<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2904&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161007113507</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2904&oldid=-20161007113507
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2904 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 67modifica] anche sieno fatti direttamente dal verbo originale facio. E notate che i composti di questo verbo, fatti con preposizione o particella, non hanno questa forma, ma solo quelli fatti con nomi ec. A ogni modo, siccome questi tali verbi, se ben li guardi, hanno per lo piú un significato continuativo1, giacché altro e meno è, per esempio, mel facere, altro e piúmellificare, si potrebbe forse credere che la loro inflessione in are mutata da quella della terza coniugazione non fosse a caso né senza ragione e che essi appartenessero alla categoria di verbi della quale al presente discorriamo, cioè di continuativi appartenenti alla prima coniugazione, ma non formati da’ participii, e diversi da quelli che ne [p. 68modifica]sono formati, come nel caso nostro, da facio facto, labefacto ec., da specio specto, suspecto (a cui appartiene suspectio ch’equivale a suspicio e da cui il nostro sospettare e lo spagnuolo sospechar (come pecho da pectus) che vagliono suspicari. Soupçonner è quasi suspicionare, da soupçon, suspicio onis ec.). Suspico potrebbe anche esser fatto da suspicio is, il qual verbo trovasi appo Sallustio in senso di sospettare, ed al quale appartiene il participio suspectus che vale per lo piúsospetto, aggettivo. E forse in questo senso si disse anche suspicior eris, onde poi suspicor, giacché trovasi suspectus per sospettoso (cosí anche in italiano sospetto) e Apuleio l’adopra