Rivista di Cavalleria - Volume I/I/La preparazione della Cavalleria Moderna I

La preparazione della Cavalleria Moderna (Continua)

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LA PREPARAZIONE


della Cavalleria Moderna




I.

Lo sviluppo rapido e continuo delle scienze militari moderne ha mantenuto viva la polemica sulle funzioni della cavalleria nelle guerre dell’avvenire, sulle sue necessarie trasformazioni, sugli elementi morali e materiali che debbono rafforzarne l’organismo, e sul suo impiego in campagna: la polemica è tutt’altro che chiusa, poichè essa si riferisce all’intima costituzione di questo potente mezzo di guerra, ed abbraccia lo studio di tutti gli elementi tecnico-scientifici dell’arma, in rapporto a tutto il complicato edificio dell’arte della guerra.

La trattazione di tutte le questioni che essa comprende, in una rivista, che esclusivamente all’arma si riferisce, formerà indubbiamente materia di discussione proficua ai tecnici, e costituirà il vasto campo scientifico, aperto ai migliori elementi dell’arma.

Il mio compito è diverso: partendo dal risultato degli studi tecnici, e prendendo come presupposto i teoremi generalmente accettati, sui quali i sostenitori di concetti opposti, non trovano materia di contestazione, ritengo utile lo studio degli organismi che sono indispensabili alla formazione degli elementi costitutivi dell’arma, necessari a mantenerla all’altezza della missione che la scienza militare le assegna nella guerra moderna.

Volendo definire la natura del mio breve studio da un punto di vista sistematico, esso appartiene a quello che i tedeschi chiamano Die Lehre vom Heerwesen non alla [p. 39 modifica]Kriegswissenschaft che abbraccia il complesso dei problemi d’indole tecnica ai quali ho accennato precedentemente.

Riassumendo intanto sommariamente i teoremi indiscutibili della cavallerìa moderna, trovo questa massima del barone von der Goltz: «ancora oggi, una buona cavalleria è il miglior mezzo per dominare le operazioni.» Siamo alla prima fase delle funzioni della cavalleria, fornire gli elementi per dominare le operazioni, rischiarando il buio impenetrabile in cui si avvolge il nemico, sorprendendo il segreto delle sue intenzioni, valutando l’entità delle sue forze e dei suoi mezzi, strappando il velo dei suoi artifici di combattimento e dando al proprio comandante supremo la visione chiara delle operazioni del nemico.

Fornire gli elementi per dominare le operazioni è la principale funzione della cavalleria in campagna, la funzione strategica dell’esplorazione. La scienza militare insegna la teorica e la pratica applicazione del servizio di esplorazione; dall’analisi delle esigenze del servizio stesso, si può dedurre quale patrimonio di attitudini, di coltura, di audacie questo servizio richieda, quale abitudine alla pronta decisione: il giudizio simultaneo all’azione, la decisione sincrona dell’esecuzione, lo studio analitico delle condizioni del terreno ignoto, pieno di pericoli e di sorprese, che separa i due fronti della concentrazione dei belligeranti. Tutto ciò con la rapidità fulminea delle mosse, con la percezione pronta, chiara, reale dei sintomi esteriori che caratterizzano l’azione del nemico.

La funzione strategica dell’esplorazione non esclude, del resto, anche in questa prima fase, quella tattica del combattimento; di fronte alla cavalleria esplorante di un esercito v’è la cavalleria nemica incaricata della stessa funzione: di qui una lotta di accorgimenti che può esser risoluta da un’azione tattica, il cui esito fortunato costituisce il vincitore in uno stato d’indiscutibile superiorità sul vinto: sgombrato il terreno della cavalleria esplorante del nemico, il velo che avvolge gl’intendimenti di questo è in gran parte lacerato, il nemico è avvolto in un’atmosfera di cavalieri inarrivabili; sempre fuori dell’azione [p. 40 modifica]nemica, ma che ne esaminano le mosse, ne valutano la forza, ne sorprendono le intenzioni.

Questo che si potrebbe chiamare il prologo del grande dramma, è interamente rappresentato dalla cavalleria, ma la sua missione non si arresta a tal punto: la cavalleria ha anche quella di coprire le forze del proprio esercito, finchè non siano spiegate, di partecipare all’azione risolutiva, determinandone lo scioglimento.

Le funzioni della cavalleria nella guerra moderna sono come si vede cresciute in proporzione del moderno sviluppo dell’arte della guerra: la pretesa diminuzione dell’efficacia della cavalleria per l’applicazione delle perfezionate armi da fuoco, è ora una tesi completamente condannata, e nell’azione combinata delle tre armi la cavalleria entra come coefficiente d’importanza indiscussa.

