Viaggio negli Stati Uniti dell'America Settentrionale/Capo I

Capo I. Passaggio dall'Inghilterra in America

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Indice Capo II
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CAPO I.

PASSAGGIO

DALL’INGHILTERRA

IN AMERICA.





I
L giorno 13 Aprile 1785 montai sul vascello Americano il Nettunno di 250 tonnellate, che doveva far vela da Deal per Boston nel Massachusset. Alle quattro e mezzo levammo le ancore, e trasportati da un leggier vento di Nord-Est verso la sera passammo il Castello di Douvres. Nei dì seguenti vedemmo una grande quantità di navi, che a motivo de’ venti d’Est allora regnanti non avevano potuto prima entrare nel canale della Manica, e il giorno 18 sortimmo dal detto canale, avendo quasi sempre avuto il vento favorevole, il cielo sereno, ed il mare tranquillo.

Passato il così detto Land’s-end, e perduta di vista la terra nulla ci si presentò d’osservabile infino ai 2 di Maggio allorchè trovandoci a 49° 8’ di latitudine, e 43° 8’ di longitudine da Londra, pescammo un pezzo di legno, che mostrava d’essere stato lungo tempo nell’acqua. Era questo [p. 2 modifica]legno di Pino bianco d’America1, ed in alcune screpolature conteneva due insetti senz’ale del genere degli Onisci, uno de’ quali della lunghezza di un pollice, e l’altro della metà più picciolo. Il loro corpo era ovale, di color nero, fornito di quattordici piedi, è il ventre coperto da due squame ovali, e coriacee. E’ questo, insetto descritto da Rondelezio sotto il nome di Pidocchi marino2, ed abita comunemente fra i sassi in vicinanza al lido del mare così in America come in Europa.

La quantità degli uccelli che volavano intorno al vascello la giornata dei 4, ci fece supporre non molto distanti dal Banco di Terranuova. Cangiatosi in fatti il color del mare, conghietturammo d’essere sul Capo Flemish, Banco di sabbia che trovasi a grande profondità sotto le acque, ed è collocato sulle carte Francesi ottanta miglia all’Oriente della punta più Settentrionale del gran Banco di Terra-nuova. La mattina seguente il cielo era coperto di nuvole, cadde abbondante pioggia fino alle dieci, ma poi dissipossi la nebbia e comparve il sole. Eravamo allora a 48° 7' di latitudine, e 47° 4' di longitudine da Londra quando scorgemmo a grande distanza al Sud-Ovest un’Isola, o piuttosto montagna di ghiaccio. Dopo il mezzo giorno essendo la nostra direzione al Nord-Ovest il clima divenne freddissimo, sulla sera cadde della neve, e con nostra grande sorpresa all’entrar della notte ci trovammo circondata dai ghiacci. Moli enormi di 40, [p. 3 modifica]o 50 piedi di lunghezza, e larghe a proporzione tutta coprivano la superficie del mare, e non ostante le più diligenti precauzioni molte, e replicate scosse soffrimmo, che ci sarebbero forse state fatali in un vascello men forte.3 Il timore di d’inoltrarci in un mare più abbondante di ghiacci, o di troppo avvicinarci alla costa di Terra nuova, verso la quale eravamo trasportati dal vento di Sud-Ovest, ci obbligò a tenerci al Sud per quanto il vento ce lo permetteva. In fatti alle quattro della mattina i ghiacci cominciarono a dissiparsi, ne vedevansi se non piccioli pezzi di 10 a 12 piedi, finchè verso le ore nove il mare apparve affatto libero. Fumo allora sorpresi da uno spettacolo meno pericoloso ma non meno singolare. Tre isole di ghiaccio di grandissima estensione, ed altezza ci comparvero davanti una all’Oriente, e le altre due all’Occidente, la prima delle quali innalzavasi a guisa di piramide. Quantunque il freddo non fosse così rigido come nell’antecedente notte, era nulla di meno molto sensibile, ed il termometro scese a mezzo giorno a gradi 4 di Reaumur sotto il ghiaccio, [p. 4 modifica]la temperatura dell’acqua del mare essendo al punto della congelazione.

