Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la preparazione della cavalleria moderna | 41 |
II.
Nelle discipline come negli ordinamenti militari il primato spetta indubbiamente alla Germania ed è ad essa che l’Europa s’è ispirata nell’opera di ricostituzione militare intrapresa dopo il 1870, anche per quanto si riferisce all’istruzione della cavalleria.
Alla ricostituzione dell’arma si dedicò infatti la Germania dopo gl’insuccessi militari dell’epoca napoleonica con tutte le sue forze. Con i ricordi di Rosbach gl’insuccessi di Iena invece di affievolire la fibra al forte organismo militare tedesco imprimono ad esso un impulso maraviglioso verso la trasformazione degli ordinamenti ed il perfezionamento della scienza, e, l’opera assidua, tenace, sospesa per un momento nel 1866, è ripresa con maggior lena dopo Sadowa, continuata dopo i successi militari del 1870, senza un momento solo di sosta; da Wrangel a von Schimdt a Federico Carlo fino a von Rosenberg è una serie luminosa di uomini di guerra, che alla cavalleria hanno dedicato tutte le forze del loro ingegno.
La caratteristica dell’ingegno tedesco, vale a dire la sincerità ed il rigore della critica, non offuscata neppure dall’ebbrezza del trionfo, rappresenta l’impulso più efficace, verso quel perfezionamento ideale, a cui tendono le grandi nazioni militari d’Europa. Per questa facoltà la cavalleria tedesca, dopo i maravigliosi eventi del 1870, se condivise la gloria conquistata sul campo dall’esercito tedesco non si sottrasse al giudizio rigoroso di una critica serena. Il Koehler ebbe a dire infatti che: «i rami di alloro che si offrivano alla cavalleria prussiana non potettero esser colti, non perchè mancasse la buona volontà, ma perchè mancava ai capi ed alla truppa l’abilità necessaria»1.
Non inebriata dai successi militari l’opera di ricostituzione della cavalleria è continuata in Germania senza posa, ed alla formazione del comandante e del cavaliere sono preordinati
- ↑ Koehler, Storia sulla cavalleria prussiana dal 1806 al 1876.