La preparazione di pace deve quindi mirare a costituire fortemente gli elementi adatti a questa alta missione, e poichè la cavalleria ha l’onore di aprire l’azione e, per la sua costituzione non consente che il suo organismo sia integrato all’atto stesso in cui l’azione s’inizia, richiede, da parte dell’amministrazione attiva, cura costante perchè tutti i suoi elementi siano sempre in ogni momento in grado di entrare in campagna senza scosse tumultuarie, senza trasformazioni sensibili che ne alterino l’organismo e ne indeboliscano la compagine.

L’entità dell’arma è costituita da tre elementi: il capo, il cavaliere, il cavallo; una preparazione razionale, dovrà, quindi, combinare questi tre elementi in maniera da ritrarne il maggior possibile profitto, dopo d’aver atteso con tutte le proprie forze a formare gli elementi stessi.

Quali siano gli organismi e con quali intendimenti, mezzi e concetti scientifici, i principali eserciti europei attendano alla formazione del cavaliere e del comandante; quali gli organi e con quali concetti economico-amministrativi siano predisposti alla preparazione del prezioso materiale cavalli, è questa la ricerca che noi ci proponiamo. [p. 41 modifica]

II.

Nelle discipline come negli ordinamenti militari il primato spetta indubbiamente alla Germania ed è ad essa che l’Europa s’è ispirata nell’opera di ricostituzione militare intrapresa dopo il 1870, anche per quanto si riferisce all’istruzione della cavalleria.

Alla ricostituzione dell’arma si dedicò infatti la Germania dopo gl’insuccessi militari dell’epoca napoleonica con tutte le sue forze. Con i ricordi di Rosbach gl’insuccessi di Iena invece di affievolire la fibra al forte organismo militare tedesco imprimono ad esso un impulso maraviglioso verso la trasformazione degli ordinamenti ed il perfezionamento della scienza, e, l’opera assidua, tenace, sospesa per un momento nel 1866, è ripresa con maggior lena dopo Sadowa, continuata dopo i successi militari del 1870, senza un momento solo di sosta; da Wrangel a von Schimdt a Federico Carlo fino a von Rosenberg è una serie luminosa di uomini di guerra, che alla cavalleria hanno dedicato tutte le forze del loro ingegno.

La caratteristica dell’ingegno tedesco, vale a dire la sincerità ed il rigore della critica, non offuscata neppure dall’ebbrezza del trionfo, rappresenta l’impulso più efficace, verso quel perfezionamento ideale, a cui tendono le grandi nazioni militari d’Europa. Per questa facoltà la cavalleria tedesca, dopo i maravigliosi eventi del 1870, se condivise la gloria conquistata sul campo dall’esercito tedesco non si sottrasse al giudizio rigoroso di una critica serena. Il Koehler ebbe a dire infatti che: «i rami di alloro che si offrivano alla cavalleria prussiana non potettero esser colti, non perchè mancasse la buona volontà, ma perchè mancava ai capi ed alla truppa l’abilità necessaria»1.

Non inebriata dai successi militari l’opera di ricostituzione della cavalleria è continuata in Germania senza posa, ed alla formazione del comandante e del cavaliere sono preordinati [p. 42 modifica]istituti scientifici mirabili per ordinamento e programmi d’istruzione teorica e di pratica applicazione, specialmente per quanto si riferisce al maneggio ed alla padronanza dell’arma essenziale del cavaliere: il cavallo.

L’istruzione professionale dell’ufficiale tedesco di cavalleria, sia che provenga dagl’istituti dei Cadetti (Kadettenanstalten) sia dagli aspiranti ufficiali, incomincia nelle scuole di guerra (Kriegsschulen) il cui scopo è l’istruzione scientifica militare degli ufficiali di tutte le armi.2 Questi istituti sono presentemente in numero di 10 la cui sede è Auklam, Postdam, Glogau, Neisse, Engers, Hannover, Kassel, Danzig, Metz ed Hersfeld, oltre a queste v’è una scuola speciale di guerra nella Baviera.

La direzione della scuola è affidata ad un ufficiale superiore (Stabsofficier) sotto la vigilanza è l’alta direzione dell’ispettorato generale delle scuole militari (Generalinspection des Militärerziehungs-und-Bildungswesens), vicino al quale funziona come organo consultivo una Commissione speciale (Die studiencommission für die kriegsschulen) presieduta dall’Ispettore della scuola di guerra.

Per tutti i rapporti amministrativi lo scuole di guerra dipendono dal riparto dello stato maggiore al Ministero della guerra (Allgemeines Kriegsdepartement).

