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(3979-3980) | pensieri | 351 |
Ma uno di tali modi è certo il sopraddetto, cioè la prima consonante della voce raddoppiata, e un i, e questo è regolare e forse il piú frequente e regolare e uniforme ec. (14 decembre 1823). E chi sa anche se quel κάρχαρος ha veramente l’etimologia che gli attribuiscono ec. E la forma della voce raddoppiata, cioè χάρος è molto irregolare quanto alla sua derivazione da χαράσσω, se questa è vera ec. Laddove le forme delle voci raddoppiate coll’i (come τιτρώσκω) sono regolari ec. (14 decembre 1823). Vedi p. 3989, 3993, 4009, capoverso 8.
* Quanto alla particella negativa o privativa ne o nec per non, del che altrove, dà un’occhiata nel Forcellini a tutte le voci (3980) comincianti massimamente per ne, e cosí nello Scapula alle voci comincianti massimamente per νη e νε (14 decembre 1823).
* Genou sembra esser da genu, come altrove. Ma agenouiller è da un genouille diminutivo.1 Vedi la p. 3955. Trovo nel D. Quijote finojo per ginocchio, voce che mi par quivi affettatamente antiquata, come molte altre, per contraffare il linguaggio degli antichi libri di cavalleria, ed è posta in bocca di Sancho. In ogni modo mostra che anche l’antico spagnuolo (se già non prese questa voce dall’italiano) usava il diminutivo di genu nel senso positivo e invece del positivo latino. Sta la detta voce nella parte I del D. Quijote, lib. IV, cap. 31, p. 343, edizione d’Amberes, 1693, t. I (14 decembre 1823). Vedi p. 3983.
* Alla p. 3964, principio. Catar da cui è recatar (riguardare), se già non è da captare, che non credo, sarà da catus, il quale da caveo, e quindi quasi cautar