Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3009

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[p. 131 modifica] segg. (22 luglio 1823). Vedi p. 3024.


*    Alla p. 2841. Lo stile e il linguaggio poetico in una letteratura già formata, e che n’abbia uno, non si distingue solamente dal prosaico né si divide e allontana solamente dal volgo per l’uso di voci e frasi che, sebbene intese, non sono però adoperate nel discorso familiare né nella prosa, le quali voci e frasi non sono per lo piú altro che dizioni e locuzioni antiche, andate, fuor che ne’ poemi, in disuso; ma esso [p. 132 modifica]linguaggio si distingue eziandio grandemente dal prosaico e volgare per la diversa inflessione materiale di quelle stesse voci e frasi che il volgo e la prosa adoprano ancora. Ond’é che spessissimo una tal voce o frase è poetica pronunziata o scritta in un tal modo, e prosaica, anzi talora affatto impoetica, anzi pure ignobilissima e volgarissima in un altro modo. E in quello è tutta elegante, in questo affatto triviale, eziandio talvolta per li prosatori. Questo mezzo di distinguere e separare il linguaggio d’un poema da quello della prosa e del volgo inflettendo o condizionando diversamente