Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1200

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[p. 479 modifica] Questa è sensazione (dipendente dall’arbitrio della natura circa le quali cose sieno piacevoli a questa o a quella specie di esseri) e non idea; e quindi il detto piacere, benché venga per la vista, non appartiene alla bellezza, piú di quello che vi appartenga il piacere che dà un cibo alle papille del nostro palato o il piacere venereo ec. (lascio che anche [p. 480 modifica]questi tali piaceri non sono assoluti neppure dentro i limiti di una sola specie, anzi neppure di un solo individuo, e dipendono sommamente, almeno in gran parte, dall’assuefazione). L’uomo è piú inclinato al suo simile giovane, che al suo simile vecchio. Cosí anche gli altri animali. Questa non è idea, ma inclinazione, tendenza e passione; ed è fuori della teoria del bello, perch’è fuori ancora della sfera dell’armonia. Le tendenze sono innate e comuni a tutti gli uomini; le idee no. Ma nel detto caso la mente non giudica, bensí il fisico dell’uomo si sente inclinato e trasportato. Non tutti i piaceri che vengono per la vista appartengono alla bellezza, sebbene gli oggetti che producono i detti piaceri si chiamano ordinariamente belli; ma quelli soli derivano dall’armonia e convenienza, sí delle parti fra loro, sí del tutto col suo fine.

Io credo poi ancora che la stessa idea dell’uomo che le cose debbano convenire fra loro non sia innata ma acquisita e derivi dall’assuefazione, in questo modo. Io sono avvezzo a vedere, per esempio, negli uomini