Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2841

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[p. 27 modifica] quasi in un tratto, o tanto innanzi la spingano dal luogo ove la trovano, ch’essa paia poco meno che opera loro. Il qual caso avvenne alla letteratura greca e alla italiana. Anche gli antichi e primi scrittori latini hanno sapore e modo tutto familiare, sí poeti come Ennio e i tragici, di cui non s’hanno che frammenti, Lucrezio ec.; sí prosatori, come Catone, Cincio ed altri cronichisti di cui pur s’hanno frammenti ec. Perciocché quando la letteratura si va formando a poco a poco e con tanta uniformità di progressi, che mai un suo passo non sia fuor d’ogni [p. 28 modifica]proporzione cogli antecedenti, i summentovati effetti sono manco notabili, e manco facili a vedere, trovandosi l’eleganza delle parole e dei modi già fatta possibile coll’abbondanza degli scrittori e l’arricchimento della lingua che dà luogo alla scelta; e la nazione già capace e cólta e studiosa, prima che la letteratura giunga a produr cosa alta e perfetta, e che un grande ingegno faccia uso dell’una e dell’altra disposizione, cioè di quella della lingua, e di quella de’ suoi nazionali (28 giugno 1823). Vedi p. 3009, 3413.


*   Participii in us di verbi attivi o neutri, non deponenti, in senso attivo o neutro, alla foggia di quelli de’ deponenti. Dissimulatus a um, pransus a um, impransus a um, coenatus a um, incoenatus a um, potus a um, (dall’antico po o poo, di cui altrove), appotus a um, iuratus a um, coniuratus a um, iniuratus e simili, solitus a um, insolitus a um, suetus a um co’ suoi composti, hausus (Forcellini, haurio, fine). Vedi la p. 2904, fine, 3072; esus a um, ventus a um