Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1201
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le tali e tali forme. Se ne vedo delle differenti e contrarie, le chiamo sconvenienti, perché elle mi producono un effetto contrario alla mia assuefazione. Sviluppate quest’idea (20 giugno 1821).
* Perché la parzialità è sempre odiosa e intollerabile, quando anche colui che favorisce o benefica alcuno piú degli altri non tolga niente agli altri del loro dovuto, né di quello che darebbe loro in ogni caso, né li disfavorisca in nessun modo? Per l’odio naturale dell’uomo verso l’uomo, inseparabile dall’amor proprio. E vedi in questo proposito la parabola del padre di famiglia e degli operai del Vangelo (21 giugno, dí del Corpus Domini, 1821). Vedi p. 1205, fine.
* Alla p. 1114, verso il fine. Il Forcellini ora fa derivare i continuativi da’ frequentativi, (come ductare da ductitare) ora questi da quelli. I continuativi da’ frequentativi non derivano mai. Quanto ai frequentativi da’ continuativi, io non nego che talvolta non possano essere derivati dai participi o supini di questi ultimi, cangiata l'a di detti participii o supini in i, secondo quello che abbiamo stabilito p. 1154. Nel qual caso i verbi continuativi venivano a diventar positivi relativamente al frequentativo che se ne formava. Per esempio, saltitare può forse anche venire da saltatus di saltare, cambiata l’a in i, ed essere frequentativo o diminutivo non di salire, ma di saltare, cioè ballare. Infatti esso non vale saltellare, ma ballonzare o ballonzolare. Questo però, posto che talvolta avvenga, avviene di rado, e la massima parte de’ frequentativi derivano immediatamente da’ positivi e sono affatto indipendenti da’ continuativi degli stessi verbi, o abbiano questi o non abbiano continuativi. Ed è curioso che il Forcellini bene spesso chiama, per esempio, cursare frequentativo di currere, e cursitare che cosa? frequentativo di cursare. Vedi p. 2011 (21 giugno 1821).