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148 | conc. gen. dell’equin. econ. | [§ 15-18] |
librio economico. Ciò fatto, torneremo a studiare le parti di quel tutto, di cui abbiamo acquistato una lontana conoscenza. Nel capitolo IV studieremo i gusti; nel capitolo V gli ostacoli; finalmente nel capitolo VI vedremo come quegli elementi si combinano nel caso dell'equilibrio.
16. Supponiamo che gli uomini si trovino in relazione con certe cose atte a soddisfare i loro gusti e che diremo beni economici. Se si pone il problema: come ripartire uno di quei beni tra vari uomini? abbiamo un quesito che appartiene alla seconda categoria (§ 12). Infatti ogni uomo non prova che una sensazione, cioè quella corrispondente alla quantità del bene economico a lui assegnata; mancano dunque diverse sensazioni di un medesimo uomo, le quali sarebbero da paragonarsi insieme, e rimane solo da paragonare la sensazione provata da un uomo con quella provata da un altro.
17. Se le cose sono due o più, ogni uomo prova due o più sensazioni diverse, secondo le quantità di quelle cose che egli ha, e nasce quindi il quesito di paragonare quelle sensazioni, e di determinare, tra le varie combinazioni possibili, quale sarà dall'uomo scelta. Il quesito appartiene alla prima classe di teorie (§ 11).
18. Se tutte le quantità di beni a disposizione dell'individuo crescono (o scemano), vedremo tosto che, eccetto un fatto di cui si discorrerà più tardi (IV, 34), la nuova posizione sarà più vantaggiosa (o meno vantaggiosa) che l'antica per l'individuo considerato; sicchè, in tal caso, non c'è alcun problema da risolvere. Ma, se invece parte delle quantità scemano e parte crescono, conviene ricercare se la nuova combinazione è, o non è, vantaggiosa