Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2840
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la familiarità che si sente ne’ poeti primitivi, dicendo che il loro stile, senza essere però basso, perché tutto in loro è ben proporzionato e corrispondente, tiene della prosa. Come fa l’Eneida del Caro, che quantunque non sia poema primitivo, pure, essendo stato quasi un primo tentame di poema eroico in questa lingua, che ancora non n’era creduta capace, com’esso medesimo scrive, può dirsi primitivo in certo modo nel genere e nello stile eroico.
Tutto questo discorso sui poeti e scrittori primitivi di una lingua si deve intender di quelli che meritano veramente il nome di poeti o di scrittori, e non di quei primissimi e rozzissimi, ne’ quali non cade sapore né di familiarità né d’eleganza, né d’altra cosa alcuna determinata e che si possa ben sentire, fuorché d’insipidezza, non avendo essi né lingua, né stile, né maniera, né carattere formato, sviluppato, costante e uniforme. E il sopraddetto discorso ha massimamente luogo, e i sunnotati effetti avvengono principalmente nel caso che sui principii di una letteratura compariscano tali e cosí grandi ingegni che o la creino