Gl’insegnanti sono ufficiali, i quali durante questo speciale incarico, sono collocati fuori dello stato dei rispettivi corpi di truppa e costituiscono un corpo speciale.

Per l’ammissione, gli aspiranti ufficiali nelle scuole di guerra, sono sottoposti ad un esame dal quale possono essere eccezionalmente dispensati soltanto quelli che certifichino di essere stati ammessi in una Università dell’Impero ed abbiano frequentato almeno per un anno l’Università stessa, riportandone l’attestato di passaggio al corso superiore3.

L’ammissione presuppone inoltre la prestazione di almeno [p. 43 modifica]cinque mesi di servizio effettivo e la produzione di un certificato d’idoneità.

Alla fine del corso, che dura 9 mesi, gli allievi della scuola di guerra sono assoggettati ad un esame e poscia inviati ai rispettivi reparti di truppa4.

Il corso della scuola di guerra rappresenta la base della istruzione professionale per tutti i quadri, e per la cavalleria esso costituisce oltre alla coltura generale professionale una base sufficiente per la media coltura speciale dell’arma, la cui pratica applicazione è poscia impartita nei corpi, i quali ricevono elementi sufficienti, come vedremo, per diventare vera e propria scuola pratica di coltura tecnica, ampiamente esercitata nelle più svariate contingenze di servizio.

E questa è forse la nota differenziale del metodo germanico di fronte a quello adottato da noi: la creazione di elementi ottimi nei corpi, per poter praticamente svolgere e perfezionare una solida coltura tecnica già impartita negli studi professionali della scuola di guerra.

Alla creazione di questi ottimi elementi tende l’istituzione della scuola superiore della cavalleria tedesca.

La scuola superiore è ordinata in 3 istituti per tutto l’impero: il Militärreitinstitut in Hannover5, una scuola speciale di cavalleria in Baviera Equitationsanstalt6 e pel contingente sassone una speciale scuola di cavalleria a Dresda.

L’Istituto massimo è quello di Hannover ordinato sotto la direzione di un capo con gli assegni ed il rango di Comandante di divisione,7 che esercita la giurisdizione ed il potere disciplinare di questo ufficio, su tutto il personale organico dell’Istituto e su quello comandato. [p. 44 modifica]

Ha la facoltà di riferire direttamente al sovrano nella risoluzione delle questioni tecniche e nei rapporti col personale.

Per ciò che si riferisce ai rapporti economici ed amministrativi dipende dal Ministero della Guerra.

L’Istituto si divide in due sezioni assolutamente distinte ed a capo di ciascuna di esse vi è un direttore, con assegni e rango di Comandante di reggimento.

Le due sezioni della Scuola sono la Scuola d’equitazione per gli ufficiali (Officierreitschule) e la Scuola pei sottufficiali (Cavallerie-Unterofficierschule)8.

Lo scopo precipuo che l’istituzione si propone di ottenere è come abbiamo già accennato quello di creare la Scuola nei corpi delle armi a cavallo, mediante una selezione rigorosa degli ottimi elementi, i quali istruiti e perfezionati nell’Istituto superiore rappresentino nei corpi di truppa l’alta conoscenza cavalleristica, mantengano la tradizione dell’arte dell’equitazione e portino in tutte le contingenze svariate di servizio l’applicazione di principi scientifici imparati ed applicati in questo Istituto dì perfezionamento.

La selezione è fatta su questa base: tutti i reggimenti di cavalleria9 e d’artiglieria da campo (batterie montate ed a cavallo) hanno diritto ad inviare ogni due anni un ufficiale subalterno ad Hannover e poichè i reggimenti di cavalleria sono 83 e 38 quelli d’artiglieria da campagna la Scuola riceve annualmente 41 o 42 ufficiali di cavalleria e 19 ufficiali d artiglieria.

Le condizioni richieste, perchè gli ufficiali siano scelti per la Scuola sono: 4 anni di servizio come ufficiali e qualità distinte nell’equitazione.

Tra gli ufficiali ammessi dopo un corso di 11 mesi è fatta una seconda selezione, e quelli che specialmente si sono distinti sono trattenuti alla Scuola per un secondo corso di [p. 45 modifica]mento e sono impiegati come istruttori nella sezione dei sottufficiali.

Nella sezione sottufficiali è chiamato annualmente un sottufficiale per ciascuno degli 83 reggimenti della cavalleria prussiana, sassone e wurtemburghese, con due anni almeno di servizio, il quale si obblighi ad un anno di ferma presso il proprio corpo, non computando quello passato nella scuola.

