Reso/Terzo stasimo
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coro
Strofe
Quale uom poté qui giungere?
Vantar potrà che dalla mano mia,
dopo che tanto osò, fuggiva libero?
Dove mai potrò coglierlo,
chi penserò che sia?
Tra le guardie e le schiere, nelle tènebre
con temerario pie’ movere ardiva.
Sarebbe forse un Tèssalo,
un cittadin di Locri, al mar finítima,
un isolano che randagio viva?
Chi è? Di dove? Di che suol natio?
Qual Dio sacro è per lui piú d’ogni Iddio?
semicoro a
Sarà d’Ulisse, o di chi mai, tale opera?
semicoro b
Di lui, se dal passato indurre è lecito.
semicoro a
Lo credi?
semicoro b
E perché crederlo
non devo? Contro noi fu sempre intrepido.
semicoro a
Chi mai? Chi dici prode?
semicoro b
Ulisse.
semicoro
Oh, non dar merito
a un ladro, a un uom che grande è nella frode.
coro
Antistrofe
Un’altra volta giungere
in città lo vedemmo. Era di bava
molle il suo viso, avvolto in panni laceri,
al pari di randagio
pitocco, in giro andava
limosinando, ispido il capo e sordido:
e un ferro ascoso avea sotto quei cenci.
E degli Atrídi al regio
lare lanciava fitte contumelie,
quasi fiero nemico ei fosse ai prenci.
Perito fosse, deh, pria che di Frigia
calpestassero il suol le sue vestigia!
semicoro a
Sia pure Ulisse, o no, terror m’esagita.
semicoro b
Su noi scolte cadrà d’Ettore il biasimo.
semicoro a
Che ci opporrà?
semicoro b
Rimprovero
farà.....
semicoro a
Che temi? Di che mai?
semicoro b
Che il transito
sbarrar non seppi.....
semicoro a
A chi?
semicoro b
A quei che fra le tenebre,
tra le schiere dei Frigi entrare ardí.