Lasciata indietro la prima Isola di ghiaccio, cotanto ci avvicinammo a quelle che all’Occidente erano situate, che a nostro bell'agio potemmo esaminarle. Una di queste era di forma quasi quadrata irregolarmente terminata sulla cima, e vuota nel mezzo cosicché imitava le rovine di un diroccato Castello, e l’altra aveva la più straordinaria, e pittoresca figura. Era essa presso a poco quadrata, e nel mezzo v’era aperto un arco così esattamente formato, e proporzionato all’altezza di quel dirupo, che difficilmente sarebbesi potuto fare ad arte più regolare (vedi Tav. 1). Da questo arco continuamente sortiva a larghi flutti l'acqua del mare, che l’ondeggiamento faceva entrare nel cavo del masso da un’apertura scavata nel lato opposto. Le screpolature, che in gran numero vi si vedevano erano tinte di un bellissimo color ceruleo, e la cima terminata da varie punte era coperta di uccelli, che di tratto in tratto partivano per isvolazzare, e posarsi sul mare. Questi uccelli, che appartengono al genere dei Lari, e chiamati Gulls dagli Inglesi4, sono bianchi macchiati di scuro col becco alquanto lungo, e nero, ed il corpo della grossezza di un’anitra. Si trovano spesso nei mari Settentrionali, e particolarmente intorno alle Isole di ghiaccio vivendo dei cadaveri dei grossi pesci. Passate appena le Isole di ghiaccio volgendo gli [p. - modifica] [p. 5 modifica]occhi d’intorno osservammo l’orizzonte coperto di spessi vapori, ed una costa innalzarsi dalla parte del Sud verso la quale eravamo diretti, che aveva l’apparenza di una vicina terra. Ben presto però ne fummo con rammarico disingannati, poiché andando più oltre ci trovammo non meno, che nell’antecedente notte circondati da’ ghiacci) latitudine supposta 47° 50', longitudine 48° 46'). Erano circa due ore dopo il mezzogiorno, e il vento spirava dal Nord-Ovest in nostro favore, quando fummo obbligati a calare quasi tutte le vele, affine di schivare per quanto era possibile di urtar contro quegli orribili massi. La sterminata estensione di ghiacci coperti di neve, che tutta occupavano la superficie del mare fin dove estendevasi la nostra vista, il chiarore dell’atmosfera in cui riflettevasi la bianchezza della neve, e la quantità de’ Vitelli marini, che sorgendo dall’acqua tranquillamente passeggiavano su quegli scogli di ghiaccio, offrivano ai nostri occhi gli orrori di una solitudine affatto nuova. Sono i Vitelli marini5 i più piccioli tra le Foche, e la lor pelle è macchiata di peli or neri, or bruni, ed ora graziosamente variati di bianco: camminano lentamente sul ghiaccio per mezzo de’ loro piedi anteriori strascicando i posteriori, che sono all’estremità del corpo uniti in una specie di coda. Non essendo giammai molestati dagli uomini in quella solitudine poco o nessun caso facevano alle voci, che noi a bella posta ripetevamo per spaventarli, ma anzi [p. 6 modifica]avvicinavansi al vascello e tranquillamente volgenvansi per riguardarci.

Tutti gli oggetti, che io aveva d’intorno non potevano a meno di rammemorarmi il viaggio del celebre Capitano Cook, che per lungo tempo navigò negli agghiacciati mari in vicinanza dei Poli, e l’uso, che egli fece dell’acqua ottenuta dal ghiaccio (la quale non solo trovossi dolce al palato, ma eziandio salubre) mi determinò di replicare lo stesso esperimento. Presi difatti alcuni pezzi di ghiaccio, che feci sciogliere al fuoco, e ne ottenni un’acqua affatto dolce, e buona non senza stupore de’ marinaj, che non potevano persuadersene sulla mia sola asserzione. Erano già scorse più di tre ore, che eravamo circondati dai ghiacci allorché montai sulla coperta, e vidi che l’orizzonte appariva chiaro, e pure al Sud verso dove eravamo diretti, ed invece oscuro, e carico di vapori al Nord dal che congetturai, che saremmo ben presto usciti dai ghiacci, dai quali proveniva il nebbioso, e torbido aspetto del cielo. Infatti verso le ore sei della sera comparve a qualche distanza libero il mare, e in breve tempo ci trovammo fuori d’ogni pericolo.

