Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1246
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inventa naturalmente, o adotta, infinite parole, infinite locuzioni e infiniti generi e forme sí di queste che di quelle, l’uso però e l’intelligenza delle quali, se non sono ricevute dalla letteratura, la quale le diffonde per la nazione, ne stabilisce la forma, ne precisa il significato, ne assicura la durata, poco si estendono, poca precisione acquistano, restano facilmente incerte ondeggianti e arbitrarie e presto si perdono, sottentrandone delle nuove. Vedi pag. 1344. Ora la letteratura italiana ha fatto appunto quello che ho specificato. Ha ricevute, con particolare, e fra tutte le letterature singolar cura, amorevolezza e piacere, le voci, i modi, le forme del popolo segnatamente toscano; e da questo è venuto:
1o, Che le parole, modi ec. che sarebbero state proprie di una sola provincia, e bene spesso di una sola città ed anche meno, ricevute e accarezzate e stabilite nell’uso letterario, prima dagli scrittori di quella provincia ec. poi da quelli che vi andavano per imparar la lingua o a qualunque effetto, poi dalla totalità degli scrittori italiani, son divenute italiane, di toscane o altro che erano. Ed è avvenuto questo alle toscane piú che alle altre, perché i primi buoni scrittori italiani sono stati di quel paese e ne hanno diffuso e stabilito nella letteratura italiana