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6 | C A P O I. |
avvicinavansi al vascello e tranquillamente volgenvansi per riguardarci.
Tutti gli oggetti, che io aveva d’intorno non potevano a meno di rammemorarmi il viaggio del celebre Capitano Cook, che per lungo tempo navigò negli agghiacciati mari in vicinanza dei Poli, e l’uso, che egli fece dell’acqua ottenuta dal ghiaccio (la quale non solo trovossi dolce al palato, ma eziandio salubre) mi determinò di replicare lo stesso esperimento. Presi difatti alcuni pezzi di ghiaccio, che feci sciogliere al fuoco, e ne ottenni un’acqua affatto dolce, e buona non senza stupore de’ marinaj, che non potevano persuadersene sulla mia sola asserzione. Erano già scorse più di tre ore, che eravamo circondati dai ghiacci allorché montai sulla coperta, e vidi che l’orizzonte appariva chiaro, e pure al Sud verso dove eravamo diretti, ed invece oscuro, e carico di vapori al Nord dal che congetturai, che saremmo ben presto usciti dai ghiacci, dai quali proveniva il nebbioso, e torbido aspetto del cielo. Infatti verso le ore sei della sera comparve a qualche distanza libero il mare, e in breve tempo ci trovammo fuori d’ogni pericolo.
Alle nove antimeridiane il termometro scese a gradi 3 di Reaumur. Apparve un’Isola di ghiaccio a Nord-Est, ed alcune altre all’Est, ma a grande distanza, e nel rimanente della giornata moltissime ne vedemmo sparse per ogni dove. A rinnovare i nostri timori sopraggiunse alla sera una foltissima nebbia, e si passò la notte non senza inquietudine, temendo di scontrar nel cammino alcune di quelle Isole notanti, nel