Alle nove antimeridiane il termometro scese a gradi 3 di Reaumur. Apparve un’Isola di ghiaccio a Nord-Est, ed alcune altre all’Est, ma a grande distanza, e nel rimanente della giornata moltissime ne vedemmo sparse per ogni dove. A rinnovare i nostri timori sopraggiunse alla sera una foltissima nebbia, e si passò la notte non senza inquietudine, temendo di scontrar nel cammino alcune di quelle Isole notanti, nel [p. 7 modifica]qual caso eravamo infallibilmente perduti. Le corde, e le vele trovaronsi allo spuntar del giorno coperte di pezzetti di ghiaccio di considerevole grossezza. Non eranvi più Isole alla nostra vista, il sole dissipando la nebbia aveva reso il freddo più mite, ed alle dieci gettato lo scandaglio ci trovammo sul Banco di Terra-nuova a 35 fathoms di profondità 6. Questo Banco estendesi dai 41 ai 50 gradi di latitudine, e dai 49 ai 54 di longitudine da Londra. La pesca abbondantissima del pesce Cod, o Baccalare mosse varie nazioni Europee a spedirvi delle navi a quest'effetto, e fu la cagione de’ stabilimenti fatti sull’Isola di Terra-nuova, e sulle Terre circonvicine. Il mare era affatto tranquillo, ed essendo quasi del tutto calmato il vento ci occupammo anche noi della pesca, e prendemmo più di 50 di questi pesci. Il modo di prenderli è assai semplice consistendo nell’attaccare un grosso amo ad una lunga corda, che si tiene sospesa a qualche distanza dal fondo. Un pezzetto di carne salata, o anche l'interiora degli stessi pesci servono di esca, e in poco tempo se ne può fare grande raccolta. Fra gli altri da noi presi eravene uno di tre piedi, e mezzo di lunghezza, nel cui stomaco trovaronsi varie stelle marine a raggi screziate di color bianco, e rossiccio7. [p. 8 modifica]

Il giorno 9 (latitudine 44° 13', longitudine 51° 48') coprissi il cielo di nubi, e soffiò un vento freddissimo al Nord-Est. Crebbe verso il mezzo giorno, ed alle due dopo la mezza notte portossi all’Est, e rinforzossi talmente, che facevamo da nove in dieci miglia all’ora colla sola vela grande dell’albero di mezzo. Il mare andava facendosi sempre più burrascoso, e l’acqua saliva sopra la coperta. Soffiò il vento colla stessa veemenza nel dì seguente (latitudine 43° 15' longitudine 56° 15'), cosicchè le onde innalzavansi a guisa di montagne. Il freddo era insoffribile, ed avemmo continuamente pioggia, e neve, onde passammo tutto il giorno nella camera colle finestre chiuse, e le candele accese; il continuo moto, ed ondeggiamento del vascello avendoci indisposti quasi tutti.

La mattina degli 11 avemmo la disgrazia di perdere Giovanni Stuart di nazione Inglese uno de’ migliori marinaj, che erano a bordo. Essendo passato sulla sponda esteriore del vascello per attaccare una vela questa agitata dal Vento gli uscì di mano, e cadde nel mare. Il Capitano, e gli altri suoi compagni prestaronsi [p. 9 modifica]a soccorrerlo, ma a cagione del mare agitatissimo, degli abiti pesanti, de' quali era vestito, e del freddo, e della pioggia che aveva sofferti gli fu impossibile il nuotare. Non si poteva mettere in mare la scialuppa a cagione della burrasca, e quindi si calarono delle corde, alle quali potesse appigliarsi, ma dopo aver infruttuosamente aspettato più di mezz' ora perdemmo ogni speranza, e compiangendo la morte di quest’infelice si spiegarono le vele al vento, e seguitammo il nostro cammino. Questo funesto accidente amareggiò il piacere, che provammo verso la sera di vedere placido affatto il mare, e il cielo perfettamente sereno. Il cielo, ed il mare ambedue tranquilli, il vento propizio, ed un clima dolce contribuirono a rendere deliziosa la giornata dei I2, che ci riuscì tanto più gradita, quanto più tetri erano stati i due precedenti giorni. Nel dopo pranzo (latitudine 41° 0', longitudine 60° 36') vedemmo un picciol vascello Irlandese proveniente da Londonderry, e diretto a Boston che aveva spesi più di 40 giorni nel passaggio. Essendosi egli tenuto al Sud non aveva visto se non tre, o quattro Isole di ghiaccio a grande distanza; avrebbe desiderato di unirsi con noi, ma non essendo così buon veliero lo perdemmo ben tosto di vista.

Il giorno 13 il termometro innalzossi a gradi 11 ½ Reaumur, cioè gradi 7 ½ più insù del giorno 7, ed ai 14 era a' gradi 6. Vedemmo un Gannes altro uccello del genere dei Lari8, che trovasi in vicinanza ai seni di mare dell’ [p. 10 modifica]America Settentrionale. La mattina del 15 fu molto nebbiosa; gettossi varie volte lo scandaglio senza trovar fondo, e credendo (secondo il nostro computo) d'esser poco lontani dal Golfo di Massachusset eravamo non poco inquieti temendo di troppo avvicinarci alle Coste. Sulla sera però trovossi il fondo a 85 fathoms di profondità, e poco dopo dissipatasi la nebbia continuammo con sicurezza il cammino col favore d’un vento leggiero. Allo spuntar del giorno 16 Maggio si scoprì finalmente la terra, che si riconobbe essere l'Isola di Sequin situata ottanta miglia al Nord-Est del Capo Anna. Si vedevano delle navi a grande distanza, e 1'acqua era coperta d'erbe marine (Fuci) delle quali raccolsi cinque sorti diverse. Alcune balene di 18, a 20 piedi di lunghezza si vedevano sorgere, e poi di nuovo tuffarsi nel mare gettando acqua dalle narici. Queste Balene dette Grampus, ed anche Spemaceti Whales9 dagli Inglesi, (poiché dal loro cervello s’ottiene lo spremaceti) sono assai frequenti verso le Coste Settentrionali d’America.

