. Che agisce, Che opera comecchessia. r./f/o.«. C! ’pe ra, o Che ha in sé pot’• ra re: «Cause agenti: -A,..;..: rro; Agente necessario.»,i In forza di ioni. T. gram. Il termine, che nella proposizione fa razion>- ’w A Paziente. Agenti ci, anze che operano la decoi]i(..^i^:i..ji.- di altre sostanze, o che vi producono un cambiamento chimico. Agenti fitici, Qualunque forza che opera sopra ad un’altra cosa.: T. merf. Qualunque cosa che induce un’azione sull.mimale. Nel connine lint: ■ ntr
dicesi Colui che tratta _:.ri di
alcuno. I Agente di campagna. Chi amministra i poderi altrni: più comunem. Fattore, t.^jren/i! di cambin, Sensale di valori pubblici. AgenU di polizia, Impiegato di pubblica sicurezza. Il Agente diplomatico, Rap Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/93 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/94 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/95 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/96 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/97 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/98 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/99 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/100 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/101 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/102 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/103 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/104 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/105 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/106 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/107 Pagina:Vocabolario 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H Il mo_do col quale l'attore o l' oratore recita o declama, o rappresentando nn’azro- ne drammatica o peroraudo: c L’ora- zione era bella; ma la pronunziò con si sgarbata azione, che non fece ef- fetto: - La G. canta bene; ma non b_a azione I E cosi Azione variata, am- mala,- Azione appropriala, nobile, af- follata, fredda,- e Io stesso dicltore è nell’azione freddo, disinvolto, affet- lalo, esagerato, ec.: c L‘azione disse Cicerone, è come un'eloquenz_a del corpo; e. ci ha luogo la voce e Il mo- vimento: - Senza I' azione non val nulla la eloquenza. r Ii III. Azione, Cia- scuna delle quote uguali, nelle quali e diviso il capitale occorrente ad una impresa: c La compagnia delle stra- de ferrate si fondò con uu capitale di cento milioni, divisi in tante azioni di 500 lire.».1La quota pagata da ciascuno di coloro che compongono quella compagnia: c Destinai tre mila lire per tante azioni delle strade fer- rate. r Ii La cartella che da titolo for- male al credito: «Tutto il mio bene Non cento azioni delle strade ferrate.» Queste azioni o sono al portatore, e allora i frutti sono pagati a chiunque presenti la cedola spiccata da essa; o sono nominali, e allora si pagano solo a colui nel cui nome sono iscritte. — Dal Iat. actio.
Azionista. a. m. Chi ha nna o più azioni in una data impresa o industria.
Azionùccia. a. f. Mala azione, ma non tanto cattiva da potersi chiamare Azionaccia: c SI, questa veramente è stata un'aziouuccia: da lui non ine Ia sarei aspettata. r
A zónzo. V. ZÒNZO.
Ażòtàto. ad. T. chim. Che contiene dell‘ azoto.
Ażoto. a. m. Sostanza elementare che entra nella composizione del- l’aria; ma che sola non basta a man- tenere la respirazione. — Dal gr. Curi}, Vita ed a privat.
Azza. s. f. T. alor. Sorta d' arme in asta? con ferro in cima e a traverso, dall una delle parti appuntato, e dal- l‘altra a guisa di niartello.— — Ha co- mune con ascia l’ origine.
Azzampàto. ad. Bene o l'ilals az- zampato, dicesi dei cani da caccia che hanno belle o brutte zampe, cioè più o meno atte al loro nflieio.
Azzannaménto. a. m. Lo stesso che Azzaunatura.
Azzannare. tr. Pigliar colle zanne, Addentare; detto propriam. di ani- male, e per estens. anche d’ uomo. l’art. p. AZZANNATO.
Azzannàta. a. f. L’atto dell’azzan- narc: x Gli diede uu‘azzaunata, e gli lacerò una gamba:-— Con un'azzan- nata l' ammazzò. u
Azzannatùra. s. f. L’ atto e L’ ef- fetto dell’azzauuare.
Aiiardare. tr. Mettere in azzardo, Arrischiarc: «Ho azzardato una bella somma in quell' impresa. a || Azzar- dare una proposizione,Proferirla sen- za considerazione, e con troppa ar- ditezza..|| intr. Avventurarsi, Cimen- tarsi: «E uu uorto che azzarda trop- po. r Il rifl. Arrischiarsi, Avventurarsi: c Gli volevo chiedere un favore, ma non mi sono azzardato. r l’art. p. Az- ZARDATO.||In forma d'ad. Arrischia- to: c Codesti son discorsi azzardati, r cioè alquanto imprudenti.
Aiiardo. s. m. Rischio a cui uno si espone, Pericolo, Cimento. || Giunchi d’ azzardo, Quelli dove non è posta fissa, ma si mette via via a piacere: detti anche, e meglio, Giuochi di sorte. .1 Metterai all’azzardo, o a un azzardo, Avventurarsi o Mettersi a un peri- colo: c Ma sai che, passando solo da
nella strada, ti se’messo a uu bel- l azzardo. r -— Dal fr. haaard.
