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(3990-3991) pensieri 361

sí nel morale, del clima, dell’anno, della stagione, degli avvenimenti ec. ec. che i buoni e veri medici e in particolare Ippocrate prescrive in molti luoghi di osservare in ciascuna malattia e in ciascun malato, per poterne fare retto giudizio, e applicare il rimedio, il cui effetto ognuna delle dette circostanze, ancorché menoma, male osservata ec. potrebbe impedire o render dannoso ec. e altresí falsificare affatto il giudizio della malattia, il prognostico de’ suoi effetti e successi ec. ec. (17 dicembre 1823).


*    Tutto è follia in questo mondo fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze (17 decembre 1823).


*    Teschio non è certamente altro che un testulum o testulus da testa per capo, mutato al solito l’ul in i, e il t in ch per proprietà della nostra lingua, massime antica e toscana, che dice per esempio schiantare e stiantare, schiacciare e stiacciare, e mastio per maschio (mutando per lo contrario il ch in t) ec. ec. Come da vetulus, vecchio, del che altrove,1 cosí da testulum teschio; e se vecchio è da un veculus o contrazione di vetusculus ec. (e cosí viejo, vieil) nello stesso modo da testa potrà essersi fatto tesculum (come da vetus veculus) o teschio esser contrazione di testiculum ec. Testula si trova da testa femminile. Or avvi anche testum e  (3991) testu neutro. Vedi Forcellini. E pel latino testa noi diciamo testo, maschile. Vedi il glossario, i francesi, spagnuoli ec. La parola teschio par che mostri che la voce testa nel volgare latino si usava particolarmente per denotare il cranio ec. e ciò rende tanto piú verisimile la metafora da testa (coccia) a testa (capo) e l’analogia ec. Siccome viceversa le cose da me dette

  1. Puoi ved. la p. 3992. capoverso 3, e la p. 3753, margine.