Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Lasciare - Abbandonare
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LASCIARE - ABBANDONARE.
La principal distinzione di questi due verbi sta in questo, che abbandonare è lasciar per affatto, e lasciare è per a tempo. Nell’abbandonare si ha intenzione di non ripigliare o di non ritornar più alla cosa che si abbandona, nel lasciare non si perde la volontà o la speranza di ritrovarla. Si lascia un amico, ed è per pochi momenti onde ritornare a lui fra non molto, ma se si abbandona è segno che gli si son volte le spalle, e che l’amicizia è rotta.
Molti fra i migliori autori di lingua usarono lasciare per abbandonare, e questo per quello; ma la natura del verbo lasciare, anche quando è posto per abbandonare ha bisogno d’alcun soccorso dalla frase, onde corrispondere pienamente all’idea; e però si dice lasciare in abbandono, lasciar in dimenticanza, lasciar solo, nell’afflizione, ma abbandonare sta solo, e comprende tutte queste idee, le quali in lasciare non sono che accessorie. Arianna abbandonata ci richiama alla mente quella misera vittima dell’infedeltà e dell’ingratiudine di Tesco, sola e deserta sullo scoglio di Nasso; Arianna lasciata non vuol dir nulla, se non v’aggiungi le circostanze del luogo, o della cagione per cui venne lasciata.
Questa diversità deriva dalla diversa origine delle due voci: lasciare è dal latino laxare che propriamente valeva allargare, sciorre, allentare, ma che sulla bocca della plebe, e nei secoli bassi venne adoperato per contrario di tenere. Abbandonare vien prossimamente dal provenzale bandon1, ed ha la radice nel teutonico bann2, cacciata, proscrizione.