Anche per i sottufficiali vige la norma, che un certo numero possa rimanere al corso un secondo od anche un terzo anno, subordinatamente alla regola che finito il corso di perfezionamento vi sia l’obbligo, volontariamente assunto, di un altro anno di servizio presso il corpo.

Il programma dell’insegnamento nella scuola di Hannover è, si può dire, programma puro e semplice di equitazione teorica e pratica nelle sue più svariate applicazioni, tanto di scuola che sportiva e quest’ultima rappresenta anzi il necessario complemento della prima: le cacce, le corse, le esercitazioni in campagna à travers pays.

Le adiacenze della Scuola offrono un terreno adatto, ed a queste speciali disposizioni del territorio per l’equitazione sportiva è dovuta principalmente l’istituzione della scuola nella capitale dell’ex-stato di Hannover al nord della quale si estendono vaste pianure sabbiose, propizie all’esercitazioni all’aperto.

A complemento del programma del corso oltre all’equitazione, ippologia e scienze affini, s’insegna il tiro, la scherma, la ginnastica, vale a dire un corso completo di perfezionamento dell’istruzione sportiva, nella quale il cavaliere deve assolutamente eccellere.

La ripartizione metodica dell’istruzione d’equitazione abbraccia tre parti distinte: l’istruzione dell’equitazione propriamente detta; l’istruzione teorica e l’istruzione per formare insegnanti d’equitazione, e nel secondo corso di perfezionamento, al quale prendono parte gli ufficiali scelti del corso ordinario, questi compiono una specie di corso di magistero in equitazione, facendo anche da istruttori nel corso sottufficiali, per cui [p. 46 modifica]vengono ad acquistare la pratica dell’insegnamento al quale sono chiamati nel loro ritorno ai corpi.

L’analisi delle singole parti del programma di equitazione ci porterebbe troppo oltre: basti accennare che nell’equitazione propriamente detta gli allievi della scuola imparano ad addestrare il cavallo ancora giovane e rozzo (nuove rimonte) ed a preparare e perfezionare un cavallo già addestrato (vecchie rimonte); nella parte teorica essi oltre ad imparare la teoria dell’arte del cavalcare, imparano ad insegnarla come istruttori.

Complemento obbligatorio dell’istruzione sono le applicazioni sportive sotto tutte le forme, come corse ecc. I mezzi che la scuola possiede risultano sommariamente da questi dati: oltre 600 cavalli, tra cavalli privati, di servizio (di carica) e della scuola, 6 cavallerizze coperte e 4 scoperte, (45m. × 25m.) canile completo per le cacce di oltre 100 cani inglesi (foxhounds).

Questi perfetti insegnanti dell’arte del cavalcare, rientrati nei corpi, rappresentano la scuola continua dell’equitazione nei reggimenti e sono l’anima dell’equitazione sportiva, gli organizzatori delle cacce, delle corse nella guarnigione ed i propugnatori delle corse di resistenza (Distanzritt) che da qualche anno vanno prendendo un grande sviluppo, promosse ed incoraggiate dallo stesso Imperatore che prende personalmente parte attiva a tutto ciò che all’arma si riferisce.10

Il sistema seguito nell’impero austriaco per l’istruzione della cavalleria, fondamentalmente non molto dissimile da quello [p. 47 modifica]germanico, si distingue da questo per un indirizzo più pratico per la generalità degli ufficiali, mentre tende alla creazione di un certo numero di maestri di equitazione, specialisti e insegnanti d’equitazione in tutti i corpi montati dell’esercito compreso il treno, che abbiano una estesa ed uniforme conoscenza dell’arte, ne mantengano la tradizione ed i metodi, v’imprimano un carattere scientifico e ne curino il perfezionamento continuo.

Nell’impero austriaco quindi si trovano nettamente distinte queste due categorie: i maestri d’equitazione e gli ufficiali montati. L’ordinamento dell’istruzione speciale dell’arma di cavalleria è così costituito:

Scuola di brigata di cavalleria istituita presso la sede di ogni brigata di cavalleria il cui corso dura sei mesi nel periodo invernale.

A questo corso prendono parte tutti gli ufficiali subalterni di cavalleria i quali non possono aspirare alla promozione a capitano se non avranno riportata una nota d’idoneità alla fine del corso.

Istituto superiore (Militarreitlehrerinstitut) scuola eminentemente professionale alla quale sono chiamati gli elementi che hanno maggior attitudine alla equitazione, da tutte le armi montate, non escluso il treno, ed il cui compito è quello di creare ottimi istruttori d’equitazione, come ho precedentemente [p. 48 modifica]accennato, destinati ad imprimere un indirizzo conforme nell’istruzione pratica dei reparti di truppa, ai quali sono destinati.