Aiiardòso. ad. Rischioso, Che ha in se molto rischio o pericolo.||Di persona, Che facilmente si azzarda: s E troppo azzardoso° e una volta o l' altra si rompe il collo. r
Azzeccare. tr. Attaccare, Accoc- care, preso dalla zecca, che è un in- setto il quale si appicca tenacemente addosso a’ cani, alle pecore ec.|| Ge- neralmente si riferisce a colpi, per- cosse per Vibrare, Menare: «Gli az- zeccò un pugno, che lo fece trabal- lare. r II Azzeccarla a uno, è lo stesso che Accoccargliela: c E’ gliel’ha az- zeccata. r Il Azzeccare o Azzeccarci, Indovinare per via d' ingegno, di ac- corgiinento, e anche per caso: s Dissi che pioveva, e ci ho azzeccato. r Un giocator di Iotto dirà che ha azzeccato 2m. numero, quando gli sorte. Il Azzec- carla o Azzeccarci, Riuscirti bene un’opera o di mano o d' ingegno. Un' artista dice che L’ha azzeccata, o, ci ha azzeccato, quando ha saputo rappresentare eccellentemeute il suo concetto; o quando ad una figura ha saputo dare quell’ attitudine, quel- l' espressione, che le è propria. I| Non azzeccame una, diciamo a chi sbaglia continuamente. H Azzeccare, Avere in sorte, Combinare: c Azzeccammo una giornata di paradiso quando_si fece quella passeggiata. r||aasol..- « E un‘az- zeccarci, sapete? Azzeccar bene è un miracolo. r || O ci da, o ci azzecca, fa- miliarmente come O ci da, o c'in- ciampo, e denota che nno è solito aver disgrazia in qualunque cosa si metta a fare. || Dicesi pure per ischer- zo incontrando persona di molta con- fidenza, quasi a significare che è in- contro pericoloso o non buono: « Gua' chi c’è! Non Io dico io che oci do o ci azzecco? r l’art. p. AZZECCATO. — Da zécca, specie d’ insetto.
Azzicare. tr. Muovere minimamen- te. .5 rifl. Muoversi: I Son tutto dolo- ri, che non mi azzicoa l’art. p. Az- ZICATO.
Aiiima. s. f. Pasta senza lievito.
_Aiiimare. tr. e rifl. Vestire o Ve- stirsi con ricercatezza, Profumarsi, Lisciarsi. l’art. p. Azzmrro.“ In forma d’ad..- c Giovane azzimato.»
Aziimèlla. s. f. Cialda fatta di pasta azzrma, che gli Ebrei sogliouo fare per la loro Pasqua.
Aììimlna. s. f. Catenella o pintto- sto Lavoro d' intarsio d’argento o d' oro sopra ad acciaio o altro me- tallo in forma di piccole piastre.
Aìiimino. ad. Di Iavorl fatti a imi- tazione di quelli di Azzimina.
Aiiimo. ad. Che uon è lievitato, detto propriamente del pane che ad0prau gli Ebrei celebrando la Pa- squa. H In forza di sost. Gli animi, La Pasqua degli Ebrei. — Dal gr. dgtpog.
Azzittire. tr. Far tacere, Far rima- nere zitto: c Faceva il galletto, e di- ceva mille fandonie: ma con un‘ oc- chiata lo azzittii.» || rifl. Tacersi o per corruccio, o per paura: c Aveva cominciato a scioglicr lo scilingua- gnolo; ma, veduto il superiore, si az- zittl. r Part. p. Azzrr'rrro.
Azzoppire ed anche Azzoppare. tr. Far diventar zoppo, Esser cagione che altri diventi zoppo: c Lo chiappò in una gamba, e l’azzoppi. r l’art. p. Azzorprro e AZZOPPATO.
Azzufl‘aménto. a. m. L’ azzufl‘arsi, Zntia. '
Azzufl'are. recipr. Fare zufl‘a, Ve- nire alle mani due o più persone; e per estens. si dice anche di animali. n Si dice pure di milizie, e anche di animali. l’art. p. AZZUl-‘l-‘ATO.
Aiiurreggiare. intr. Pendere al co- lor azzurro: s Il mare in calma az- zurréggia, perchè riflette ll cielo se- reno. r l’art. p. AZZURREGGIATO.
Aiiurrétto. dim. di Azzurro; Az- zurrognolo.
Aiiurrlccio. ad. Che partecipa del- l'azzurro, Che pende in azzurro: c La madreperla è azzurriccia, o ha l'az- zurricclo. r
Ażżurrlgno. ad. Che ha dell‘azzur- ro, Azzurriccio.
Ażżurrlno. a .Di colore azzurro delicato, e piut osto chiaro.
Ażżurro. ad. Di colore alquanto più pieno del celeste e che anche si dice turchino, quantunque più chiaro di questo..JIn forza di sost. Color az- zurro. ed anche La stofl‘a tinta di questo colore: s Vestir d'azzurro. r “Azzurro oltranzarina, Colore più pieno e più vivo deII‘ azzurro ordi- nario, e si fa col lapislazzuli.— — DaI pers. lazflr.
Ażżurrògnolo. ad. Che pende nel- l' azzurro.