Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Lume - Luce

Lume - Luce

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LUME - LUCE.


Secondo i principj della fisica la luce è corpo che risplende, ed il lume è lo splendore tramandato da quel corpo, in quanto che illumina; uno è effetto, l’altro è causa; lume è parte, luce è tutto; la luce rispetto al lume sta come il calorico rispetto al calore; quel raggio, che partendo dal corpo lucido viene direttamente a metter capo nell’occhio, e vi reca lo splendore od il lume, chiamasi luminoso, e non lucido; quindi è pure che dicesi con maggior [p. 69 modifica]proprietà il lume della luna che non la luce, perchè questo satellite tramanda una luce che non ha in se, ed all’opposto dicesi la luce, e non il lume del sole, perchè quest’astro risplende di luce propria; i pittori chiamano lume quella chiarezza che ridonda dal reflesso della luce sopra una cosa illuminata, mostrando a questo modo, che lume procede da luce, non questa da quello; e quando diciamo la luce del giorno, e non il lume, intendiamo d’adoperare un vocabolo di significato più ampio, che lume non è. Funzione sola e propria del lume è quella d’illuminare, la precipua della luce è di risplendere; epperò la luce dei fuochi fatui, e degli animaletti fosforici luccica più di quello che illumini: dall’accennata funzione di lume deriva pure l’uso che abbiamo di chiamar lume e non luce, una fiaccola, una lucerna, una candela accesa, perchè è uffizio proprio di queste lo illuminare, onde far lume vale rischiarare la via, illuminare, e figuratamente servir di guida, fare scorta, nè si potrebbe così nell’uno come nell’altro significato usare far luce.

La produzione grammaticale di lume va pur d’accordo colla fisica, poichè lume è da luce, non questa da quello: lux è nome primitivo [p. 70 modifica]latino, dal quale derivò il verbo luceo, onde lucimen, e per sincope lumen1, nome d’azione, 0 verbale di lucere.

Venendo ora ai traslati, appariranno in questi ugualmente chiare le stesse differenze dei significati naturali delle due voci: quella da maggiore a minore si dimostra, quando diciamo dar lume ad una materia, per incominciare a dichiararla, poichè porla in piena luce è ridurla all’evidenza, è spiegarla intieramente; così il ricercare alcun principio di notizia d’una cosa si dice pigliar lume e non luce. Osserviamo altresì la distinzione dalla parte al tutto nel dire la luce di questo secolo, la luce della filosofia, la luce dell’arte critica, per indicare l’eccellenza delle cognizioni che onorano il secolo in cui viviamo, e che c’insegna la filosofia, o la critica; volendo in questo caso sostituir lume a luce fa mestieri porre più lumi insieme, perchè facciano una luce; e però non si direbbe correttamente il lume del secolo, della filosofia, ma sibbene i lumi del secolo, della filosofia, della critica. Osservò pure questa idea [p. 71 modifica]di distinzione il Tasso in quel verso, nel quale canta d’Iddio uno e trino:

» E dell’eternità nel trono augusto
Risplendea con tre lumi in una luce

Note

  1. *Forcellini ad voc.