Verso l'aurora del 17 avevamo a due miglia di distanza al Nord-Ovest il Capo Annapromontorio situato sulla punta Settentrionale all’entrata del Golfo di Massachusset, che vien terminato al Sud da un’altra punta, a cui si dà il nome di Capo Cod. Il Capo Anna resta elevato sopra il livello del mare a discreta altezza, ed è coperto da boschetti di varie sorta di pini,e fornito di due lanterne, che s’accendono alla [p. - modifica] [p. 11 modifica]notte per favorire l'entrata de' vascelli. Il villaggio dello stesso nome trovasi più al Sud, ed è abitato da' pescatori soltanto, ma situato in un seno di mare delizioso. Da Marble-head seguitando la Costa al Sud-Ovest, e passati The Graves, e Pulleins-Point entrasi nella Baja10 di Boston, che è una delle più belle, ed amene situazioni, che abbia formato la natura11. L'occasione d'un cielo puro, e sereno, del mare tranquillo, e d’un vento moderato, e favorevole ci lasciò godere tutte le bellezze di questo luogo, simile a quelli descritti dai Poeti per abitazione delle Najadi, e delle Ninfe. Molte amene Isolette quasi tutte coperte d’un verde vario, ma vivace, sopra le quali pascolavano pecore, ed altri armenti veggonsi collocate in quella Baja, e fra l'una, e l'altra di esse il mare è profondo a segno da sostenere i più grossi vascelli. Verso la metà evvi [p. 12 modifica]il Forte William fabbricato dagli Inglesi, e fornito di buone fortificazioni, oltre l'esser situato su di una collina circondata intorno dal mare. Passato appena il Castello presentasi la Città di Boston nel più vago aspetto facendogli corona al piede le lunghe file di navi schierate presso le rive. Alle sei dopo il mezzo giorno si gettarono le ancore, e poco dopo scendemmo a terra in ottimo stato di salute dopo 34 giorni di passaggio da Deal.

  1. Pinus Stribus Lin.
  2. Oniscus Asilus Lin.
  3. Il viaggio, che ordinariamente suole farsi per il passaggio dall’Inghilterra all’America Settentrionale non è esposto a simili inconvenienti, poiché le navi comunemente non oltrepassano in questa stagione il 45° di latitudine. Anzi, quelle che si destinano verso i Poli sono foderate di rame, e difese alla prora di ferro fuso così massiccio, che possono urtare senza pericolo contro i galleggianti pezzi di ghiaccio.
  4. Larus canus. Lin.
  5. Phoca vitulina. Lin.
  6. Il fathom è di 6 piedi Inglesi cosicchè 35 fathoms sono 210 piedi ossia circa 130 braccia di Milano.
  7. Il pesce Cod, o Baccalare (egualmente come il vero Stokfish e il Merluccio) appartiene al genere dei Gadi, e potrebbe descriversi nel modo seguente:
    Gadus (Cod) tripterygius cirratus albicans, maculis rotundis flavescentibus, linee laterali alba, cauda integra aequali, maxilla superiore longiore. D. 14, 19, 18, P. 17. V. 6. A. 20, 16. C. 24. An Gadus Callaries? Lin.
  8. Larus Cataractes. Lin
  9. Phyfetet macrocephalus. Lin.
  10. Il nome di Baja si è addottato per essere generalmente conosciuto, e perché spiega con più precisione un Golfo piccolo, e rinchiuso.
  11. Spiegazione della Tav. II, che rappresenta la Baja di Boston.
    1. Città di Boston. 11. Lyn.
    2. Dorchester's Point. 12. Pulleins-Point.
    3. Dorchester. 13. Isola Deer.
    4. Il Castello. 14 ___ Lunga.
    5. Roxbury. 15. ___ Spectacle.
    6. Cambridge. 16. ___ Tomson.
    7. Charlestoun. 17. ___ Governor.
    8. Bunker's-hill. 18. ___ Bird.
    9. Malden. 19. ___ Noddle.
    10. Chelsea. 20. ___ Hog.