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AZIONISTA. | - 133 - | BABBAGIGI. |
e vivacità con cui si succedono gli avvenimenti d’un dramma, per mo- do che lo spettatore stia attento con piacere: c La commedia dell‘A. se- condo l' arte è buona e. scritta be- ne, ma non c‘ è azione, c il pub- blico si annoia. r Il Azione drammati- ca, scenica, tragica, ec. si dice per Rappresentazione teatrale. H Il mo_do col quale l'attore o l' oratore recita o declama, o rappresentando nn’azro- ne drammatica o peroraudo: c L’ora- zione era bella; ma la pronunziò con si sgarbata azione, che non fece ef- fetto: - La G. canta bene; ma non b_a azione I E cosi Azione variata, am- mala,- Azione appropriala, nobile, af- follata, fredda,- e Io stesso dicltore è nell’azione freddo, disinvolto, affet- lalo, esagerato, ec.: c L‘azione disse Cicerone, è come un'eloquenz_a del corpo; e. ci ha luogo la voce e Il mo- vimento: - Senza I' azione non val nulla la eloquenza. r Ii III. Azione, Cia- scuna delle quote uguali, nelle quali e diviso il capitale occorrente ad una impresa: c La compagnia delle stra- de ferrate si fondò con uu capitale di cento milioni, divisi in tante azioni di 500 lire.».1La quota pagata da ciascuno di coloro che compongono quella compagnia: c Destinai tre mila lire per tante azioni delle strade fer- rate. r Ii La cartella che da titolo for- male al credito: «Tutto il mio bene Non cento azioni delle strade ferrate.» Queste azioni o sono al portatore, e allora i frutti sono pagati a chiunque presenti la cedola spiccata da essa; o sono nominali, e allora si pagano solo a colui nel cui nome sono iscritte. — Dal Iat. actio.
Azionista. a. m. Chi ha nna o più azioni in una data impresa o industria.
Azionùccia. a. f. Mala azione, ma non tanto cattiva da potersi chiamare Azionaccia: c SI, questa veramente è stata un'aziouuccia: da lui non ine Ia sarei aspettata. r
A zónzo. V. ZÒNZO.
Ażòtàto. ad. T. chim. Che contiene dell‘ azoto.
Ażoto. a. m. Sostanza elementare che entra nella composizione del- l’aria; ma che sola non basta a man- tenere la respirazione. — Dal gr. Curi}, Vita ed a privat.
Azza. s. f. T. alor. Sorta d' arme in asta? con ferro in cima e a traverso, dall una delle parti appuntato, e dal- l‘altra a guisa di niartello.— — Ha co- mune con ascia l’ origine.
Azzampàto. ad. Bene o l'ilals az- zampato, dicesi dei cani da caccia che hanno belle o brutte zampe, cioè più o meno atte al loro nflieio.
Azzannaménto. a. m. Lo stesso che Azzaunatura.
Azzannare. tr. Pigliar colle zanne, Addentare; detto propriam. di ani- male, e per estens. anche d’ uomo. l’art. p. AZZANNATO.
Azzannàta. a. f. L’atto dell’azzan- narc: x Gli diede uu‘azzaunata, e gli lacerò una gamba:-— Con un'azzan- nata l' ammazzò. u
Azzannatùra. s. f. L’ atto e L’ ef- fetto dell’azzauuare.
Aiiardare. tr. Mettere in azzardo, Arrischiarc: «Ho azzardato una bella somma in quell' impresa. a || Azzar- dare una proposizione,Proferirla sen- za considerazione, e con troppa ar- ditezza..|| intr. Avventurarsi, Cimen- tarsi: «E uu uorto che azzarda trop- po. r Il rifl. Arrischiarsi, Avventurarsi: c Gli volevo chiedere un favore, ma non mi sono azzardato. r l’art. p. Az- ZARDATO.||In forma d'ad. Arrischia- to: c Codesti son discorsi azzardati, r cioè alquanto imprudenti.
Aiiardo. s. m. Rischio a cui uno si espone, Pericolo, Cimento. || Giunchi d’ azzardo, Quelli dove non è posta fissa, ma si mette via via a piacere: detti anche, e meglio, Giuochi di sorte. .1 Metterai all’azzardo, o a un azzardo, Avventurarsi o Mettersi a un peri- colo: c Ma sai che, passando solo da
nella strada, ti se’messo a uu bel- l azzardo. r -— Dal fr. haaard.
