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indice 389
Capitolo XXIX |||
 p. 35
[Quale sia piú ingrato, o uno popolo o uno principe.]
Capitolo XXX |||
 p. 38
[Quali modi debbe usare uno principe o una republica per fuggire questo vizio della ingratitudine; e quali quel capitano o quel cittadino per non essere oppresso da quella.]
Capitolo XXXII |||
 p. 39
[Una republica o uno principe non debbe differire a beneficare gli uomini nelle sue necessitadi.]
Capitolo XXXIX |||
 p. 39
[In diversi popoli si veggano spesso i medesimi accidenti.]
Capitolo XL |||
 p. 40
[La creazione del decemvirato in Roma, e quello che in essa è da notare: dove si considera, intra molte altre cose, come si può o salvare, per simile accidente, o oppressare una republica.]
Capitolo XLVII |||
 p. 42
[Gli uomini, come che s’ingannino ne’ generali, nei particulari non s’ingannono.]
Capitolo XLIX |||
 p. 43
[Se quelle cittadi che hanno avuto il principio libero, come Roma, hanno difficultá a trovare legge che le mantenghino: quelle che lo hanno immediate servo, ne hanno quasi una impossibilitá.]
Capitolo LVIII |||
 p. 44
[La moltitudine è piú savia e piú costante che uno principe.]
Capitolo LX |||
 p. 47
[Come il consolato e qualunque altro magistrato in Roma si dava sanza rispetto di etá.]

Libro Secondo

Nel proemio del secondo libro |||
 p. 49
Capitolo X |||
 p. 50
[I danari non sono il nervo della guerra, secondo che è la comune opinione.]
Capitolo XII |||
 p. 51
[S’egli è meglio, temendo di essere assaltato, inferire o aspettare la guerra.]
Capitolo XIII |||
 p. 53
[Che si viene di bassa a gran fortuna piú con la fraude che con la forza.]