Anche in questi istituti, come nella scuola di Hannover, dopo un anno di corso, è fatta una seconda selezione e gli elementi migliori sono mantenuti per un secondo anno, ma a differenza della scuola dell’Hannover manca un corso pei sottufficiali, pei quali si ritiene sufficiente l’istruzione impartita nei corpi.

Nei rapporti organici l’istituto non ha l’importanza della scuola di Hannover, il suo comandante non ha rango di comandante di Divisione, non ha giurisdizione ed il potere disciplinare di tal grado e non ne percepisce gli assegni.

L’indirizzo tecnico è posto sotto l’alta direzione dell’Ispettore di cavalleria e, pei rapporti amministrativi, provvede il Ministero della guerra.

L’indirizzo dell’istruzione tanto tecnica che pratica è ispirato alla formazione dell’insegnante e quindi è curato l’insegnamento dei metodi e dei regolamenti vigenti presso gli eserciti stranieri, l’esposizione orale e scritta della teorica dell’arte, lo studio degli istituti che hanno attinenze con i bisogni delle armi montate, infine un vero corso magistrale, nel senso didattico dell’espressione.

L’equitazione sportiva è curata specialmente tanto nell’istituto di Vienna che nei corpi: nell’ordine di servizio v’è infatti questo canone fondamentale: «Mediante l’istruzione nel superare ostacoli e mediante l’istruzione pratica sulla capacità di resistenza dei cavalli si devono attrarre gli ufficiali tutti alla equitazione di caccia»11 e le cacce ungheresi infatti, le corse di resistenza (Distanzritt) sono un’attiva e proficua applicazione dei principii dell’equitazione di campagna.

Note

  1. Koehler, Storia sulla cavalleria prussiana dal 1806 al 1876.
  2. Bestimmungen über Organisation und Dienstbetrieb. — Kabinetsordre del 1° luglio 1882.
  3. Verordnung del 27 febbraio 1873, § 13.
  4. Verordnung cit. § 24.
  5. Grundzüge für die Errichtung eines Militärreitinstituts. — Kabinetsordre 4 luglio 1867.
  6. Verordnungsblatt des bayer. Kriegsministeriums 1873 p. 375.
  7. Al comando della Scuola di Hannover si destina ordinariamente un Colonnello e vi si lascia in carica, anche quando abbia raggiunto il grado di Tenente Generale.
  8. Kabinetsordre 17 gennaio 1872 (Kriegsminist. ― Rescr, 30 maggio 1872). — Armeeverordnungsblatt pag. 191.
  9. S’intende quelli pei quali è stabilito la Scuola di Hannover, per la cavalleria bavarese v’è la scuola speciale (Equitationsanstalt).
  10. Notevole l’ordine del giorno prussiano relativamente alle corse di resistenza che mi piace di riportare integralmente:
    «S. M. l’Imperatore ordina che tutti gli ufficiali subalterni di cavalleria allo scopo di acquistare le cognizioni e la pratica necessaria pel servizio di pattuglie di ufficiali e d’ufficiali d’ordinanza, eseguano, ogni due o tre anni, una corsa di resistenza (Distanzritt).
    «Il programma della corsa deve anche contenere l’obbiettivo tattico di una ipotesi possibile in campagna, per raggiungere il quale, si richieda il maggior sforzo tanto dell’ufficiale che del cavallo, affinchè possa l’ufficiale valutare fino a qual punto possa fare assegnamento sulle proprie forze e su quelle del cavallo.
    «La durata minore di una corsa di resistenza è fissata a 40 ore.
    «Il Ministero della Guerra, allo scopo dì abituare l’ufficiale a conoscere e vincere le difficoltà che si presentano in campagna nella stagione invernale ritiene necessario che una di queste corse sia eseguita nell’inverno.
    «I superiori avranno cura che le difficoltà proposte non siano superiori alle forze ed ai mezzi dei cavalli, i quali debbono giungere in buone condizioni alla meta.
    «Ogni cavaliere presenterà al comandante del proprio reggimento un rapporto sulla corsa eseguita.
    «Perchè gli ufficiali non abbiano a ricevere danno dalle prove esse potranno essere fatte su cavalli appartenenti allo stato e su cavalli di carica (Chargenpferd).
    «Gli ufficiali saranno rimborsati delle spese sostenute tanto personali che pel cavallo.
    «Berlino 1° novembre 1893.

    Von Schellendorf

  11. Verordnungsblatt, 30, 1887.