Aiiardòso. ad. Rischioso, Che ha in se molto rischio o pericolo.||Di persona, Che facilmente si azzarda: s E troppo azzardoso° e una volta o l' altra si rompe il collo. r
Azzeccare. tr. Attaccare, Accoc- care, preso dalla zecca, che è un in- setto il quale si appicca tenacemente addosso a’ cani, alle pecore ec.|| Ge- neralmente si riferisce a colpi, per- cosse per Vibrare, Menare: «Gli az- zeccò un pugno, che lo fece trabal- lare. r II Azzeccarla a uno, è lo stesso che Accoccargliela: c E’ gliel’ha az- zeccata. r Il Azzeccare o Azzeccarci, Indovinare per via d' ingegno, di ac- corgiinento, e anche per caso: s Dissi che pioveva, e ci ho azzeccato. r Un giocator di Iotto dirà che ha azzeccato 2m. numero, quando gli sorte. Il Azzec- carla o Azzeccarci, Riuscirti bene un’opera o di mano o d' ingegno. Un' artista dice che L’ha azzeccata, o, ci ha azzeccato, quando ha saputo rappresentare eccellentemeute il suo concetto; o quando ad una figura ha saputo dare quell’ attitudine, quel- l' espressione, che le è propria. I| Non azzeccame una, diciamo a chi sbaglia continuamente. H Azzeccare, Avere in sorte, Combinare: c Azzeccammo una giornata di paradiso quando_si fece quella passeggiata. r||aasol..- « E un‘az- zeccarci, sapete? Azzeccar bene è un miracolo. r || O ci da, o ci azzecca, fa- miliarmente come O ci da, o c'in- ciampo, e denota che nno è solito aver disgrazia in qualunque cosa si metta a fare. || Dicesi pure per ischer- zo incontrando persona di molta con- fidenza, quasi a significare che è in- contro pericoloso o non buono: « Gua' chi c’è! Non Io dico io che oci do o ci azzecco? r l’art. p. AZZECCATO. — Da zécca, specie d’ insetto.
Azzicare. tr. Muovere minimamen- te. .5 rifl. Muoversi: I Son tutto dolo- ri, che non mi azzicoa l’art. p. Az- ZICATO.
Aiiima. s. f. Pasta senza lievito.
_Aiiimare. tr. e rifl. Vestire o Ve- stirsi con ricercatezza, Profumarsi, Lisciarsi. l’art. p. Azzmrro.“ In forma d’ad..- c Giovane azzimato.»
Aziimèlla. s. f. Cialda fatta di pasta azzrma, che gli Ebrei sogliouo fare per la loro Pasqua.
Aììimlna. s. f. Catenella o pintto- sto Lavoro d' intarsio d’argento o d' oro sopra ad acciaio o altro me- tallo in forma di piccole piastre.
Aìiimino. ad. Di Iavorl fatti a imi- tazione di quelli di Azzimina.
Aiiimo. ad. Che uon è lievitato, detto propriamente del pane che ad0prau gli Ebrei celebrando la Pa- squa. H In forza di sost. Gli animi, La Pasqua degli Ebrei. — Dal gr. dgtpog.
Azzittire. tr. Far tacere, Far rima- nere zitto: c Faceva il galletto, e di- ceva mille fandonie: ma con un‘ oc- chiata lo azzittii.» || rifl. Tacersi o per corruccio, o per paura: c Aveva cominciato a scioglicr lo scilingua- gnolo; ma, veduto il superiore, si az- zittl. r Part. p. Azzrr'rrro.
Azzoppire ed anche Azzoppare. tr. Far diventar zoppo, Esser cagione che altri diventi zoppo: c Lo chiappò in una gamba, e l’azzoppi. r l’art. p. Azzorprro e AZZOPPATO.
Azzufl‘aménto. a. m. L’ azzufl‘arsi, Zntia. '
Azzufl'are. recipr. Fare zufl‘a, Ve- nire alle mani due o più persone; e per estens. si dice anche di animali. n Si dice pure di milizie, e anche di animali. l’art. p. AZZUl-‘l-‘ATO.
Aiiurreggiare. intr. Pendere al co- lor azzurro: s Il mare in calma az- zurréggia, perchè riflette ll cielo se- reno. r l’art. p. AZZURREGGIATO.
Aiiurrétto. dim. di Azzurro; Az- zurrognolo.
Aiiurrlccio. ad. Che partecipa del- l'azzurro, Che pende in azzurro: c La madreperla è azzurriccia, o ha l'az- zurricclo. r
Ażżurrlgno. ad. Che ha dell‘azzur- ro, Azzurriccio.
Ażżurrlno. a .Di colore azzurro delicato, e piut osto chiaro.
Ażżurro. ad. Di colore alquanto più pieno del celeste e che anche si dice turchino, quantunque più chiaro di questo..JIn forza di sost. Color az- zurro. ed anche La stofl‘a tinta di questo colore: s Vestir d'azzurro. r “Azzurro oltranzarina, Colore più pieno e più vivo deII‘ azzurro ordi- nario, e si fa col lapislazzuli.— — DaI pers. lazflr.
Ażżurrògnolo. ad. Che pende nel- l' azzurro.
B.
B. Seconda lettera dell’alfabeto, e prima delle consonanti mute. Il suo nome è bi, e si fa comunem. di gen. maschile. .1 Di un uomo grasso e pan- ciuto si dice che somiglia un B. Il Giu- sti nell’Amor pacifico .- c Grasso bra- cato a peso di carbone, Il suo caro Taddeo somiglia un B. o
Babàu. s. m. Mostro immaginato per far paura a’ bambini: più comunem. Btiu: c Zitti! che non vi senta il Ba- bau; se no, poveri a voi! r
Babbàccìo. pegg. di Babbo;Babbo cattivo e disamorato: « Della rovina dei figliuoli spesso sono cagione certi babbacci.:||Si usò anche, e non è molto, per Babbèo.
Babbagigl. a. m. Nome che si dà a