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PASSAG. IN AMERICA. | 9 |
a soccorrerlo, ma a cagione del mare agitatissimo, degli abiti pesanti, de' quali era vestito, e del freddo, e della pioggia che aveva sofferti gli fu impossibile il nuotare. Non si poteva mettere in mare la scialuppa a cagione della burrasca, e quindi si calarono delle corde, alle quali potesse appigliarsi, ma dopo aver infruttuosamente aspettato più di mezz' ora perdemmo ogni speranza, e compiangendo la morte di quest’infelice si spiegarono le vele al vento, e seguitammo il nostro cammino. Questo funesto accidente amareggiò il piacere, che provammo verso la sera di vedere placido affatto il mare, e il cielo perfettamente sereno. Il cielo, ed il mare ambedue tranquilli, il vento propizio, ed un clima dolce contribuirono a rendere deliziosa la giornata dei I2, che ci riuscì tanto più gradita, quanto più tetri erano stati i due precedenti giorni. Nel dopo pranzo (latitudine 41° 0', longitudine 60° 36') vedemmo un picciol vascello Irlandese proveniente da Londonderry, e diretto a Boston che aveva spesi più di 40 giorni nel passaggio. Essendosi egli tenuto al Sud non aveva visto se non tre, o quattro Isole di ghiaccio a grande distanza; avrebbe desiderato di unirsi con noi, ma non essendo così buon veliero lo perdemmo ben tosto di vista.
Il giorno 13 il termometro innalzossi a gradi 11 ½ Reaumur, cioè gradi 7 ½ più insù del giorno 7, ed ai 14 era a' gradi 6. Vedemmo un Gannes altro uccello del genere dei Lari1, che trovasi in vicinanza ai seni di mare dell’
- ↑ Larus Cataractes. Lin