Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Lascivo - Lubrico - Lussurioso
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LASCIVO - LUBRICO - LUSSURIOSO.
Ognuna di queste tre voci ha due sensi ben distinti, e due ne ha pure ognuna di esse nel latino, d’onde vengono in dirittura. Il primo è senso naturale, il secondo è figurato, e deriva dal primo. Nel senso naturale lascivo vale vagante, vivace sino alla petulanza, saltellante, e si dice per lo più di garzoncelli, e di bestiuole, che folleggiano per troppa vivezza. di sangue e di gioventù; ‘in questo senso adoperollo Dante:
» Non fate come agnel, che lascia il latte
» Della sua madre, e semplice e lascivo
» Seco medesmo a suo piacer combatte.»
Lubrico significa sdrucciolevole, sfuggevole, liscio, pendente al basso, facile e dolce a calarsi, e non si adopera in questo senso se non parlando di cose inanimate, come nel seguente esempio: » Un sasso altissimo fuor di misura lubrico e repente.» Firenzuola.
Lussurioso ha perduto nella nostra lingua il suo significato naturale per le ragioni che discorreremo più sotto, ma questo ci rimane in lussuriante, che è della stessa prosapia, e vale soverchiamente rigoglioso, ricco di superfiuità, e strabbondante di delizie; quindi campagne lussurianti, cioè fertilissime, rami lussurianti di foglie, cioè rami superflui, carichi di foglie superflue.
Nel significato metaforico, lascivo vale licenzioso negli atti, o nelle parole, sregolato nei moti che invitano a disonestà, o la fomentano, e si dice di persone e di cose.
Lubrico vale inchinevole a disonestà, facile a condurre ad atti od a parole disoneste, e si dice di cose, non di persone.
Lussurioso in questo significato figurato non ha più relazione colla parola latina luxuriosus, e vale appresso di noi uomo dato ad ogni carnale bruttura, di costumi sfrenati, immerso nei piaceri del senso; e si dice solamente di persone.
E qui il lettore avrà già sentito, che lussurioso procede da lussuria assai diversa in italiano, e principalmente nel nascere della lingua, dalla luxuria de’ latini, che significava propriamente lusso smoderato; poichè avendo i santi Padri della Chiesa fatto di essa lussuria un vizio capitale, e caricatala di tutti i significati di libidine, voce non troppo usata sulle cattedre in que’ tempi d’ignoranza, ne avvenne, che l’addiettivo lussurioso dovette uscir dai termini della sua natural derivaziane, e piegarsi anche esso ai significati che si diedero alla voce madre.
Dalle surriferite osservazioni si appalesano le differenze relative dei tre vocaboli, e però lasciando del loro significato naturale nel quale esse differenze sono palpabili, diremo che al figurato lascivo è meno di lussurioso, appunto come l’apparenza d’una cosa è minor della cosa istessa, poichè lascivia è scala, insegna, mostra di lussuria, ma non lussuria: andamento lascivo, canto lascivo, pagine lascive, danza, moti, atteggiamenti lascivi non potrebbero chiamarsi lussuriosi, quando bene lussurioso potesse dirsi d’altro che di persona. Con bella finezza d’espressione toccò il Firenzuola la proprietà del vocabolo lascivo nel passo seguente:
» Diciamo la tale è vaghetta, quando parliamo d’una che ha un certo lascivetto, e un certo ghiotto colla onestà mescolato.» Ove si vede, che attenuando il significato della voce con un semplice diminutivo riuscì a congiungerlo coll’onestà, il che non avrebbe potuto far mai di lussurioso. Sardanapalo fu lussurioso, non così Cesare, benchè avesse del lascivo.
Resta a dirsi di lubrico che preso figuratamente è pur sempre cosa non affatto viziosa, ma facile a condurre, o a dar nel vizio, e si dicè più particolarmente del vizio di disonestà, perchè è quello a cui siamo da natura più proni: dal lubrico si può cader nel lascivo, quindi nel lussurioso; e però lubrico è per se innocente, e non ha comunella con lascivia, bensì vicinità: materie lubriche diciam noi quelle cose, le quali non si possono discorrere senza somma riservatezza di accurate parole, acciò non offendano l’onestà. » Guardatevi», dice il Segneri, » di non particolarizzare eccessivamente in materie lubriche» e basti quest’avviso del savio scrittore ai lettori, ed a me.